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Ho qualcosa in comune con la storia che introduce questo post: e cioè, che le poche, pochissime volte in cui ho cucinato con le banane, è stato solo ed esclusivamente per far felice mia figlia. Perchè io, le banane, le odio. Non riesco neppure a sentirne l’odore che, neanche a dirlo, percepisco a km di distanza, con gravi danni per la mia salute e soprattutto per quella di chi mi circonda, visto che da lì in poi è tutto uno spalacar di finestre- e chisseneimporta se fuori nevica: di tracce di banana, intorno a me, non ne devono rimanere.
Ho proseguito impavida in questa crociata fin quando non è nata la creatura. Fosse dipeso da me, sarebbe cresciuta felice e ignara dell’esistenza di questo frutto. E quando poi avrebbe iniziato con le domande, chiedendomi che cosa fossero quelle robe gialle, dalla strana forma allungata, le avrei risposto “cibo da scimmie”, chiudendola lì per sempre.
Invece, ci si è messo di mezzo il pediatra. E il potassio. E la dieta che fa bene. E tutte quelle misteriose ragioni per cui più una cosa ti fa schifo e più la devi assumere. E nel giro di un anno ero lì, con la molletta sul naso, a rimpinzare con fettine di banana la figlia, sperando che sputasse anche quelle, con buona pace del pediatra e della sanità mentale della sottoscritta.
Siccome mia figlia è tipa da soddisfazioni, è da 18 anni che mangia banane, sia crude che cotte. Di solito provvedono le nonne, a soddisfare il palato della povera nipotina con banana bread, banana split, banhofee pie, tutte condite da sguardi di aperta disapprovazione contro la figlia/nuora dal cuore di pietra. Qualche volta, però, l’ho fatto pure io.
Esattamente come Rossella, con questo strudel, a cui lascio la parola…
STRUDEL ALLA BANANA SPLIT
di Rossella
La
storia di questa ricetta è decisamente molto pe(n)sata poiché il
mio obiettivo primario é quello di cucinare per i miei cari che
devono poter apprezzare il mio operato.
storia di questa ricetta è decisamente molto pe(n)sata poiché il
mio obiettivo primario é quello di cucinare per i miei cari che
devono poter apprezzare il mio operato.
Lo
strudel di mele è per me una leccornia pazzesca che mi riporta
all’infanzia quando lo vedevo fare dalla mia zia altoatesina che
tra sbuffi di farina e canovacci a quadrettoni arrotolava l’impasto
profumato.
strudel di mele è per me una leccornia pazzesca che mi riporta
all’infanzia quando lo vedevo fare dalla mia zia altoatesina che
tra sbuffi di farina e canovacci a quadrettoni arrotolava l’impasto
profumato.
Ma
scartata la sua ricetta, la pasta con l’uovo non è prevista, mi si
è posto un altro problema: la mia bimba non ama le mele cotte e men
che meno l’uvetta, si accettano i pinoli meglio se in un bel pesto
ligure.
scartata la sua ricetta, la pasta con l’uovo non è prevista, mi si
è posto un altro problema: la mia bimba non ama le mele cotte e men
che meno l’uvetta, si accettano i pinoli meglio se in un bel pesto
ligure.
Allora
che fare?
che fare?
Cambiare
ripieno, guardare nel cesto della frutta e pescare… le banane… da
lì è storia anzi no ricetta…
ripieno, guardare nel cesto della frutta e pescare… le banane… da
lì è storia anzi no ricetta…
Strudel banana
split di Rossella
split di Rossella
Ingredienti:
per la pasta
150 g di farina 0
100 ml di acqua
calda
calda
1 cucchiaio di olio
extravergine d’oliva
extravergine d’oliva
1 pizzico di sale
per il ripieno
2 banane grandi
succo di ½ limone
7 cucchiaini
zucchero di canna
zucchero di canna
100 gr. cioccolato
fondante
fondante
125 gr. mandorle
intere tostate leggermente in forno
intere tostate leggermente in forno
20 gr. burro fuso
pangrattato
panna da montare
Ho
setacciato la farina in un recipiente, aggiunto il sale e l’olio e
poco per volta l’acqua calda ed ho mescolato il tutto sino ad
ottenere un impasto morbido che ho fatto riposare coperto in un luogo
privo di correnti d’aria per mezz’ora.
setacciato la farina in un recipiente, aggiunto il sale e l’olio e
poco per volta l’acqua calda ed ho mescolato il tutto sino ad
ottenere un impasto morbido che ho fatto riposare coperto in un luogo
privo di correnti d’aria per mezz’ora.
Nel frattempo ho
sciolto il burro e fatto rosolare il pangrattato.
sciolto il burro e fatto rosolare il pangrattato.
Ho tagliato a
tocchetti le banane e le ho irrorate di succo di limone, a questo
punto ho aggiunto lo zucchero di canna, il cioccolato fondente a
pezzetti e le mandorle tostate e mescolato il tutto.
tocchetti le banane e le ho irrorate di succo di limone, a questo
punto ho aggiunto lo zucchero di canna, il cioccolato fondente a
pezzetti e le mandorle tostate e mescolato il tutto.
Su un telo
infarinato ho steso la sfoglia a velo ottenendo un quadrato di 50 cm.
per lato che ho ricoperto prima di pangrattato poi col composto
lasciando un margine di un paio di cm. tutto attorno.
infarinato ho steso la sfoglia a velo ottenendo un quadrato di 50 cm.
per lato che ho ricoperto prima di pangrattato poi col composto
lasciando un margine di un paio di cm. tutto attorno.
Ho rimboccato i
quattro lembi dell’impasto ed arrotolato lo strudel su se stesso
aiutandomi col canovaccio.
quattro lembi dell’impasto ed arrotolato lo strudel su se stesso
aiutandomi col canovaccio.
Una spennellata di
burro fuso sul salsicciotto creato e poi in forno statico a 180° per
30 minuti.
burro fuso sul salsicciotto creato e poi in forno statico a 180° per
30 minuti.
Una volta cotto l’ho
servito tiepido spolverizzato con poco zucchero a velo e panna appena
appena montata e non zuccherata.
servito tiepido spolverizzato con poco zucchero a velo e panna appena
appena montata e non zuccherata.
Ross
7 comments
Cara Rossella, grazie per questa trasposizione di un classico come la banana split nello strudel. A me le banane non fanno proprio impazzire, certo, non raggiungo i livelli di odio di Alessandra (ma quanto mi ha fatto morire la sua introduzione :D), le mangio qualche volta ma non con grande entusiasmo. Però devo ammettere che con il cioccolato ai miei occhi magicamente si trasformano diventando per me uno dei dolci più buoni che ci siano. Quindi bravissima e grazie mille per questa tua interpretazione.
Mari
Grazie a te per le belle e dolci (qui ci sta ) parole :-*
Bella l'introduzione e interessantissima la ricetta, perchè per una ghiotta di banane+cioccolato+mandorle come me, sempre fatta apposta!
Grazie Ale, fantastica prefazione! E grazie a chi commenta le mie 'invenzioni' che giustamente possono non essere sempre gradite a tutti. Confesso che la banana split, quella regolamentare, non fa impazzire neanche me.
Io le banane neanche in foto, davvero, non le sopporto…. cotte poi non parliamone. Certo per i figli camminerei sulle braci quindi qualche compromesso si accetta, ma cucinare le banane non se ne parla. Vi iscrivo quindi a pieno diritto nel libro delle eroine, brave!!!!
Hahahaha Ale, le tue introduzioni come sempre sono dei capolavori. 😀
Io al pari di Arianna adoro le banane, e quando vado in gelateria ordino sempre una bella banana split, che mi dà un sacco di soddisfazioni.
Non posso quindi che apprezzare questo delizioso Strudel della nostra Ross, a cui vanno tutti i miei complimenti. :-p
Ecco, io invece le banane le adoro! Sono cresciuta a banane schiacciate con lo zucchero…a mo di pappetta! 😀
Comunque, il ripieno mi piace tantissimo! Soprattutto per la scelta delle mandorle che contrastano il dolce della cioccolata e delle banane.
La banana split!! Bellissimo!!!! 😀
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