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Pandispagna montata pesante:
Pandispagna montata media:
N.B. il pds in foto è stato realizzato con una ricetta di luca montersino. È arricchito di tuorli e burro ed è adatto per torta mimosa
Fonte: Frati L., Marcozzi C., “Manuale di pasticceria”
… l’impasto montato senza lievito: pan di Spagna e suoi amici, pasta choux, meringa e tutte le possibili variazioni su tutto ciò che cresce senza il supporto degli agenti lievitanti, chimici o naturali che siano. Apre le danze Sua Maestà il Pan di Spagna, nella trattazione di una delle grandi pasticcere della Community, che inaugura un capitolo fitto di ricette, di consigli, di retroscena e di trucchi che ci terrà compagnia per quel che resta del mese: un soffio senza lievito è il titolo della raccolta- e a noi non resta che metteri comodi e prendere appunti…
IL PAN DI SPAGNA
testo e foto di Stefania Conti- dal blog Profumi e Sapori
Il pandispagna è il più classico e semplice tra i prodotti di base
della pasticceria. E’ composto da soli tre ingredienti: uova, zucchero e
farina. Niente lievito chimico, dunque. La lievitazione che avviene in
forno è dovuta all’aria che viene incorporata nelle uova durante la
cottura. Il segreto per una perfetta riuscita del pandispagna, dunque,
risiede nella lunga lavorazione di uova e zucchero. E’ inoltre
importante che le uova siano a temperatura ambiente e che la farina
venga ossigenata prima di essere incorporata.
della pasticceria. E’ composto da soli tre ingredienti: uova, zucchero e
farina. Niente lievito chimico, dunque. La lievitazione che avviene in
forno è dovuta all’aria che viene incorporata nelle uova durante la
cottura. Il segreto per una perfetta riuscita del pandispagna, dunque,
risiede nella lunga lavorazione di uova e zucchero. E’ inoltre
importante che le uova siano a temperatura ambiente e che la farina
venga ossigenata prima di essere incorporata.
Le uova servono come base per il calcolo degli ingredienti:
mantenendo la stessa grammatura, si possono aggiungere tuorli o albumi,
sottraendo la dose iniziale di uova intere. Se si aggiungono tuorli, si
avranno alveoli piccoli e un prodotto finale più pesante. Se si
aggiungono albumi, si avrà una massa più leggera con alveoli più grandi.
mantenendo la stessa grammatura, si possono aggiungere tuorli o albumi,
sottraendo la dose iniziale di uova intere. Se si aggiungono tuorli, si
avranno alveoli piccoli e un prodotto finale più pesante. Se si
aggiungono albumi, si avrà una massa più leggera con alveoli più grandi.
Lo zucchero utilizzato di norma nel pandispagna è quello semolato,
che va unito alle uova per formare la montata. La farina, infine, è
farina debole (W160-180). Ciò permette di avere un pandispagna con una
buona friabilità.
che va unito alle uova per formare la montata. La farina, infine, è
farina debole (W160-180). Ciò permette di avere un pandispagna con una
buona friabilità.
E’ possibile aggiungere altri ingredienti al pandispagna, come per
esempio burro, farina da frutta secca, cacao, cioccolato o miele. Ognuno
di questi ingredienti apporterà cambiamenti nella struttura e nella
consistenza finale del prodotto.
esempio burro, farina da frutta secca, cacao, cioccolato o miele. Ognuno
di questi ingredienti apporterà cambiamenti nella struttura e nella
consistenza finale del prodotto.
Pandispagna montata pesante:
150 gr uova
150 gr zucchero
150 gr farina
Pandispagna montata media:
150 gr uova
100 gr zucchero
100 gr farina
Pandispagna montata leggera:
150 gr uova
75 gr zucchero
75 gr farina
Indipendentemente
dal tipo di montata scelta, il pandispagna si lavora sempre nello
stesso modo: in un pentolino mescolare le uova con lo zucchero,
scaldando il tutto fino a raggiungere la temperatura di 45°. Versare poi
la miscela nella planetaria e fare montare per circa 10 minuti, finchè
il composto “scrive” ( vuol dire che facendo un disegno con la frusta
sporca di spuma, deve rimanere impresso per qualche secondo il disegno.
Se invece il composto scende subito uniformandosi al resto della massa,
vuol dire che non è ancora pronto). Una volta ottenuta una massa morbida
e spumosa, aggiungere a mano con una spatola la farina setacciata,
amalgamando con movimenti decisi ma delicati dal basso verso l’alto: non
dovremo far fuoriuscire l’aria incorporata. Versare infine il composto
in teglia imburrata e infarinata e cuocere a 180°. Il tempo è sempre in
funzione della grandezza della teglia usata. Diciamo che in linea di
massima, per stampi casalinghi da 24 cm circa, sono sufficienti 20
minuti. Una volta cotto (vedremo che il pandispagna si sarà ritirato dai
bordi dello stampo), spegnere il forno e aprire lo sportello a metà.
Estrarre la teglia dal forno dopo 5 minuti. Fare raffreddare
completamente prima di sformare.
dal tipo di montata scelta, il pandispagna si lavora sempre nello
stesso modo: in un pentolino mescolare le uova con lo zucchero,
scaldando il tutto fino a raggiungere la temperatura di 45°. Versare poi
la miscela nella planetaria e fare montare per circa 10 minuti, finchè
il composto “scrive” ( vuol dire che facendo un disegno con la frusta
sporca di spuma, deve rimanere impresso per qualche secondo il disegno.
Se invece il composto scende subito uniformandosi al resto della massa,
vuol dire che non è ancora pronto). Una volta ottenuta una massa morbida
e spumosa, aggiungere a mano con una spatola la farina setacciata,
amalgamando con movimenti decisi ma delicati dal basso verso l’alto: non
dovremo far fuoriuscire l’aria incorporata. Versare infine il composto
in teglia imburrata e infarinata e cuocere a 180°. Il tempo è sempre in
funzione della grandezza della teglia usata. Diciamo che in linea di
massima, per stampi casalinghi da 24 cm circa, sono sufficienti 20
minuti. Una volta cotto (vedremo che il pandispagna si sarà ritirato dai
bordi dello stampo), spegnere il forno e aprire lo sportello a metà.
Estrarre la teglia dal forno dopo 5 minuti. Fare raffreddare
completamente prima di sformare.
Nel caso in cui volessimo aggiungere altri
ingredienti, sarà opportuno fare attenzione al momento e alla modalità
in cui li inseriamo: fecola, cacao, amidi o farina da frutta secca
possono essere inseriti insieme alla farina. Il burro o il cioccolato,
invece, vanno sciolti, raffreddati e mescolati ad una piccola parte di
montata in modo da renderlo uniforme per consistenza al resto del
composto. Vanno inseriti prima delle polveri.
ingredienti, sarà opportuno fare attenzione al momento e alla modalità
in cui li inseriamo: fecola, cacao, amidi o farina da frutta secca
possono essere inseriti insieme alla farina. Il burro o il cioccolato,
invece, vanno sciolti, raffreddati e mescolati ad una piccola parte di
montata in modo da renderlo uniforme per consistenza al resto del
composto. Vanno inseriti prima delle polveri.
N.B. il pds in foto è stato realizzato con una ricetta di luca montersino. È arricchito di tuorli e burro ed è adatto per torta mimosa
Fonte: Frati L., Marcozzi C., “Manuale di pasticceria”
16 comments
Complimenti, è perfetto!
Che chicca! Il pandispagna mi sta un po'antipatico, non andiamo d'accordo, ma con questi suggerimenti perfetti potrei riprovare a farlo! GRAZIE!
Recentemente ho scoperto la petra5 per la pasta genovese e il pan di spagna ma mi stuzzica tantissimo la tua rucetta! Grazie mille 🙂
Buongiorno Alessandra!
Abbiamo visto che avete tantissime ricette deliziose! Vogliamo presentarvi il sito Ricercadiricette.it, una comunità dove i foodblogger possono condividere insieme tutte le loro ricette, gli utenti sicuramente si gusteranno il vostro blog!
Abbiamo anche creato il Top blogs di ricette, dove potete trovare tutti i blog che ci sono già aggiunti, ed anche aggiungere il vostro blog all’elenco! E tutto su Ricercadiricette.it è gratuito!
Restiamo a vostra disposizione!
Andreu
Ricercadiricette.it
Io il pan di spagna l'ho fatto poche volte, ma solo perché non amo i dolci "pandispagnosi".
Tuttavia…ne ho sempre avuto il pallino perché quelle poche volte che ci ho provato è venuto benino, non bene. Ergo, ci riprovo partendo proprio da questo post. Grazie!!!
Arianna, mi dai modo di dire una cosa in più che avevo dimenticato nel post. il pandispagna necessita di essere inzuppato. Mangiato da solo è asciutto, a differenza di altre torte ricche di burro, e quindi più umide. Quello in foto, infatti, è arricchito di burro, perchè mi serviva per una torta mimosa: il pandispagna esterno, infatti, che non va bagnato, non deve risultare secco. Forse questo potrebbe piacerti di più?
Un bel segnalibro per tutti i miei prossimi pan di spagna!
facci sapere come va, allora!
un post utilissimo direi, tante cose non le sapevo, grazie!!! 😉
spero di averti fornito qualche utile trucco in più per poter realizzare un buon pandispagna. grazie!
letio magistralis…bravissima!
troppo gentile! grazie!
In pasticceria la precisone è l'ingrediente fondamentale. Il tuo post è perfetto e precisissimo, ergo: ci provo anche io a fare il pan di spagna, anche senza planetaria! lo feci tempo fa, con le fruste elettriche ma dopo poco mi stancai e in effetti il risultato non fu granchè, sicuramente ho sbagliato qualcosa anche nelle dosi. Ricordo che si prendeva il peso dell'uovo come riferimento e da lì si partiva per dosare farina e zucchero. Un prodotto che lievita in questa maniera senza lievito è una cosa che mi affascina tantissimo, quando ho fatto i soufflé sono rimasta davanti al forno tutto il tempo!! 🙂 grande Stefania e grazie!!!
la planetaria ha l'indubbio vantaggio di riuscire ad incorporare tanta aria in poco tempo. si può fare tranquillamente anche con le fruste elettriche, persino a mano. ma ci vorrà più tempo
questo è un post a dir poco perfetto … e dalla squadra mtc cosa ci potevamo aspettare …
vi adoro
Grazie Veronica, troppo gentile. Non è sicuramente perfetto, ma spero sia completo e utile per chi si approccia per la prima ad un pandispagna
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