credits: Veronica- Peccati di dolcezze
Punto uno: NON chiamateli panzerotti. Perchè se è vero che, nel resto della Puglia, con questo termine si intende uno scrigno di pasta di pane, con ripieni che variano da zona a zona, ma irrimediabilmente fritto, se ordinate un Panzerotto a Lecce e nel Salento vi troverete di fronte ad una succulenta e morbida crocchetta di patate. Che è cibo di tutto rispetto, ma totalmente diverso da quello che magari avreste avuto in mente, se avete visitato altri angoli di questa regione, prima di capitare qui.
Punto due: il Calzone fritto salentino è tutt’altra cosa del Panzerotto barese. L’origine probabilmente è la stessa (il “non si butta via niente” della saggezza antica, unita all’ingegno delle massaie), identico è il metodo di cottura (la frittura), diversa la pasta e, soprattutto, il ripieno. Non solo: famiglia che vai, calzone fritto che trovi (toh, l’ho già detto…), con tutte le variazioni sul tema che discendono dalle abitudini e dai gusti particolari e che hanno fatto della gastronomia italica il mosaico più gustoso e saporito del mondo.
La ricetta che ci propone Veronica è un mix di queste tradizioni: l’impasto è quello classico della pasta da pane arricchita con lo strutto, ma esistono varianti ancora più ricche, che prevedono la presenza dell’uovo, e altre più recenti, che sostituiscono l’olio al grasso animale; ancora più varietà sul ripieno, anche se di solito la presenza del pomodoro e quella delle cipolle sembrerebbero essere una costante.
Una nota importante, prima della ricetta: leggetela con attenzione e metaforico evidenziatore in pugno, perché Veronica ci svela tutti i segreti che hanno reso la sua pizzeria un punto di riferimento per i “calzoni-addicted”. E ce lo dite, dove la trovate, un’altra generosa così???