Ovvero, tutti i segreti dello sciroppo di zucchero: che altro non è se non una miscela di acqua e zucchero, con diversi gradi di consistenza e diversi tipi di cottura. E visto che nella sfida di questo mese, la “bagna” del babà è, in buona sostanza, uno sciroppo di zucchero su cui vi diamo carta bianca, eccovi alcune notizie per muovervi con disinvoltura, qualsiasi idea vi suggerisca la vostra fantasia.
Il concetto fondamentale è quello della DENSITA’, che si misura a freddo in gradi Baumé, a caldo in gradi Celsius: esistono allo scopo termometri appositi, il cui utilizzo si consiglia però per preparazioni più complesse di quella che ci interessa, come il fondant o le basi di alcuni gelati.
Se volete preparare uno sciroppo a freddo, ossia ad una temperatura fino ai 20°, queste sono le proporzioni di acqua e zucchero necessarie per ottenere un litro di sciroppo a diversi gradi di densità, misurati a freddo
TD P { margin-bottom: 0cm; }P { margin-bottom: 0.21cm; }
Densità dello sciroppo in °C | Quantità di acqua in grammi | Quantità di zucchero in grammi |
10 | 865 | 200 |
16 | 790 | 335 |
20 | 729 | 432 |
24 | 664 | 536 |
28 | 595 | 646 |
32 | 519 | 767 |
36 | 440 | 893 |
40 | 354 | 1031 |
Per il resto, si può utilizzare la misurazione manuale che di solito
avviene in questo modo: si predispone un composto di acqua e ghiaccio in
una terrina, vicino al fornello su cui cuoce lo sciroppo. quando questo
ha assunto una denstà molto vicina a quella desiderata, si immergono
bene le punte della dita nell’acqua ghiacciata, quindi si fa cadere una
goccia di sciroppo fra il pollice e l’indice, aiutandovi con un
cucchiaino. immergete subito le dita nell’acqua ghiacciata e sfregatele
delicatamente fra loro: dall’effetto finale, potrete rendervi conto del
grado di cottura, secondo la classificazione che segue:
Corrisponde ai 20° di concentrazione a freddo. Immergendo un cucchiaio nello zucchero in cottura, questo si distende velandola completamente. E’ l’unico sciroppo che può essere preparato a freddo
Poco allisciato o petit lissé
Corrisponde ai 25° di concentrazione a freddo. La prova manuale si
esegue ancora senza acqua ghiacciata: si forma un filetto che si spezza
subito.
Ben allisciato o bien lissé
Corrisponde ai 30° di concentrazione a freddo. Alla prova manuale si forma un filetto più consistente che si allunga di più.
Perlato o perlé
Corrisponde ai 33° di concentrazione a freddo. Alla prova manuale si
forma un filetto ancor più consistente che si allunga bene e ricade sul
dito formando una goccia a forma di perla.
Al filetto o au filet
Corrisponde ai 35° di concentrazione a freddo. Alla prova manuale si
forma un filetto estremamente elastico, che si allunga parecchio prima
di spezzarsi.
Gran soffiato o grand soufflé
Corrisponde ai 38° di concentrazione a freddo. Da questo punto in poi
la prova manuale si esegue con il ghiaccio, per non scottarsi: si
formano grosse gocce che stentano a ricadere dal dito, trattenendosi un
po’.
Secondo gruppo:
Sciroppi da glassa
Densità: dai 39°C ai 40°C a freddo (dai 105°C ai 125 °C a caldo)
oltre i 40°C, si misura solo a caldo
Piccola bolla o petit boulé
Corrisponde ai 39° di concentrazione a freddo e 105-110° di
temperatura. Nella valutazione manuale, si forma una pallina molle e informe che immersa in acqua si scioglie
immediatamente.
Utilizzato per: glasse fondenti
Media bolla
Corrisponde ai 40° di concentrazione a freddo, e ai 115-120° di
temperatura. lo zucchero appare trasparente e appiccicoso. Alla prova manuale si forma una pallina che immersa in
acqua si ammorbidisce e appiattisce, ma non si scioglie.
Utile per: l’appareil à bombe (una sorta di zabaione allo zucchero
cotto), usato nelle mousse alla frutta, al cioccolato e glacée. A 117/118°C va bene anche per la meringa italiana.
Grande bolla o boulé
Corrisponde ai 120-125°. Lo zucchero è trasparente, ma lavorandolo si riesce a formare una pallina che mantiene la forma e non si attacca alle dita.
Utile per: la meringa italiana e la crema al burro.
Oltre questa temperatura, iniziano i caramelli, che esulano dall’argomento previsto (leggasi: ce li teniamo per un’altra volta)
Alcune considerazioni di ordine pratico:
la densità dello sciroppo a freddo è strettamente legata ai dosaggi di acqua e zucchero. A caldo, no- o meglio: nella preparazione degli sciroppi a caldo, bisogna tener conto anche del fattore “calore”. Non a caso, esistono diverse “scuole di pensiero” 🙂 legate alle proporzioni: c’è chi dice 1:2 (1 di zucchero, 2 di acqua), chi 2: 1 (2 di zucchero, uno di acqua) chi 1: 1 e chi, molto più semplicemente, va ad occhio, lasciandosi guidare dall’esperienza. In tutti i casi, il fattore che determina il giusto grado di cottura è la densità e per questo, come si diceva, potete affidarvi o a un termometro o alle prove manuali oppure, nel caso della bagna per il babà, alla ricetta di Antonietta.
Non utilizzate un pentolino dal fondo spesso, perchè non state preparando una marmellata: va bene un casseruolino “normale”, in alluminio o in acciaio.
Iniziate a sciogliere lo zucchero a freddo, mescolandolo per un minuto o due con un cucchiaio.
La fiamma dovrebbe essere bassa, ma se avete un po’ di dimestichezza, potete anche iniziare la cottura a fuoco medio: appena lo sciroppo prende bollore, abbassate subito e sorvegliate attentamente, perchè lo zucchero passa molto rapidamente da uno stadio all’altro di cottura e soprattutto caramella in un fiat. Quindi, portate pazienza e non perdetelo di vista.
C’è anche chi consiglia di utilizzare un pennellino, meglio se di silicone, per “spazzar via” dai bordi le tracce di zucchero che rimangono attaccate: personalmente, non l’ho mai fatto, ma il motivo c’è ed è anche sensato: se questi granelli di zucchero dovessero caramellare (cosa non impossibile, visto che cuociono in assenza di acqua), darebbero un sapore amaro al vostro sciroppo
Se servono per un utilizzo a freddo- gelati, granite, liquori- gli sciroppi possono essere preparati in anticipo e conservati in frigo, per qualche giorno, in una bottiglia ermeticamente chiusa.
Bibiografia
Boni, A. Il Talismano della Felicità
Carnacina, A., La Grande Cucina
Liddell, C.- Weir, R., Gelati e Sorbetti
Paquier, M., La cottura dello zucchero
6 comments
Grazie, utilissimo!
che post!!! davvero utilissimo, grazie millle!
Meraviglia!!! *.* merci! ^_^
Mi si è aperto un mondo 🙂 post utilissimo anche in vista della sfida di questo mese.
Volevo dire utilissimo non solo per la sfida di questo mese 🙂
Post utilissimo e chiarificatore! Io adoro gli sciroppi di frutta, ne ho sempre almeno tre diversi in frigorifero e li uso per bagnare torte o per annegarci i pancakes o dolcificare bevande e yogurt o per nappare gelati e creme al cucchiaio….Anch'io, da perfetta cialtrona qual sono, confesso che spesso vado a occhio, ma sono convinta che per uno sciroppo semplice da consumare in breve tempo non sia necessaria la doppia laurea in chimica e fisica. Ben altra cosa la cottura dello zucchero per scopi più complessi, come ben sottolineato nel post.
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