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Ovvero: consigli, accorgimenti, suggerimenti e strategie per portarvi a casa il “non-trofeo” più ambito del web.
1. Repetita juvant- e noi ripetiamo, ripetiamo, ripetiamo: leggete bene il Regolamento, in tutti i suoi punti e non abbiate nessun timore a fare delle domande, in caso di dubbi.
2. I canederli che Monica ha proposto sono i canederli della sua terra, vale a dire quelli ampezzani, che si differenziano dagli altri perchè partono da una preparazione a crudo, salvo qualche rara eccezione. La sfida, però, è sui canederli tout court, quindi potete unire ingredienti cotti, senza paura di finire fuori concorso. Se però dite che Cortina è in Trentino, lasciate ogni speranza;-)
3. Ciò premesso, ricordatevi sempre che le cotture sono armi a doppio taglio: da un lato rendono commestibile alcuni ingredienti, dall’altro li possono rendere inutilizzabili o comunque poco gradevoli: non dimenticate mai che questa preparazione deve poi subire di necessità una bollitura, a 100°C : quindi, valutate bene i tempi, della cottura “singola” e di quella di tutto l’insieme
4. “less is more” è l’imperativo categorico di queste preparazioni. Non abbondate con gli ingredienti, a meno che non siate chef del’iperuranio. Scegliete un filo conduttore e lavorate su questo, per affinità e/o per contrasto, senza mai dimenticare che il vero protagonista del piatto è il canederlo nella sua totalità e non una parte di esso.
5. emozionateci: è la parte più difficile, ed è quella su cui vorremmo esercitarci quest’anno. Meditate sul piatto, sul contesto in cui si è formato, su quello che ha rappresentato per la gente che lo ha elaborato e ci si è poi riconosciuta, nel tempo e fate di queste riflessioni una fonte di ispirazione originale, personale, vostra. “Cucina semplice e povera” in questa sfida può anche significare cucina elaborata e complessa. Ma l’aggancio alla semplicità e alla povertà deve rimanere. Se volete fare un canederlo di pesce, servito magari con una bisque, lavorate sui gamberi di fiume e non sull’aragosta o sull’astice; nello stesso tempo, se avete degli avanzi dal pranzo di capodanno, provate ad inserirli al posto giusto (magari in un brodo, in una bisque, come base di una salsa): darete un contributo di creatività che è in linea con la natura del piatto- e ci stupirete, fino ad emozionarci del tutto
6. all’mtc non si valuta l’artisticità della foto, ma il post nel suo complesso, sì: raccontateci il percorso sotteso alla vostra ricetta, spiegateci perché avete scelto quell’ingrediente e non un altro, aiutateci a sintonizzarci sulle sfumature delle vostre cucine, quelle che le rendono uniche, nella loro diversità: lo diciamo anche per noi, perché magari tante cose ci sfuggono e invece in questo modo possiamo trovare prospettive comuni, capaci di farci comprendere meglio l’elaborazione della vostra idea.
.. e buona domenica!!!
ale
4 comments
Wow!!!!
..ma io mi emoziono sempre…… 🙂
memorizzato grazie
Grazie Ale per il post, perché spesso ci si perde in un bicchiere d'acqua, ma con questo vademecum ritorniamo tutti in riga.
Amo soprattutto l'ultima parte: non fate della fotografia l'elemento cardine, ma portate la fotografia a vostro strumento senza diventarne schiavi e mostrateci l'essenza della vostra preparazione.
Propongo un doppio Globe con cesto di prodotti tipici d'Ampezzo per:
-Se però dite che Cortina è in Trentino, lasciate ogni speranza;
-'Less is more', che per una neo-archi con firma è una citazione essenziale!
Bhè??? nessuno commenta? li hai stesi tutti, Ale!! :-)))) :-))))
un perfetto vademecum per arrivare alla vittoria, ma sopratutto per entrare e comprendere appieno il vero spirito dell'MTChallenge!
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