Questa volta me la rischio grossa. Ad affrontare ricette così amate e così legate al territorio c’è da aver paura! Ma “ho studiato” e anche se dovessi scriver cavolate posso esser accusata solo di averle riportate!
C’è un rimando ad una pasta che potrebbe ricordare la carbonara in Ippolito Cavalcanti, nel suo libro “La cucina teorico pratica” del 1837, in cui però non è presente né il guanciale né la pancetta.
Fatto sta che fino alla metà degli anni ’50 non vi è codificazione della ricetta: pancetta e guanciale sono intercambiabili, vi è la presenza del burro e della panna, mentre il pepe non viene citato in tutte le versioni.
Coloro che sostengono la tesi italica fanno riferimento ad un piatto sostanzioso creato dai carbonai, che utilizzavano ingredienti di facile reperibilità e conservazione.
Prima ho citato i carbonari del Polesine. C’è chi fa risalire il piatto a questa zona, come vivanda dei carbonari dei primi dell’800, ma personalmente la tesi mi sembra un po’ debole vista la presenza di ingredienti che si ritrovano in altri piatti della tradizione laziale e limitrofa.
Non essendo stata codificata, la ricetta può essere interpretata a seconda dei propri gusti…insomma se vi ci piace la panna, metteteci la panna, se vi ci piacciono le uova intere fate vobis… da parte mia vi lascio una delle versioni possibili.
Ingredienti (per 4 persone):
- 320 g di spaghetti
- 4 tuorli
- 4 cucchiai di pecorino
- 120 g di guanciale
- sale
Tagliate il guanciale e cubetti e fatelo rosolare a fuoco lento senza aggiungere altro grasso. Quando dico lento vuol dire pianissimo, considerate che ci possono volere anche 45 minuti.
Il fatto è che deve diventare croccante senza bruciare. E se dovesse succedere (ve ne accorgete dal fatto che il grasso sciolto non risulta limpido), prima di utilizzarlo passate il grasso attraverso una garza.
Portate l’acqua a bollore e salatela.
In una ciotola sbattete i tuorli con il pecorino.
Togliete il guanciale dalla padella e mettete da parte.
Con qualche cucchiaio di acqua di cottura della pasta create un emulsione con il grasso del guanciale.
Scolate la pasta al dente, conditela con l’emulsione in padella. Fate passate qualche secondo fuori dal fuoco in modo tale da abbassare la temperatura e poi versate la pasta sui tuorli, girate velocemente e servite. Non bisogna unire subito i tuorli alla pasta calda per evitare l’effetto “frittata” che si verrebbe a creare mettendo direttamente a contatto le proteine del rosso d’uovo con una temperatura troppo alta. Utilizzando il guanciale non aggiungo pepe, nel caso si dovesse usare la pancetta lo consiglio.
Fonti:
– http://bressanini-lescienze.blogautore.espresso.repubblica.it/2008/02/10/le-ricette-scientifiche-la-carbonara/
– http://bressanini-lescienze.blogautore.espresso.repubblica.it/2012/12/03/lorigine-della-carbonara-il-commissario-rebaudengo-indaga/
10 comments
ecco, volevo confrontarmi… e il fatto che non ci sia niente di codificato mi fa felice!
Ho problemi a trovare il guanciale, e a volte ho osato aggiungere un goccio di latte ai tuorli,anche se pensavo fosse proibito categoricamente…. grazie Cri!
No, assolutamente…vai di latte o panna: basta che ti piaccia…non sono integralista per le cose serie figuriamoci per un piatto di pasta!
avevo scritto un post su Gualandi anni e anni fa… credo uno dei primi articoli in assoluto del mio blog. La "sua" invenzione a quanto pare era ispirata ad un piatto jugoslavo… Se vi interssasse approfondire: http://acquavivascorre.blogspot.it/2009/07/le-erbe-dellinventore-della-carbonara.html
Cavoli: sei sempre mille volte avanti! Grazie
Ecco, mi hai insegnato qualcosa che non sapevo: ero convintissima che la carbonara fosse un'antica ricetta codificata!
Mi sento più leggera (si fa per dire 🙂 ), visto che ho sempre usato l'uovo intero, la pancetta e il pepe! Il motivo è che non trovo facilmente il guanciale, solo che prima mi sentivo un po' in colpa, ora non più!
Grazie per la splendida ricetta, non sapevo dell'emulsione del grasso con l'acqua di cottura della pasta, e manco a dirlo mi piace! 🙂
Un bacione.
LO sai che l'ho scoperto anch'io in occasione di questo post? C'è da imparare per tutti! Da romana mi fa strano sentire che non si trova il guanciale, qui è veramente cosa comune….e comunque si può fare veramente come si vuole: basta che piaccia!
Concordo totalmente. Io oltre a sbattere l'uovo con il pecorino lo monto leggermente (solo perché penso si amalgami meglio con il formaggio)
Si c'è anche chi prepara una sorta di zabaione: devo provare! Grazie
Mi hai convinta, è un piatto che non amo cucinare e non faccio mai, per questo a casa si sono rassegnati. La cosa strana, io lo sono, è che mi piace. Grazie quindi per avermi dato l'opportunità di ripensarci 🙂
Ne sono contenta, anche perché è uno dei piatti più richiesti dai bambini e in realtà ci vuole poco a prepararlo…poi non è detto che venga sempre bene, ma comunque piace!
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