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CRAVE di ED SMITH

by Manuela Valentini
CRAVE di ED SMITH

Di Ed Smith si è parlato qualche tempo fa al @lo_starbook , quando avevamo deciso di affrontare la sua monografia sulle uova. È probabile, dunque, che sia un nome che abbiate già sentito, anche senza aver visto i miei scaffali che traboccano di libri suoi.

Di lui mi piace l’approccio alla cucina, disinvolto ma non sprovveduto, oltre che la fantasia nel combinare ingredienti comuni e la creazione di ricette semplici nell’esecuzione ma del tutto soddisfacenti nei risultati. Non so voi, ma io cucino praticamente tutti i giorni da che ho memoria della mia vita adulta e, da quando viviamo a Londra, le offerte dei ristoranti o sono deludenti o devastanti, per il portafoglio o per lo stomaco (e se siete sfortunati, anche per entrambi). Di conseguenza, cucinare a casa finisce sempre per essere la soluzione più gettonata, complice anche il fatto che mi diverte, col risultato che son sempre alla ricerca di idee nuove, che rispondano alla voce “facile”, “veloce” e, possibilmente, con quello che ho in frigo.

Ed Smith risponde perfettamente a questa richiesta, specialmente con Crave, in italiano “aver voglia di”, un libro dedicato “a chi non fa altro che pensare al suo prossimo pasto, ma non sa che direzione prendere”.
Se siete tutti con la mano alzata, a dire “presente”, inutile aggiungere altro.
Se non che quella che inizia oggi, sarà una settimana molto affollata 🙂

Ci vediamo domani, con la prima ricetta!


CONCHIGLIONI RIPIENI DI CAVOLO NERO E RICOTTA AL GORGONZOLA

di Manuela Valentini

Da quando abito a Londra, non c’è giorno in cui non mi sorprenda della costante presenza dei conchiglioni giganti, sugli scaffali del supermercato. Magari impazziamo a trovar le trenette o i bucatini, ma i conchiglioni no: ammiccano immancabili da ogni dove, loro e le loro marche sconosciute o, peggio, riservate al mercato estero, dove la pasta non è una religione ma un piatto che evoca l’idea dell’abbondanza e della convivialità gioiosa, in barba ai nostri dogmi, minuti di cottura inclusi.

Se finora ho resistito all’acquisto, lo confesso, è solo per ragioni di spazio: la dispensa dell’expat è di necessità più corta, occupata com’è dalle scorte per la sopravvivenza (extravergine, funghi secchi, pinoli, caffè, conserve delle mamme e via dicendo). Ma ogni volta che mi inciampo in ricette come quella di oggi, confesso che la tentazione è forte: d’altronde, basta leggere il titolo per aver fame, a dimostrazione dell’efficacia del titolo del nostro libro della settimana. Il ripieno di ricotta e cavolo nero è un po’ diverso, dal classico con gli spinaci, ma garantisce la stessa confortante morbidezza del suo fratello maggiore; la salsa al gorgonzola è roba da far perdere ogni freno inibitore (e se siete fra quelli a cui il gorgonzola non piace, prometto di ricordarvi nelle mie preghiere, perché riusciate a cambiare idea); infine, la cottura al forno, con la crosticina dei bordi che emerge dalla salsa fondente e bollente, è il tocco finale, quello che unisce il cuore al palato, riportandoci a sapori di infanzia, quando la pasta un forno era una festa imprevista e per questo accolta con maggior gioia. E mi perdonerete, se qui mi fermo… ma vado a fare un po’ di spazio in dispensa, che alla prossima spesa, mi sa che cedo!

📚 CAVOLO NERO AND RICOTTA CONCHIGLIONI IN GORGONZOLA SAUCE da CRAVE di Ed Smith, dagli scaffali di  #Cook_my_Books alla tavola di @profumicolori

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ZUCCHINI COTTI LENTAMENTE CON FAGIOLI BIANCHI

di Valeria Caracciolo

Giusto perché le nostre vite non sono a sufficienza complicate, in Inglese ci sono due parole per indicare gli zucchini. Uno è il nostro italiano, “zucchini”, l’altro è courgette. La differenza è più teorica che pratica (zucchini è americano, courgette inglese) anche se, facendo la spesa, mi è capitato di vedere il cartellino dei primi sugli zucchini grossi e verde scuro (quelli che nei primi tempi a Singapore compravo convinta che fossero cetrioli) e quello dei secondi sugli zucchini piccoli, verde chiaro e con il fiore. Che poi son quelli che in Liguria chiamiamo Zucchine, al femminile, a conferma di come anche noi Italiani non si scherzi, in fatto di complicazione di affari semplici.

E comunque, che siano zucchini o courgettes, i protagonisti della ricetta di oggi concorrono alla realizzazione di un piatto vegetariano completo, salutare e gustoso. Ed Smith ce lo racconta con grande profusione di aggettivi, forse per compensare il fatto che le verdure si sfaldino in un poco fotogenico puré. Ma “ehi, ci dice, sono zucchini confit, cotti lentamente, insaporiti con la menta fresca e un filo del migliore extravergine che si sposano benissimo non solo con i fagioli ma anche con il tocco finale di un formaggio fresco e cremoso, come la ricotta o la feta, o un cucchiaio di labneh, e una spolverata di scorza di limone (o di limoni sotto sale) a completare il tutto”. Insomma, un piatto costruito, nella semplicità dei suoi ingredienti e della sua esecuzione, di quelli che, alla fine, ti fan pensare a quanto poco serva per ottenere risultati appaganti, oltre che salutari e freschi. Per fare un bis, senza sensi di colpa.‌

📚SLOW COOKED COURGETTES AND WHITE BEANS da CRAVE di Ed Smith, dagli scaffali di #Cook_my_Books alla tavola di  @murzillosaporito

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HALLOUMI AL MIELE E FREGOLA CON ALBICOCCHE

di Vittoria Traversa

So resistere a tutto tranne che a una lunghissima lista di cose che, in questi ultimi tempi, vede ai primi posti l’halloumi, il meritatamente celebre formaggio cipriota che da qualche anno è un po’ come il prezzemolo: lo si trova in tutti i luoghi e in tutti i laghi e ha sconfinato anche nei menù fighetti di certi pub londinesi. Ieri sera, per dire, ho cenato con quello, invece che col solito fish and chips e la ricetta era molto simile a quella che vi proponiamo oggi e che rappresenta il modo più classico di cucinarlo: brasato oppure fritto e servito caldo e filante, con una colata di buon miele. Fedele alla consegna di Crave, cioè all’imperativo di far ingolosire i suoi lettori, Ed Smith aggiunge una ciotolina di fregola condita con le albicocche (fresche, nell’ originale, ma potete utilizzare anche quelle secche, reidratandole per qualche minuto in acqua calda), pomodoro fresco, semi di finocchio, menta e prezzemolo. Ne vien fuori un piatto unico i cui componenti ingaggiano una gara a chi è più saporito e vi assicuro che sarà solo all’ultima briciola che potrete decretare, a stomaco pieno e a buonumore ritrovato…. che avete bisogno di un bis, per decidere!

📚HONEYED HALLOUMI WITH APRICOT FREGOLA da CRAVE di Ed Smith, dagli scaffali di #Cook_my_Books alla tavola di @vittoriatraversa

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LABNEH, SEDANO FRESCO, OLIO DI OLIVA E SEMI DI ZUCCA

di Tina Tarabelli

Lebneh, lebnah, labaneh, labane, labne, labni. o, italianizzato, labna: tanti modi per chiamare questo antichissimo prodotto della gastronomia libanese, oggi protagonista della cucina contemporanea e globalizzata, versatile, leggero, sano e facilissimo da preparare in casa. Anche se universalmente viene definito “formaggio”, per la sua somiglianza con il Quark, altro non è se il prodotto di una lunga colatura dello yogurt greco: basta metterne mezzo kg in un colino rivestito di mussola o lino, salarlo leggermente e poi stringere e chiudere i lembi, in quella che dovrebbe essere la consistenza che desiderate. Mettete poi a scolare su una terrina, in frigorifero, per 6 ore o anche tutta la notte e poi schiudete il fagottino: al suo interno, avrete un cremosissimo labna, pronto per l’uso.

Le ricette sono tante, ma le più gettonate lo accompagnano con verdure, cotte o crude, o frutta cotta, nella versione da dessert (Ottolenghi docet). Qui, invece, lo troviamo in una versione tanto più semplice quanto più raffinata, con un filo di olio extravergine, sedano fresco e semi di zucca: perfetto per un accompagnamento a carni bianche o insieme ad altri contorni o anche per un pranzo leggero, meglio se accompagnato da uno di quei pani piatti che giustificano la puccetta: perché la si farà, tranquilli che la si farà!

📚LABNEH, SALTED CELERY, OLIVE OIL AND PUMPKIN SEEDS di Ed Smith, dagli scaffali di #Cook_my_Books alla tavola di  @tartetatina

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PERE ALLA CURCUMA E ZAFFERANO CON CRUMBLE SPEZIATO

di Giuliana Fabris

Mai mi rammarico della mia allergia alle pere come quando, nei menu dei ristoranti o nei libri di cucina, le vedo ammiccare languide dai piatti da dessert. Che siano imporporate da una lunga e profumata cottura nel vino o laccate da algide grappe e abbellite da ciuffi di panna montata o da palline di gelato, tutte possiedono il magico potere del risveglio dei miei sensi, autocommiserazione inclusa, perché con loro no, non esiste una tregua: ne basta un morso per ridurmi ko.

Però, le osservo, le studio, le immagino. E le immagino anche in questa ricetta, cotte piano piano in uno sciroppo dorato, in cui zafferano, curcuma e zenzero si fondono in una fragrante armonia di profumi e colori, accentuata per contrasto da un crumble deciso nella consistenza ma delicato nel sapore, con sentori di finocchio, di cardamomo e di cannella, in un insieme pieno di golosità aggraziata ed elegante, come solo certi dessert d’antan sanno essere, anche quando si mettono l’abito nuovo. Diventando assolutamente irresistibili.

📚TURMERIC AND SAFFRON POACHED PEARS WITH SPICED CRUMBLE da CRAVE di Ed Smith, dagli scaffali di #Cook_my_Books alla tavola di @giuliffa

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BURRATA CON PESCHE ARROSTITE E BASILICO

di Laura Cuscito

Questo freschissimo piatto che mescola pesca arrostita, basilico, pistacchio e burrata è un’idea perfetta per prolungare l’estate, almeno nel piatto! La pesca si ammorbidisce e si “rilassa” meravigliosamente nel formaggio fresco e cremoso.

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CALAMARI E PEPERONI PICCANTI

di Susy May

Questi calamari sono ideali come antipasto da condividere, ma è perfetto anche come portata principale se accompagnato da patate lesse oppure un’insalata verde ma anche con della focaccia o del pane abbrustolito.

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PIE DI CILIEGIE E ALBICOCCHE

di Manuela Valentini

Le torte di frutta sono deliziose e qui il doppio strato di frolla racchiude un ripieno di ciliegie e albicocche che crea un’armonia tra dolce ed aspro. Importante è, come raccomanda l’autore, rispettare le tre fasi di riposo della frolla. 

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BORLOTTI, CIPOLLE ARROSTITE E SALSICCE

di Giuliana Fabris

Cosa c’è di più classico e semplice di fagioli e salsicce?
In questa ricetta c’è un guizzo in più, le cipolle arrostite che, credetemi, ci vanno perfettamente a nozze.

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ORECCHIETTE CON RAGU’ DI MAIALE, FINOCCHIO E LATTE

di Elena Arrigoni

Questo ragù bianco con carne trita di maiale, cotto con i finocchi nel latte, è una vera delizia. Rispetta al ragù classico qui l’autore ha voluto sostituire il manzo con il maiale, unito al finocchio dal profumo fresco e fatti cuocere delicatamente nel latte fino a ottenere un risultato stupefacente. L’abbinamento con le orecchiette lo rende un piatto veramente super!
Nonostante la presenza del latte, una bella spolverata di parmigiano da un tocco in più!

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