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HUMMUS BROS DI LEVANTINE KITCHEN

by Vittoria Traversa

La prima volta che ho assaggiato un hummus ero a Genova, in un ristorante di nuova gestione sulle alture della città, in compagnia del ragazzo che allora era del tutto ignaro di quello che ci avrebbe regalato la vita, dalla fede nuziale in poi.

All’epoca, le nostre avventure erano prevalentemente gastronomiche e ricordo ancora la blanda convinzione con cui avevo affrontato questa roba molliccia e giallina, pensando solo che “se son ceci, male non faranno”.

A questo primo assaggio, ne seguirono altri, i primi consumati in loco (il migliore di sempre, a Gerusalemme), gli altri trovati un po’ ovunque, a mano a mano che la moda cresceva fino a dilagare un po’ dappertutto.

Confesso che, negli anni singaporiani, sono stata una hummus addicted.

Ci ho pure infilato di tutto, tanto che lo skyline del mio frigo era zeppo di contenitori pieni di intingoli colorati, pronti all’uso.

E confesso pure che sono stati una risorsa insostituibile, dal pranzo “senza fuoco” allo spuntino sano e nutriente, per non parlare delle cene in piedi, quando bastava riempire ciotole di queste salsine per regalare felicità a tutti gli invitati.

Per anni, ho spulciato libri e riviste, alla ricerca di idee nuove e, quando finalmente gli editori si sono decisi a pubblicare monografie sull’argomento, sono finite tutte nel mio carrello, anche se nel mentre mi godo latitudini diverse, con spese e diete differenti.

Ma l’hummus mantiene un fascino ineguagliabile, soprattutto d’estate, per cui eccoci pronte con una rassegna dedicata tutta a questo piatto, attraverso un libro che, sin dal titolo, ne fa il vero protagonista delle nostre tavole, senza stravolgerne la ricetta ma suggerendo diversi modi per servirlo, con abbinamenti che ci auguriamo possano incontrare l’interesse dei nostri lettori.

In teoria e, soprattutto, in pratica…


HUMMUS CON AGNELLO E PINOLI

di Vittoria Traversa

Come dicevo ieri, Hummus Bro non é un libro dedicato alle mille variazioni sul tema del titolo, ma ad un approfondimento delle ricette classiche.

Un po’ come avere camicia bianca e tubino nero nell’armadio e trovare qui tutti i possibili abbinamenti per trasformare questi due capi in outfit da giorno o da sera, comunque sempre perfetti per tutte le occasioni.

L’hummus di ceci, dunque, diventa il “capo base” da cui sviluppare piatti diversi dalla “meze” o dallo spuntino, la categoria in cui questo intingolo é tradizionalmente collocato, per occupare anche spazi piú importanti, come quello del piatto unico.

É il caso di questo hummus con uno spezzatino di agnello e pinoli, aromatizzato con cumino, cannella, peperoncino rosso e verde, in una combinazioni di profumi capace di incuriosire anche i piú scettici e gli inappetenti

Si tratta del modo tradizionale con cui viene arricchito l’Hummus in Libano a conferma della validitá dell’impostazione del libro, lontano dai gastrofighettismi e vicino, invece, al racconto di una tradizione che é davvero perfetta, cosí com’é.

‌📚 HUMMUS WITH LAMB AND PINE NUTS da HUMMUS BROS, di LEVANTINE KITCHEN, dagli scaffali di #cook_my_books alla tavola di @vittoriatraversa

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INSALATA DI MELANZANE ARROSTITE CON BABAGANOUSH

di Valeria Caracciolo

Non fatevi ingannare dal titolo della ricetta perché l’insalata é solo un modo per presentare le altre protagoniste della cucina mediterranea, le melanzane, alla base dell’intingolo che ormai si associa all’Hummus in modo quasi pavloviano, il Babaganoush.

Sua Maestà la Melanzana arrosto troneggia dunque in mezzo al piatto, contornata dalle ancelle: una ciotola di babaganoush, tante verdure fresche , oltre all’immancabile tahini, ai chicchi di melagrana, al limone: un piatto semplice, nella sua esecuzione, ma sontuoso nella sua abbondanza.

Unica raccomandazione: le melanzane vanno arrostite sulla fiamma viva del fornello.

Armatevi di pazienza (e di fogli di alluminio, se non volete passare il resto del giorno a pulire il piano cottura), perché tutte le altre cotture non si avvicinano minimamente al risultato finale, reso così intrigante proprio dal retrogusto un po’ “sporco” tipico di questa cottura.

📚 ROASTED AUBERGINE SALAD da HUMMUS BROS – LEVANTINE KITCHEN, dagli scaffali di #cook_my_books alla tavola di @murzillosaporito

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FALAFEL ALLE PATATE DOLCI

di Giuliana Fabris

Hummus&Bros dedica addirittura un capitolo ai falafel, le polpette di ceci e di erbe fresche che sono state importate alle nostre latitudini dalla cucina vegana degli ultimi anni.

Queste però hanno una storia antichissima, tant’e che lo spin off scelto per lanciare l’argomento ci ricorda che il cibo mangiato con le mani venne ben prima della forchetta.

Nei fatti, i falafel sono il vero cibo di strada, inteso nella sua essenzialità, estranea a ogni gastrofighettismo.

Chi mangiava per strada erano i poveri, coloro che, piú di tutti, avevano bisogno di trovare in piccoli bocconi quanti più nutrienti possibili. E allora, ecco che una polpetta di ceci, resa piú morbida e profumata dall’aggiunta di erbe spontanee, svolgeva egregiamente il suo compito.

Se poi, come inevitabilmente accade, il sopraggiunto benessere ne ha stravolto il DNA, trasformandolo in un cibo piú elegante, a volte anche piú elitario (con le varianti alla “famolo strano”), questo non solo non ha compromesso la loro bontà, ma ha anche aperto nuove strade con abbinamenti che hanno trovato un tale riscontro da essere diventati già dei classici.

Su tutti, svetta la ricetta di oggi, che unisce ai ceci le patate dolci, due “super food” che vanno a braccetto in qualsiasi dieta.

L’accompagnamento suggerito é, ovviamente, con l’hummus, ma possono anche essere utilizzate come farcitura di un “wrap”, il pane arrotolato che costituisce un altro dei protagonisti del cibo di strada mediorientale.

📚 SWEET POTATO FALAFEL da HUMMUS BROS- LEVANTINE KITCHEN, dagli scaffali di #cook_my_books alla tavola di @giuliffa

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FLATBREAD ALLO ZA’ATAR

di Manuela Valentini

Come dicevo nell’introduzione, il bello di Hummus&Bros é la sua ispirazione: anziché farsi sedurre dalle sirene del famolo strano, gli autori si concentrano sulla ricetta originale e ne approfondiscono gli utilizzi, dandoci così una visione piú completa e piú verace di quello che in effetti succede sulle tavole del Medioriente, ogni volta che si serve questo intingolo.

Anziché una teoria di hummus colorati (alle carote, ai broccoli, al guacamole, alla barbabietola e potrei andare avanti per tutto il Pantone), ad imbandire la tavola ci sono verdure, falafel, altre salse di accompagnamento, altre meze e, soprattutto, tanto pane.

Oggi li raggruppiamo in un’unica categoria, quella dei Flatbread, “pani piatti”, che poco o nulla rende della loro diversitá e della loro storia.

Tuttavia, é innegabile che, per apprezzare al meglio l’hummus e i suoi compagni, le loro caratteristiche li rendano i piú adatti allo scopo: la loro forma fa sì che si possano farcire, spalmare, arrotolare senza alcuno sforzo (per tacer di come si mangiano, anche in questo caso senza alcuno sforzo…), il che li rende onnipresenti, nelle case e nelle strade.

La ricetta che vi presentiamo oggi é quella di un pane semplice e tradizionale, a cui lo za’atar regala un profumo e una consistenza tutti particolari.

Anche questa miscela oggi é in vendita anche dalle parti nostri, ma prepararla in casa é facilissimo e vi garantisce risultati decisamente migliori.

📚 FLATBREAD WITH ZA’ATAR da HUMMUS BROS – LEVANTINE KITCHEN, dagli scaffali di #cook_my_books alla tavola di @profumicolori

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MALABI – BUDINO DI LATTE AL MIELE

di Tina Tarabelli

Ok, magari non verranno proprio serviti assieme all’hummus, i dessert che trovano spazio nella sezione finale del libro della settimana: ma chi siamo noi per opporci al do di petto con cui si conclude questa rassegna?

A maggior ragione se si considera che, di nuovo, gli autori rinunciano ai facili “effetti wow” per tornare alla semplicità delle ricette della tradizione, di cui il Malabi rappresenta un valido esempio.

Sono gli stessi autori a riconoscere, nella introduzione, che un budino di latte addensato con dell’amido può non risultare particolarmente attraente: ma il tocco finale, quella colata di miele odoroso che ne completa l’effetto, é ciò che crea la magia di un dessert classico, probabilmente nel filone dei biancomangiare, ma che risulterà sempre graditissimo, grazie alla sua leggerezza.

Nota personalissima: adoro questi dolci anche per la loro eleganza.

Chiudere un pranzo o una cena con queste monoporzioni é sempre una carta vincente, senza contare i vantaggi delle preparazioni in anticipo e della versatilità che permette di cambiare “topping”, creando ogni volta qualcosa di diverso.

📚 MALABI da HUMMUS BROS – LEVANTINE KITCHEN, dagli scaffali di #cook_my_books alla tavola di @tartetatina

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TABOULEH

di Giuliana Fabris

a mia seconda ricetta per @Cook_my_Books, scelta dal libro Hummus Bros, è quella di un freschissimo tabouleh.

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HUMMUS CON POLLO

di Susy May

Questa ricetta è molto semplice ma è l’ideale per una serata con gli amici o semplicemente se si ha voglia di qualcosa di incredibilmente buono.
Io trovo che sia una di quelle ricette da porca figura e tra l’altro la metto tra le mie preferite perché riesce sempre e sopratutto permette di sorprendere gli ospiti che finiscono con il leccarsi le dita.
Quindi se mi date retta, salvatevi la ricetta dal libro “HUMMUS BROS” di Kitchen Levantine @levantinekitchen che stiamo scoprendo questa settimana a @cook_my_books e vedrete che mi ringrazierete.
Come sempre l’hummus potete prepararlo in anticipo e conservarlo in frigo.
La ricetta che segue per la preparazione dell’hummus ha delle dosi parecchio abbondanti ma come dicono i latini Melius abundare quam deficere

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