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A TABLE FOR FRIENDS DI SKYE MC ALPINE

by Vittoria Traversa

Se mangiare è un atto di sopravvivenza, cucinare è anche un atto sociale.

Si cucina per rendere commestibili alcuni cibi, per renderne più appetitosi altri, per fondare ora una economia domestica, ora una tradizione, ora una identità.

E se qualche volta si cucina per sé, molto più spesso si cucina per gli altri.

Per la famiglia, in primis, i colleghi e gli amici poi, destinatari diversi di un gesto che negli anni ha assunto tanti significati che hanno arricchito il suo senso originario- e cioè che dove c’è cucina c’è casa, calore, aggregazione, divertimento, consolazione.

Per anni, le porte di casa nostra si sono spalancate su tavole imbandite, di qualsiasi genere, dalla più formale alla più incasinata.

E ora che mi son presa una pausa, la sollecitazione a riprendere il ritmo è arrivata dalla persona da cui meno me lo sarei aspettato, mia figlia.

“Ora che hai riempito la casa di piatti, sarebbe ora di tornare a riempirla di amici”, ha esordito, continuando su registri più personali che mi han fatto riflettere sull’importanza del ricevere in casa.

“I tuoi amici adulti erano persone interessanti e stimolanti, almeno per me che ero una bambina. Mi divertivo allora, mi sono divertita dopo, adesso ti darei anche una mano in cucina… Che cosa aspetti a tornare alle vecchie abitudini?”

Forse – e dico forse- aspettavo A Table for friends, il primo libro di Skye MC Alpine interamente dedicato all’arte del ricevere, libro della settimana a #cook_my_books, tutto centrato sulle ricette adatte ad essere preparate in queste circostanze.

Un libro di grande successo (lo scorso anno è uscito il secondo, per dire) che ci svela tanti segreti per non farsi sopraffare dall’ansia e ci invoglia a preparare tavole piene di cibo preparato da noi, con piatti non elaborati ma di sicuro effetto, nella convinzione che riunire persone attorno a un tavolo sia il modo più bello per cementare amicizie e fondarne di nuove.


FOCACCIA CON FINOCCHI CARAMELLATI

di Tina Tarabelli

Poche cose riescono a creare un clima di convivialità festosa come le focacce.

Da Genovese, “sono completamente d’accordo a metà” (cit.), perché la nostra focaccia è un mondo a parte, una storia a parte.

Ma se devo pensare a una tavola imbandita, chiassosa e colorata, me la immagino con una bella focaccia al centro, polo catalizzatore delle mani rapaci di tutti gli invitati.

Come me, devono pensarla anche gli anglosassoni che, da qualche anno a questa parte, si sono impossessati anche di questo patrimonio tutto mediterraneo per declinarlo a modo loro: non c’è libro che non annoveri almeno una focaccia e se molte hanno ricette a dir poco improbabili, qualcuna non solo non ci fa storcere il naso, ma ci fa pure apprezzare le diverse varianti che vengono via via suggerite.

È il caso della ricetta di oggi, che alla base classica unisce una farcitura più da tatin salata, i finocchi caramellati con il timo, in una interpretazione che metterà a tacere anche i più puristi fra gli ortodossi.

Perché non si parla, con la bocca piena!

📚 FENNEL FOCACCIA da A TABLE FOR FRIENDS di Skye Mc Alpine, dagli scaffali di Cook My Books alla tavola di @tartetatina

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TIMBALLO DI ZUCCHINE AL FORNO

di Mai Esteve

Piccola parentesi che non c’entra molto con l’argomento, ma mi viene in mente ogni volta che parlo di zucchini: in Liguria, usiamo il maschile o il femminile?

So che sono ammesse entrambe le varianti, ma la lontananza da casa mi ha fatto dimenticare il genere del nostro dialetto.

Oltre a come son fatte le zucchine vere, quelle tenere, chiare, con un corpo esile, sormontato da un grande cappello, che quando le vedi dal fruttivendolo capisci che la Primavera é al suo culmine e fra poco arriverà l’estate, con le teglie di ripieni, le frittate, lo scapece, la crema tiepida con un filo d’olio e le mille ricette che si possono preparare con uno degli ortaggi piú versatili del pianeta.

All’estero, ahimè, gli zucchini somigliano ai cetrioli, come ho imparato a mie spese a Singapore, la prima volta che ho dovuto preparare uno tzatziki.

Qui a Londra é lo stesso e anche se onestamente c’é molto di peggio, non riesco a comprarli a cuor leggero.

Per cui, sospiro su questo timballo che é tanto bello quanto buono, un omaggio a questa verdura, qui protagonista assoluta di un timballo che si scioglie in bocca, in un tripudio di leggerezza e di bontà.

📚 TIMBALLO of BAKED COURGETTES da A TABLE FOR FRIENDS di Skye Mc Alpine, dagli scaffali di Cook My Books alla tavola di @maiesteve

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TRIS DI CONTORNI – patate novelle con limone e salicornia, finocchi brasati allo zafferano, carote al miele di castagno

di Maria Greco Naccarato

Una delle ragioni per cui ho sempre ritenuto che la cucina inglese sia ingiustamente denigrata é la grande importanza di cui godono i contorni.

Molto piú che semplici accessori, infatti, queste portate rivestono un ruolo che ne sconfessa il nome, elevandoli da semplici accessori a comprimari di grande dignità, come dimostrano tanto la tradizione (il pranzo di Natale é una sfilata di contorni) e le nuove tendenze contenute nei libri di questi ultimi anni, in cui la parte loro dedicata é sempre piú ampia e variegata.

Di conseguenza, non deve stupire che siano contemplati anche in un libro dedicato alla tavola degli amici, quella in cui le verdure si immaginano in festosi pinzimoni o in abbondanti piatti unici: al contrario, c’é spazio anche per preparazioni meno scenografiche, ma talmente buone, nella loro semplicità, che noi per primi non ci siamo sentiti di limitarci ad una solta, ma abbiamo fatto il bis e addirittura il ter, con le proposte di oggi: semplici, sfiziose, originali e soprattutto golosissime

📚 ‌NEW POTATOES WITH LEMON AND SAMPHIRE – SAFFRON FENNEL- BUTTERY CARROTS WITH CHESTNUT HONEY da A TABLE FOR FRIENDS di Skye Mc Alpine, dagli scaffali di Cook My Books alla tavola di @maria_greco_naccarato

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PALLINE DI MELONE IN SCIROPPO DI GRAPPA

di Giuliana Fabris

“Non é che una ricetta debba finire nel dimenticatoio semplicemente perché un po’ datata”, ci dice l’autrice nell’introduzione a questo piatto, dilungandosi poi a spiegare che cosa sia la Grappa agli stranieri che- poveretti loro- non conoscono i profumi di questo distillato.

Non possiamo che concordare, perché questo melone é qualcosa di assolutamente eccezionale, a dispetto del suo essere fuori moda: ma lo sciroppo di grappa, aromatizzato con il limone, smussa le punte di eccessiva dolcezza del melone che, a sua volta, si arricchisce di un sapore piú complesso, piú adulto, passatemi il termine, trasformandosi in un dessert alla frutta che non ha nulla da invidiare ai suoi piú giovani e blasonati colleghi.

Di una semplicità quasi imbarazzante, va preparato con due ore di anticipo (ma anche un po’ di piú, se usate un melone non eccessivamente maturo) e servito freddo.

In teoria, si conserva in frigorifero fino al giorno dopo, in pratica sapete già come andrà a finire, anzi: abbondate nella preparazione perché intanto non avanzerà nulla comunque.

‌📚 MELON IN GRAPPA SYRUP da A TABLE FOR FRIENDS di Skye Mc Alpine, dagli scaffali di Cook My Books alla tavola di @giuliffa

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SVERGOGNATA

di Vittoria Traversa

Ai tempi del mio primo blog, proprio ai suoi esordi, quando ancora non avevo idea degli algoritmi di Google e delle insidie che si annidassero nelle loro curve, avevo pubblicato una ricetta battezzandola eufemisticamente “la porcata di mia suocera”.

Era una crema a base di mascarpone e panna, arricchita con marron glacé, pezzetti di cioccolato, violette, in un trionfo di zuccheri e di grassi che avrebbe fatto inorridire qualsiasi nutrizionista ma che restituiva il sorriso anche al commensale piú corrucciato.

Il vero nome era sepolto in qualche ricettario, sostituito da quello meno nobile ma molto piú eloquente che usavamo noi e che io, ignara, avevo pubblicato nel blog.

Rendendolo istantaneamente un luogo d’incontro di tutti i generi con suocere avvenenti e, buon peso, di tutto un parentado arrapato che includeva nei loro desideri anche congiunti e affini, purché capaci di suscitare pensieri un po’ meno innocenti di quelli previsti dall’ albero genealogico – e qui mi fermo.

Ma era solo per dirvi che quando ho letto il nome di questa ricetta, ho pensato che si doveva preparare.

E adesso che la vedo qui, in tutta la sua impudica e sfacciata bellezza, oltre a pregustarne la bontà, immagino anche una degustazione comparata.

Fra la “Porcata” e la “Svergognata”, a chi daremo la palma del dolce piú irresistibile?

📚 SVERGOGNATA da A TABLE FOR FRIENDS di Skye Mc Alpine, dagli scaffali di Cook My Books alla tavola di @vittoriatraversa

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Patate novelle con alloro

di Tina Tarabelli

Prima di salutare ‘A table for friends’ il libro di @skyemcalpine dedicato all’arte del ricevere, ecco una ricetta al volo da copiare se cercate un modo diverso di preparare le #patatenovelle.
Un ingrediente con il quale si va sempre sul sicuro, ma che spesso capita di proporre sempre nel solito modo. Basta un po’ di #alloro, in questo caso, per ritrovarsi sulla tavola di una corte rinascimentale.
Questa ricetta infatti è a sua volta ripresa dal libro Il Rinascimento della cucina Italiana di Lorenza de’ Medici . Il piatto comunque è attualissimo e vi consiglio vivamente di provarlo.

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Ossibuchi con salvia e limone

di Giuliana Fabris

Come ho sempre detto, cucinare è una forma d’amore. Per i tuoi cari, per gli amici, per i colleghi,  ma anche per chi,  a volte,  ha bisogno di aiuto.
Casa mia è sempre stata “porto di mare” e che io ricordi non c’è mai stato o quasi un fine settimana senza cene o pranzi con amici o familiari.  E’ qualcosa a cui non rinuncio, che mi fa star bene, nonostante con gli anni la fatica si faccia sentire sempre  un po’ di più.  Ma è ripagata da quelle ore serene e ricche di cibo e di risate, perchè intorno al tavolo si cementano amicizie, se ne fanno di nuove, si consolidano gli affetti.
E il libro che questa settimana esploriamo  con Cook_my_Books  A Table for friends, il primo libro di Skye MC Alpine,  è perfetto visto che è  interamente dedicato all’arte del ricevere e ci aiuta anche a non farci prendere dall’ansia mentre prepariamo piatti che sorprenderanno per la semplicità, ma che saranno sicuramente d’effetto.
Inizio con questi ossibuchi, un po’ diversi dalla solita ricetta milanese. Qualche purista avrà da ridire ma lo invito a provarli, accantonando i preconcetti. A volte è bello vedere come vengono interpretati certi ingredienti ed essere aperti anche  all’idea di cucina che hanno gli  altri. Per me sono stati davvero una sorpresa.

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Galletti arrosto al miele e limone

di Giuliana Fabris

ho scelto una ricetta che mi ha colpito per degli accostamente un po’ inconsueti e che si sono rivelati perfetti, facendo di un piatto abbastanza semplice qualcosa di diverso e a suo modo sorprendente. L’effetto wow c’è stato.

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ASPARAGI AL LIMONE E MANDORLE TOSTATE GRATINATE

di Giuliana Fabris

dal libro A table for friends che stiamo esplorando con @cook_my_books questa settimana, ecco un’altra ricetta con ingredienti di stagione, gli asparagi. Molto semplice e consueta ma con un tocco di gentilezza grazie alle mandorle e al pane tostato. Serviteli con delle uova al piatto e saranno il perfetto accompagnamento.

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Torta biscotto al mascarpone e caffè

di Giuliana Fabris

Chiudo in bellezza il libro protagonista  della settimana Cook_my_Books tutto dedicato alla convivialità, alle tavole apparecchiate, alla condivisione, alle ricette semplici ma d’effetto con questo dessert che,  scomponendo gli ingredienti di un tiramisù, diventa una  torta voluttuosa, fatta di morbida crema con il profumo irresistibile del caffè.

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INSALATA DI COUSCOUS SICILIANA

di Manuela Valentini

Cucinare è una passione ed aver ospiti amici o familiari è sempre un piacere. “A Table for friends” di Skye MC Alpine è il libro della settimana di Cook_my_books
Fra le tantissime ricette proposte io ho scelto la “Sicilian couscous salad” un piatto molto gustoso che ho già rifatto più volte.

L’autrice ci dice che: “si potrebbe ovviamente servire il cous cous al naturale, condito con un filo d’olio e succo di limone, anche un pizzico di spezie aromatiche – cannella, noce moscata e così via – per accompagnare praticamente tutto. Ma, ispirato dal modo in cui lo cucinano in Sicilia, aggiungo bacche di cappero salate, una buona scatola di tonno oleoso, quasi carnoso e finocchio dolce all’anice. Questo rende un vivace centrotavola più che abbastanza sostanzioso da servire da solo.”

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Galette con taleggio e fiori di zucca

di Elena Arrigoni

La galette è una sfoglia dorata e croccante, farcita con la qualsivoglia cosa che si ha a disposizione…. ma la cosa essenziale, ci dice Skye McAlpine nel suo libro A table for friends è che sia una sfoglia burrosa e ricca.

Di paste sfoglie ce ne sono in commercio molte, e se non avete la fortuna di conoscere qualche bravo pasticcere che ve la procura, fate come me, per preparare la galette, usate due fogli rettangolari, uno sopra l’altro, diventerà un involucro più ricco e importante, adatto a contenere un buon ripieno come questo che Skye ci propone.

Adesso poi, i fiori di zucca o zucchina che dir si voglia, si trovano facilmente…fra un po’, e se tutto va bene, ce li avrò anche io nel mio orto…. che emozione. Nell’orto a 2000 metri di quota, era impensabile poter anche solo pensare di avere zucchine e pomodori, quest’anno, invece, seguo, trepidante, il crescere delle mie piantine

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Crumble pie di mele e noci

di Elena Arrigoni

Questa crumble pie è una delle torte di mele più buone che si possano gustare in compagnia…. Non per niente è tratta dal libro A table for friends di Skye McAlpine.

Magari le mele non sembreranno di stagione, ma daiiiii… una torta di mele è un po’ come il tubino nero che tutte, più o meno, dobbiamo avere nell’armadio, è perfetta in tutte le occasioni e in tutti i periodi dell’anno… e questo crumble è semplicemente favoloso!

Skye McAlpine è una scrittrice di libri di cucina che crede che il cibo abbia un sapore migliore se condiviso con gli altri….e come darle torto? Noi che cuciniamo molto sappiamo bene che il cibo ha un sapore migliore se fatto per le persone che amiamo.

Lei ha la fortuna di dividersi fra Londra e Venezia e sia nei suoi libri che nelle sue collezioni per la casa tutto è impregnato di un’ eleganza country che adoro.

Ma torniamo alla crumble pie di mele e noci: la pasta – e qui dovete categoricamente farla da zero, piuttosto che usare quella acquistata in negozio – è friabile e deliziosa. Il ripieno è ricco e simile alla crema pasticcera e la copertura, una sorta di crumble di zucchero, burro e noci, sebbene non abbia l’aspetto più elegante e maestoso, è esattamente il tipo di golosità che si potrebbe tranquillamente divorare da soli, a cucchiaiate…non so se rendo l’idea 

L’ideale sarebbe servire questa crumble pie calda/tiepida, ma è ottima anche a temperatura ambiente; basta aggiungere un po’ di panna per accompagnarla o servire con una pallina di gelato alla vaniglia.

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TAGLIATELLE GRATINATE

di Vittoria Traversa

Ho scelto una ricetta che in varie forme propongo da anni ai ricevimenti. La faccio perché accontenta i bambini, ma è molto apprezzata anche agli invitati più stagionati.
Così la presenta l’autrice:
Questa ricetta è un adattamento molto approssimativo dei tagliolini cotti in una sontuosa besciamella al parmigiano che servono all’iconico Harry’s Bar di Venezia.
L’ho fatto per la prima volta a casa dopo averlo mangiato al ristorante ho capito che si presta meravigliosamente bene a grandi raduni. In primo luogo, è il tipo di cibo che tutti amano. E in secondo luogo, può essere preparato con largo anticipo, conservato in frigorifero e riscaldato in forno. Per i vegetariani tra voi, tralasciate la pancetta e aumentate la quantità di parmigiano.

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POMODORI RIPIENI AL FORNO

https://www.instagram.com/p/CstyqnvsLft/?img_index=1di Vittoria Traversa

Sempre fatti i pomodori gratinati in forno, ma non ho mai pensato di aggiungere le olive nere che danno al piatto una marcia in più.
Per @cook_my_books ancora una ricetta perfetta per una tavola che sa d’estate, sempre da A TABLE FOR FRIENDS di @skyemcalpine che la introduce così:
Ho sempre amato i pomodori cucinati in questo modo, la polpa dolce ripiena di un confortante miscuglio di pane, formaggio ed erbe imbevute di succo di pomodoro umami, morbido all’interno e croccante e dorato sopra. Li mangio felicemente a dozzine. Richiedono un po’ di tempo per essere assemblati, ma non sono in alcun modo difficili e possono essere preparati un giorno prima, quindi riscaldati in forno.

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COUS COUS ALLO ZAFFERANO E CHICCHI DI MELOGRANO

di Vittoria Traversa

, una ricetta che mi ha fatto innamorare e ho già usato più volte per i miei inviti.
Il cuscous è perfetto per accompagnare i piatti principali di carne o pesce, ma anche di verdure al forno, colorate e succose e il profondo color oro di questo piatto rallegra qualsiasi tavola conviviale.

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