La fine dell’estate è stagione tradizionalmente dedicata alle conserve: è un modo per mettere via gli scampoli della stagione più lieve dell’anno, assieme ai suoi profumi, ai suoi sapori, ai suoi colori.
Ed è anche un modo per tornare lentamente alle cucine, ai forni e ai fornelli, messi anch’essi a riposare con la complicità del caldo e della leggerezza della stagione (ok, quest’ultima riga non l’ho scritta io, ma faceva tanto poesia da ritorno in classe, ecco).
Quale che sia lo stato delle vostre cucine, comunque, è un dato di fatto che anche nel mondo delle conserve qualcosa sia cambiato: dalla sfera del riciclo e del no-spreco e delle astuzie dell’intelligenza di cui le nostre nonne sono state maestre, ci si è infatti spostati a quella della golosità e del salutismo, ricercando da un lato sapori sempre più audaci, per soddisfare un palato sempre più esigente, dall’altro una preparazione “da zero”, volta a eliminare conservanti, addensanti, coloranti e tutti i nemici nascosti dentro i vasetti del supermercato.
Il punto di intersezione fra questi due percorsi è quello degli chef che hanno lasciato le cucine fumose e malsane dei ristoranti cittadini per trasferirsi in campagna e ripartire dalla terra: Matthew Evans, in tal senso, è uno degli esempi più famosi, visto che in Australia è una vera e propria celebrità.
Le valigie le ha fatte verso la Tasmania, per comprare una fattoria dove produce il cibo che cucina e da dove partono le sue campagne di sensibilizzazione per il rispetto della natura e dei suoi abitanti (la fauna ittica in particolare).
Autore di programmi televisivi e di una decina di libri (fra cui l’autobiografia, dal titolo non proprio allettante di “The Dirty Chef” il Cuoco sporco), è una delle voci più genuine nel campo della cosiddetta auto-produzione.
SENAPE ALL’ANTICA AL SIDRO
A proposito di quello che dicevamo ieri, questa è una di quelle ricette che afferisce alla sfera del “voglio sapere che cosa c’è dentro”: la senape in casa, infatti, sembra una di quelle robe superbamente inutili, da tante sono le proposte sugli scaffali del supermercato.
E invece, chi l’ha provata giura che mai più tornerà indietro: non solo per riguardo alla salute, ma anche e soprattutto in omaggio al palato, visto che la complessità dei sapori di questa salsa (un lieve retrogusto di mela, un intrigante profumo di curcuma) la rende unica e assolutamente favolosa.
Perfetta con il maiale, il pollo e il prosciutto.
📚 WHOLEGRAIN APPLE CIDER MUSTARD, da Not Just Jam di Matthew Evans dagli scaffali di Cook My Books alla tavola di @cominciamodaqua
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PERE CON ZAFFERANO E MACIS
di Mai Esteve
La bellezza di questa conserva è la sua assoluta semplicità.
Poco zucchero, acqua e spezie, per rendere morbide e profumate le pere più selvatiche oppure per conservare il più possibile l’integro il sapore di quelle mature, magari dopo un raccolto generoso (o una cassetta a buon prezzo dal fruttivendolo).
Matthew si raccomanda di non gettare via l’acqua di conservazione che può trasformarsi in un ottimo sciroppo, con l’aggiunta di altro zucchero.
📚 PEARS WITH SAFFRON AND RICE, da Not
Just Jam di Matthew Evans dagli scaffali di Cook My Books alla tavola di @maiesteve
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CILIEGIE AL BRANDY
Immaginatevi tante luci lampeggianti e tanti “alert!” di contorno, perché se è vero che una ciliegia tira l’altra- e lo è- , dobbiamo andarci piano, in questo caso.
Anche se il Brandy è profumato dai gusti caldi della cannella e della noce moscata che, nell’infusione con la frutta, gli conferiscono un sapore irresistibile, sempre di alcool si tratta e la moderazione è d’obbligo.
Ma se volete dare un tocco da maestro a una coppa di gelato o al ciuffo di panna che guarnisce una torta al cioccolato, ecco la soluzione che fa per voi.
Ottima anche con le ciliegie bianche (se le trovate).
📚 BRANDY PRESERVED CHERRIES, da Not
Just Jam di Matthew Evans dagli scaffali di Cook My Books alla tavola di @cominciamodaqua
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CONFETTURA DI ALBICOCCHE ARROSTITE
Siete alla ricerca di una confettura semplice, senza arzigogolati accostamenti di sapori, che ricordi quelle di una volta ma che, nello stesso tempo, non sappia troppo delle confetture di una volta?
Ecco qui la ricetta che fa per voi: solo albicocche e qualche goccia di limone, per un gusto assolutamente nuovo. il segreto è tutto nell’arrostire la frutta, dandole un sentore di caramello accentuato dallo zucchero di canna.
Qui, quelli che ne sanno direbbero “l’innovazione nella tradizione”, io vi dico solo di correre a comprare le ultime albicocche, prima che sia troppo tardi 🙂
📚 ROASTED APRICOT JAM, da Not Just Jam di Matthew Evans dagli scaffali di Cook My
Books alla tavola di @giuliffa
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CONFETTURA DI PESCHE ALL’AMARETTO
L’Amaretto a cui si fa riferimento in questa ricetta è il liquore- e già vi vedo attenti.
E fate bene, perché se vogliamo chiudere in gloria la stagione delle pesche e la settimana a questo libro, questa è la ricetta più indicata.
Non solo per il tasso alcolico , ma soprattutto per l’equilibrio fra la dolcezza della frutta e il piacevole retrogusto amaro del liquore.
da Not Just Jam di Matthew Evans alla tavola di @vittoriatraversa60
📚 LATE SUMMER PEACH JAM WITH AMARETTO, da Not Just Jam di Matthew Evans dagli scaffali di Cook My Books alla tavola di @vittoriatraversa
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MARMELLATA DI AGRUMI (AMBER MARMELADE)
di Nicol Pini
La marmellata di agrumi è semplice da preparare e non richiede di restare ai fornelli, ma ci si può dedicare ad altro nel frattempo.
La marmellata di agrumi di solito io la mangio solo nella sacher. Da quando ho preparato questa, però ho dichiarato amore eterno alla marmellata. Non a tutte, ovvio, ma ai 9 barattoli che ho fatto, sì. Decisamente.
Ovvio, non è la marmellata super light senza zucchero e bla bla bla, ma si vive una volta sola e questa combinazione da come risultato una ricetta perfetta.
Calcolando poi che ormai di Ferragosto resta solo il ricordo e tra 116 giorni sarà Natale, io inizierei a inserire la ricetta tra quelle da preparare per i regali da consegnare ad amici e parenti.
Così regaliamo una cosa a prezzo contenuto, ma fatta con tanto amore e soprattutto buona da morire!
Anche perchè potete utilizzare i frutti appena arrivano sui banchi del mercato in modo da conservare tutti i sapori e i profumi, visto che la marmellata si conserva per 2 anni in un luogo asciutto e buio.
Potete poi abbellire i vasetti con qualche etichetta fatta a mano o stampata (su pinterest, se non avete creatività e manualità, ce ne sono da perderci le notti) et voilà! Il gioco è fatto.
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Ciliegie sottaceto con pimento
Quello che mi ha attirato di questa ricetta è il fatto che le ciliegie non siano sciroppate, ma sottaceto. Così mi sono detta: Proviamo! D’altra parte il libro è pieno di ricette non classiche su confetture, sottaceti, salse e sono poche quelle che non vien voglia di provare.
Queste ciliegie sottaceto sono una proposta interessante e un po’ diversa dal solito per accompagnare i formaggi, carni di anatra o rillettes. Stupiranno voi e i vostri ospiti e possono essere anche una bella idea per i regali di Natale.
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APPLE MARMALADE
L’estate a grandi passi sta finendo ed è il momento giusto per preparare delle conserve che catturino i suoi profumi e i suoi sapori.
Per la settimana di Cook My Books abbiamo scelto “Not Iust Jam” di Matthew Evans in cui l’autore attraverso le sue conserve trasmette il rispetto per i frutti e i prodotti della terra. Lo chef trasferitosi in Tasmania ha comperato una fattoria dove produce il cibo che cucina e da dove partono le sue campagne di sensibilizzazione per il rispetto della natura e della fauna ittica.
Moltissime le sfiziose conserve da preparare, ma per iniziare ho scelto la Apple Marmelade.
“Una marmellata deliziosa di mela e limone, dove sottili strisce di scorza di limone sono sospese in una gelatina al gusto di mela.”
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Cetrioli sott’aceto
Siamo sul finire dell’estate e arriva il tempo delle conserve. Un modo per ritrovare poi, durante l’anno, i sapori e i colori della bella stagione.
E il libro che Cook_my_Books ha scelto per questa settimana è Not Just Jams di Mattew Evans, altrimenti chiamato The Dirty chef, il cuoco sporco, grazie alla sua autobiografia in cui si definiva così. Uno degli chef che ha lasciato le cucine cittadine per trasferirsi in campagna e ripartire dalla terra. Molto famoso in Australia, è andato a vivere in Tasmania dove ha comprato una fattoria e da dove cerca di sensibilizzare l’opinione pubblica per il rispetto della natura e dei suoi abitanti (soprattutto la fauna ittica). Con questo libro ci racconta la storia, a volte divertente e anche commovente e faticosa, della sua trasformazione da critico gastronomico cittadino di alto profilo a contadino gourmet, e lo fa attraverso tantissime ricette talmente interessanti che le vorrei fare tutte!
Comincio con questa che è davvero strepitosa, e se vi piacciono i cetrioli almeno la metà di quanto piacciono a me, non potete non provarci!
RICETTA QUI