Anche se questa è l’estate della scoperta delle meraviglie dei propri Paesi, il viaggio è sempre la miglior chiave per conoscere e comprendere. A maggior ragione lo è in questi casi, quando le méte non sono solo spiagge dorate e resort di lusso, ma un’immersione nella vita vera di popoli, con le loro tradizioni e la loro cultura. Un invito nelle terre dei Gullah è dunque un invito a programmare un viaggio,se si può, o a studiarne comunque rotte e monumenti, se non si può, con il nostro aiuto
Il viaggio nelle terre dei Gullah ha inizio a Charleston, in South Carolina, una delle méte più amate dai turisti di tutto il mondo, tanto da essere sempre ai primi posti delle classifiche stilate dall’editoria specializzata , nella cateogria dei viaggi di piacere. Che sia un puro piacere passeggiare per i suoi viali, a piedi o al ritmo cadenzato degli zoccoli dei cavalli che trainano le carrozze, mentre sfilano ora le eleganti facciate delle dimore storiche, ora il luccichio del mare, in lontananza, ora le insegne dei più famosi ristoranti di tutti gli Stati Uniti è un argomento che ci trova tutti d’accordo. Tanto d’accordo che abbiamo scelto proprio questa città come la prima tappa del nostro viaggio
PIACERE, CHARLESTON!
Il viaggio nelle terre dei Gullah ha inizio a Charleston, in South Carolina, una delle méte più amate dai turisti di tutto il mondo, tanto da essere sempre ai primi posti delle classifiche stilate dall’editoria specializzata , nella cateogria dei viaggi di piacere. Che sia un puro piacere passeggiare per i suoi viali, a piedi o al ritmo cadenzato degli zoccoli dei cavalli che trainano le carrozze, mentre sfilano ora le eleganti facciate delle dimore storiche, ora il luccichio del mare, in lontananza, ora le insegne dei più famosi ristoranti di tutti gli Stati Uniti è un argomento che ci trova tutti d’accordo. Tanto d’accordo che abbiamo scelto proprio questa città come la prima tappa del nostro viaggio
PIACERE, CHARLESTON!
Charleston si trova nella Carolina del Sud, alla foce dei fiumi Ashely e Cooper e anche se è la città più importante dello Stato a cui appartiene, non ne è la capitale. Fino al Covid era una delle città in maggiore crescita di tutti gli Stati Uniti: dal 2000 al 2017 la sua popolazione è aumentata del 30,5% (ora sono circa 135 mila) e il reddito medio pro capite è passato da $22,414 a $41,299. Ovviamente, anche il costo della vita è cresciuto di conseguenza: un appartamento che costava $137,800 nel 2000 ne costava $344,600 nel 2017 anche se il potere di acquisto di una famiglia di Charleston è più alto di quello di una famiglia milanese di più dell’80%. L’11% della popolazione vive però in povertà, diffusa ovviamente fra le minoranze.
E’ una città piuttosto sicura (nella prima parte del 2020 si è registrata una aggressione sessuale ogni 1900 abitanti, ma in generale c’è una confortante decrescita di tutti i crimini, dagli omicidi ai borseggi): purtroppo, nel 2015, la città è stata teatro dell’omonimo massacro ad opera di un suprematista bianco, Dylann Roof, che la mattina del 17 giugno fece irruzione in una chiesa metodista africana, durante una preghiera comunitaria, e uccise 9 persone, fra cui il Pastore e una Senatrice. Roof venne arrestato il giorno dopo e confessò di essere stato trattenuto dal suo gesto dalla gentilezza con cui i membri della Chiesa lo avevano accolto alla funzione. La condanna a morte è stata commutata in carcere a vita, senza diritto di appello.
Il pericolo maggiore arriva semmai sul fronte del clima: Charleston è esposta a tornado, tifoni e uragani (e anche terremoti) e la nuova politica di sviluppo che sta trasformando la città nel paradiso dei costruttori non è vista di buon occhio da ambientalisti e climatologi. Il timore è legato ai cambiamenti climatici e alla peculiare conformazione del terreno circostante, con dune, paludi, e foreste che da sempre sono state una barriera naturale conto le piogge e che devono essere protette dai rischi di una cementificazione troppo disinvolta.
A questo proposito, se state programmando un viaggio, tenete presente che “alta stagione” e “tornado&friends season” coincidono per un tratto: la prima va da marzo a ottobre, la seconda da giugno a novembre. L’inverno è freddo (a Gennaio le temperature sono intorno ai 3-6 gradi), l’estate è calda e umida: l’ideale sarebbe partire fra aprile e maggio, godendosi il tepore della primavera, al riparo (in tutti i sensi) da rischi di piogge.
IL RESTO, IN PILLOLE
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Charles Towne fu il primo nome della città, in omaggio al Re Carlo II che concesse ai primi coloni inglesi queste terre, alla fine del XVII secolo. Il nuovo nome, Charleston, risale invece a quando gli Inglesi abbandonarono la città, non senza averla difesa strenuamente, ai nuovi abitanti degli Stati Uniti (1782-83)
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Prima degli Inglesi, qui abitavano varie tribu di Nativi una delle quali, i Catawba, è l’unica ad avere una riserva in zona
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Per la sua posizione geografica, Charleston divenne un centro importantissimo, anche nella rotta degli schiavi. Il suo porto fu uno dei più trafficati, così come il mercato che qui si teneva. A questo proposito, Charleston è forse l’unica città degli USA a mantenere ancora in piedi l’edificio che fu teatro di questo turpe commercio, l’Old Slave Mart
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Nella guerra di Secessione, Charleston fu un avamposto sudista e combatté fino alla fine, con danni pesantissimi: tuttavia il suo centro storico è uno dei più intatti del Paese con ben 73 edifici che risalgono al periodo pre-rivoluzionario e oltre 700 a prima della guerra civile.
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Accanto a questi fatti di sangue, Charleston sviluppò una vita cittadina brillante: l’upper class amava divertirsi fra teatri e night club e non stupisce che il ballo simbolo degli anni ‘20 abbia preso il nome proprio da questa città
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Oltre agli edifici storici, alle passeggiate in carrozza, al giro in battello e alle altre cosa da fare obbligatoriamente in questa città, non perdetevi un giro per i cimiteri storici, meglio ancora se con tanto di Ghost Tour: oltre al valore storico, alcuni siti sono davvero scenografici, fra giardini rigogliosi e viali ombreggiati.
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Altra chicca da non perdere sono i fari storici (il più importante è il Morris Island Lighthouse), il Museum Mile (Charleston vanta il più antico Museo degli U.S.A.), il Dock Street Theatre (il teatro più antico d’America, aperto nel 1736 ed ancora in attività) e, buon ultimo, l’Arthur Ravenel Jr. Bridge o Cooper Bridge, un ponte costruito nel 2015 che sta diventando il simbolo della città moderna: tutti gli anni i runners di tutto il mondo si danno appuntamento a Charleston per la Cooper River Bridge Run, una corsa di 10 km che ha nell’attraversamento del ponte il suo momento culminante
Charleston è anche una delle capitali mondiali della gastronomia, come più volte ribadito da Anthony Bourdain e da molti altri esperti del settore. Ristoranti tradizionali si alternano a oyster bar e a scintillanti stelle Michelin in un panorama che incuriosisce più di un goloso e che va ben oltre il BBQ del vicinato o la grigliata sulla spiaggia. Per saperne di più, però, vi tocca aspettare la prossima puntata…
3 comments
Il tuo stile inconfondibile invoglia davvero a visitare questi luoghi, così lontani eppure che cominciamo a sentire vicini, grazie a questo progetto.
… quanto mi manca!
Quanta ricchezza in questo progetto che ci aiuta a viaggiare nel mondo attraverso il cibo in attesa di poterlo fare veramente
Grazie
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