Dinner with Dickens di Pen Vogler è capitato tra le mia mani casualmente, in una di quelle visite lampo dalla mia libraia per ritirare altro.
La copertina di cotone e i decori stampati in argento come un libro di altri tempi hanno subito captato tutta la mia attenzione, per non parlare del titolo.
Difficilmente ci si riferisce a Charles Dickens come a un food writer, o uno scrittore sul cibo. Tuttavia, il cibo, o la mancanza di esso, è un tema più che ricorrente nella sua opera.
Non possiamo di certo dimenticare che Dickens è colui che ha inventato la cena di Natale, trasformando per sempre la maniera di celebrare questa festa. Dopo l’uscita di A Christmas Carol, nulla più fu uguale. Il Natale divenne la festa delle riunioni familiari, il plum pudding prese il nome di Christmas Pudding e la tradizionale oca arrostita, cedette presto il posto al più caro e prestigioso Tacchino sulle tavole inglesi e poi nel mondo.
I personaggi di Dickens vivono nell’ l’angoscia della povertà e mancanza del cibo, e allo stesso tempo li si trova spesso condividendolo, dal più semplice al più sfarzoso. Li troviamo offrendosi il punch o dei semplici biscotti ai semi, o condividendo una cena a base di salmone in salamoia o prendendo il tè nel miglior stile Vittoriano.
In Dinner with Dickens, la storica Pen Vogler rende omaggio alla cucina dell’Inghilterra Vittoriana, ricreando e offrendoci una visione di quelle ricette care all’autore, ispirate alla sua vita e opere, attingendo non solo da testi di cucina dell’epoca ma anche, e principalmente, dal libro di cucina What Shall we have for dinner? scritto dalla moglie dello scrittore, Catherine Dickens, pubblicato nel 1851.
Dinner with Dickens ci dimostra la centralità del cibo nell’opera dello scrittore britannico non solo come veicolo drammatico di denuncia sociale, ma anche come simbolo di consolazione, nutrimento e perché no, di divertimento.
La cucina dell’epoca Vittoriana che ha spesso la fama di essere pesante ed eccessiva, è resa all’onore da Pen Vogler, in ricette deliziose e anche belle da vedere.
Dopo una sfida sull’ Afternoon Tea, qui a Mag about Food, non potevamo esimerci dall’offrirvi un regalo tramite lo Shelfie. Questa volta, non abbiamo scelto un menù, o delle ricette da ogni capitolo, ma ci siamo concentrati su uno solo: quello del tè « A Little Tea », interamente ispirato da The Life and Adventures of Martin Chuzzlewit.
La sera in cui Martin Chuzzlewit fu accolto come apprendista e inquilino dai Pecksniff, le due figlie prepararono un assortimento di sandwiches, dei biscotti secchi e un « High Geological Cake » Il pasto fu chiamato da loro Banchetto d’Installazione, ma, a parte il vino di frutti di bosco che lo annaffiava, il resto del menù era più simile a ciò che oggi avremmo chiamato Afternoon Tea o High Tea.
Le cunning tea cakes, torni da tè furbissime, servite con confettura appaiono nell’opera di Dickens più tardi, in un after dinner allo stile inglese, ma sono state riunite al resto delle portate del tè da Volgler.
Accompagnateci a prendere un tè con Dickens.
Eleonora, Ilaria, Chiara e Mai
Highly Geological Homemade Cake
di Ilaria
Per 8-10 persone
Ingredienti
Per la torta
350g di burro a temperatura ambiente, più extra per imburrare gli stampi
350g zucchero granulato
6 uova
350g farina autolievitante + extra per i singoli strati
Per i colori e sapori degli strati
- Buccia di 1 arancia (non trattata) + 3 cucchiai di succo di carota + 2 extra cucchiai di farina
- 2 cucchiai di succo di lamponi, ribes rosso o nero (in caso aggiungete 1 cucchiaio extra di farina)
- Zeste di 1 limone e metà succo + 2 cucchiai extra di farina
- 50g di cioccolato fondente sciolto a bagnomaria
Per il frosting
50g di cioccolato al latte o fondente a pezzetti
25g burro
225g di zucchero al velo
1 albume
Petali di rosa cristallizzati per decorare
Riscaldate il forno a 190°. Imburrate 4 teglie da 18cm di diametro.
Montate il burro e lo zucchero fino ad ottenere un composto chiaro e soffice. Aggiungete le uova, uno alla volta, amalgamando bene prima di ogni aggiunta. In caso il composto si separasse, recuperatelo aggiungendo semplicemente un po’ di farina. Aggiungete la farina setacciata con un cucchiaio di metallo.
Pesate il composto e dividetelo equamente in 4 ciotole a cui aggiungerete il suo gusto e colore. (Se volete che gli strati abbiano dei contrasti più forti, potete aggiungere una goccia di colorante alimentare arancio o rosso nelle relative ciotole). Mescolate gentilmente, versate i composti nelle teglie e livellate.
Cuocete per circa 20 minuti. Quando vedrete che le tortine si staccano dal bordo significa che sono pronte, sfornatele e lasciatele raffreddare su una gratella.
Una volta fredde, sformatele e rifinite i bordi esterni in modo che il colore sia maggiormente visibile.
Preparate il frosting. Sciogliete il cioccolato a bagnomaria. Aggiungete il burro e una volta sciolto anche lo zucchero e l’albume. Mantenendo la ciotola a bagnomaria su fiamma debole, continuate a montare finché il composto sarà bello liscio e setoso.
Posizionate il primo strato di torta su un’alzata o un vassoio e copritelo con il frosting, andate avanti con gli strati successivi sovrapponendoli in modo che i bordi siano uniformi. Versate il frosting anche sulla superficie. Decorate a piacere con petali di rosa cristallizzati.
Note:
-se non possedete quattro teglie uguali, vi risulterà più semplice cuocere due teglie alla volta.
-secondo me lo strato al cioccolato resta un po’ più secco degli altri e quindi l’ho imbevuto con una semplice bagna allo zucchero per non interferire con i sapori.
-il frosting è un po’ risicato, io ho raddoppiato le dosi e ne è venuto in abbondanza, penso che una volta e mezzo sia la quantità giusta, al limite potete tenerlo da parte e accompagnare la fetta
Tortine da Té furbissime (Cunning Tea Cakes)
di Chiara
Ingredienti per 6 persone:
225 g di farina 00
2 cucchiaini rasi di lievito per dolci
¾ di cucchiaino di cannella in polvere
¼ di cucchiaino di noce moscata in polvere
110 g di burro freddo tagliato a dadini
70 g di zucchero semolato + extra per guarnire
125 g di ribes (o un mix di ribes e uvetta)
55 g di canditi
1 uovo e 1 tuorlo sbattuti
1 cucchiaio di brandy o di latte intero
buccia di mezzo limone grattugiata
Per la glassa:
1 albume d’uovo sbattuto
1 cucchiaio di zucchero semolato
Preriscaldate il forno a 200 °. Imburrare due teglie da forno.
Mettete la farina, il lievito e le spezie in una ciotola. Sbriciolateci dentro il burro. Aggiungete lo zucchero, la frutta disidratata e i canditi.
Unite le uova sbattute, il brandy e la buccia di limone e aggiungete agli ingredienti secchi. Mescolate fino ad ottenere un impasto sodo, se troppo asciutto unite un po’ di latte.
Maneggiando l’impasto il meno possibile versatelo sulla spianatoia infarinata e dategli forma circolare spessa circa 2 cm. Ritagliate dei cerchi con un coppapasta di 5 cm di diametro.
Spennellate i cerchi con l’albume e cospargete di zucchero.
Trasferiteli sulle teglie ed infornateli per 15-20 minuti.
Una volta cotti lasciateli intiepidire prima di trasferirli su una gratella.
Da servire caldi con il burro.
Quartetto di Sandwiches
di Mai
panini al tarassaco
60-80 g di carne o pesce cotti, tritati finemente
una noce di burro ammorbidito
sale e pepe
2 fette di pane bianco o integrale senza crosta
4-6 foglie di tarassaco
mescolare la carne o pesce con il burro, condire con sale e pepe. Sistemare su una delle fette di pane e coprire con le foglie. Tagliare il sandwich in 4 triangoli o a strisce come un dito grosso.
panini alle noci
40-60 g di formaggio gruviera o gorgonzola cremoso
2 fette di pane integrale imburrate
25 g di noci triturate grossolanamente
Mettre una fetta molto sottile di formaggio (o spalmare il gorgonzola) su una delle fette di pane, coprire con le noci e premere l’altra fetta di pane in modo da fermare le noci. Tagliare come quelli di sopra.
panini indiani
60-80 g di fagiano o altro animale da cacciaggione, cotto e tritato
1 cucchiaio di pickle di lime (!!)
1 oliva finemente tritata
1/2 acciuga o un filetto di acciuga, finemente tritato
2 cucchiai di maionese
2 fette di pane bianco o integrale
Mescolare tutti gli ingredienti del ripieno e spalmarli su una delle fette di pane. Coprire con l’altra e procedere al taglio come gli altri panini.
panini ai gamberi
50 g di gamberi piccoli lessi
una noce di burro
sale e peperoncino di cayena
un po’ di aceto al dragoncello o succo di limone
2 fette di pane bianco o integrale
Schiacciare i gamberi e mescolarli con il burro. condire con il sale, peperoncino e un po’ di aceto o limone. Spalmare su una delle fette di pane, coprire con l’altra e procedere come sempre al taglio.
Biscotti del Capitano (Capitain’s bisquits)
di Chiara
Per circa 36 biscotti
200 g di farina 00
1 presa di sale
50 g di burro freddo
4/5 cucchiai di latte freddo o acqua
Preriscaldate il forno a 180°. Foderate 2 teglie con carta da forno.
Setacciate la farina e il sale in una ciotola, aggiungete il burro tagliato a dadini e strofinatelo con la punta delle dita.
Aggiungete 4 cucchiai di latte freddo o acqua e mescolate fino ad ottenere un impasto consistente ma facilmente lavorabile con il mattarello.
Stendete in una sfoglia spessa 2 mm e ritagliate dei cerchi con una formina da biscotti.
Bucherellate con i rebbi di una forchetta su entrambi i lati e trasferiteli sulle teglie.
Infornate 10-15 minuti fino a quando non saranno ben dorati.
Una volta sfornati lasciate raffreddare completamente.
I biscotti sono dei sottili e croccanti crackers salati che possono essere aromatizzati a piacere con semi vari, erbe aromatiche tritate finemente o sale
7 comments
ribadisco che adoro l’insieme, adoro la ricerca, adoro le singole ricette ma soprattutto adoro voi!
Meraviglia!
Quante cose buone io ho scelto i biscotti del capitano con meno tenore zuccherino ma anche le tortine ed i sandwiches non sono da meno.
Pensare che il libro citato pur piacendomi Dickens lo possiedo ma mai letto 🙁 devo provvedere.
Buona Pasqua a tutte voi.
Che meraviglia! Bravissime
La cosa più sbalorditiva letta negli ultimi 5 anni…ora voglio pure il libro 😀
Wow Ilaria, che torta meravigliosa. Mi sa che prima o poi mi dovrò dotare di qualche stampo per fare queste meraviglie. Le mie bimbe impazzirebbero per tutti questi colori. La mamma, cioè io, passa prima a mangiare qualche sandwich 😛
Tutto meraviglioso ragazze!! Troppo brave 🙂
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