di Roberta Cornali – Vado a vivere in campagna
Erwtensoep, per gli amici Snert: la zuppa di piselli olandese
Appena arrivata qui in Olanda, mi ha sorpreso vedere in vendita, tra le erbe aromatiche, dei giovanissimi e sottili gambi di sedano con tantissime foglie, che all’inizio pensavo fosse del grosso prezzemolo. L’ho trovato bizzarro, dato che noi siamo abituati ad usare solo i gambi ben sviluppati e carnosi eliminando quasi sempre le foglie. Se mai vorrete provare a fare questa zuppa, non tralasciate di aggiungere a fine cottura una bella manciata di foglie di sedano tritate grossolanamente: senza non sarebbe Erwtensoep!
La “Oma”, cioè la nonna, di Monique, la mia vicina di casa dalla quale ho avuto questa ricetta, dice che il giorno dopo l’Erwtensoep, chiamata anche Snert, deve potersi tagliare a fette. Questo succede solo se la zuppa ha la giusta consistenza data dal corretto rapporto tra piselli e liquido, dai tempi di cottura e anche, secondo la mia esperienza, dalla gelatina ottenuta dal grasso delle carni.
Quindi se volete una Snert bella soda, non esitate ad usare il piedino di maiale.
Per finire, alcune informazioni riguardo al wurstel ed alla pancetta normalmente serviti insieme all’Erwtensoep. Generalmente si usa il tipico wurstel affumicato olandese, il rookworst, grosso salsicciotto a grana fine dalla tradizionale forma a ferro di cavallo, ma in alternativa si possono servire dei normali frankfurter o una salsiccia affumicata tipo kielbasa o mettwurst. La pancetta è il katenspek, che viene prima cotta e poi affumicata. Deriva il suo nome dai locali nei quali i salumi venivano appesi a stagionare. Si serve, affettata non troppo sottilmente, sopra a fette di roggebrood, il pane di segale integrale simile al pumpernickel, spalmate di senape rustica, ma in alternativa qualunque pane di farine integrali va bene.
Se ve ne dovesse avanzare un po’ non preoccupatevi, anzi, il giorno dopo è ancora più buona!
Erwtensoep
Ingredienti per 4 o 6 porzioni:
- 400 g di piselli secchi decorticati
- 100 g di pancetta non affumicata
- 400 g di braciole di maiale
- ½ piedino di maiale
- 250 g di sedano rapa
- 1 gambo di sedano
- 1 carota
- 200 g di porro
- Sale e pepe
- 250 g di rookworst o altra salsiccia affumicata
- Foglie di sedano e prezzemolo tritate
Per servire:
- Pancetta affumicata, pane integrale e senape
E come diciamo qui: “ Eet smakelijk!”
6 comments
Nella mia ricerca a proposito di zuppe e minestre invece il maiale è colui che fa da padrone: ricorre spessissimo. Un paio di giorni fa ho mangiato una minestra in Sardegna fatta con i resti della macellazione del maiale, messi sotto sale e spezie per una decina di giorni, e poi cotti con cipolle, patate, fave e verza. Una cosa fantastica. Mi spiegavano che il giusto equilibrio va cercato nella composizione dei pezzi: se si usano parti troppo cartilaginee succede quello che dici tu: appena si raffredda assume una consistenza gelatinosa. Tutto il pippozzo per dirti che quella minestra mi è entrata nel cuore nei sapori e nella sua apparente semplicità e mi ricorda in un qualche modo questa.
In casa mia il maiale lo si è sempre e solo mangiato arrosto o alla griglia o, ovviamente, insaccato. Brodi e stufati sono una scoperta molto recente e rimpiango il tempo perso…:) Ma mi sto mettendo in pari! Quando non sono a dieta, ovviamente…:)
Trovo favolosa questa zuppa, mi piace tantissimo immagino molto gustosa !
Non sai quanto! Per me è stata una piacevolissima scoperta e una delle tante cose che mi fanno sentire a casa in Olanda.
Guarda, volevo scriverlo come avvertenza finale: se la amngiate di sera, preparatevi ad una notte sopra le coperte! Ti scalda per ore! Mi cogli impreparata riguardo alla via dei ristoranti, non credevo ce ne fosse una in particolare, ma mi informo e te lo dico. Io non riesco ad immaginare niente di più belle che te e me sedute davanti a due ciotole fumanti di Erwtensoep…forse te e me sedute davanti a due ciotole fumanti di Soupe de Carcasse de Canard? 🙂
l'ho mangiata ad Amsterdam, nella via dei ristonati (dimmi quale potrebbe essere…) e anche se era Agosto mi aveva scaldato l'anima.
Peccato che poi abbia continuato a scaldarmi le membra per tutto il resto della vacanza 🙂
Seriamente: è una di quelle cose che bisogna saper fare. Il rischio mappazzone è dietro l'angolo. E dopo queste premesse… non sai quanto vorrei assaggiare la tua: è meravigliosa, a vedersi e a leggersi!
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