di Francesca Geloso – 121 Gradi
Non è una novità che cucina e cinematografia si incontrino e diano origine a matrimoni felici.
A volte, quando questo accade, si verifica un fenomeno affascinante: una grande ricetta e un grande film diventano tanto profondamente collegati che risulta davvero difficile pensarli a prescindere l’una dall’altro. E’ questo il caso; quando sentiamo le parole “pomodori verdi fritti” il nostro cervello aggiunge quasi automaticamente le parole “alla fermata del treno” e la memoria ripesca immediatamente le immagini di quel bellissimo film diretto da Jon Avnet nel 1991 che tanto ci ha emozionato.
Eppure prima di questo capolavoro cinematografico c’è stato un magnifico libro dal quale il film è tratto “Pomodori verdi fritti al caffè di Whistle Stop” della scrittrice Fannie Flagg, entrambi analizzati in modo approfondito e delizioso da Valentina in questo articolo.
Eppure, a guardar bene, prima di entrambi deve esserci stata per forza la ricetta dei pomodori verdi fritti.
E allora proviamo ad essere ancor più curiosi di ciò che siamo solitamente, che ci fa soltanto bene, e vediamo cosa c’è dietro a questa deliziosa ricetta tipica del sud degli Stati Uniti.
L’intera storia della cucina americana e l’origine dei suoi piatti è certamente da ricercare nella commistione di tante tradizioni e usanze gastronomiche differenti, bagaglio ereditario frutto delle influenze migratorie avute nel corso dei secoli.
In questo senso possiamo dire che la cucina diventa anche il simbolo di una coesistenza.
Se pensiamo agli Stati Uniti meridionali, patria indiscussa del Soul Food, troviamo tra i piatti principe anche i nostri pomodori verdi fritti. Amati soprattutto in Kentucky, in Tennesse, in Lousiana e in Alabama, Le origini di questo piatto tipico non sono molto chiare, ma in qualche modo possono essere intuibili.
Il pomodoro è usato fin dall’inizio della storia degli Stati Uniti al punto che sembra che anche George Washington lo coltivasse. Probabilmente a un certo punto qualcuno raccolse i pomodori di fine stagione che ormai non riuscivano più a maturare, e che quindi erano verdi, e decise di provare a friggerli; dando vita a una ricetta semplice ma piena di gusto il cui successo, anche grazie alla letteratura e al cinema, è destinato a sopravvivere al tempo che passa.
Prima di passare alla ricetta voglio lasciarvi due piccole curiosità legate a questo piatto e al nostro paese. La prima è che questo piatto è stato preparato in versione finger food da un giovane durante la gara di chef degli Istituti alberghieri, organizzata nell’ambito della XXIV Sagra del Pomodoro, che si tiene annualmente in Sicilia a Sampieri, in provincia di Ragusa, in coincidenza col 1° maggio.
L’altra, assolutamente personale, è che la mia bisnonna era solita preparare ogni anno alla fine dell’estate, con i pomodori verdi ormai incapaci di giungere a maturazione, una ricetta molto simile a questa che prevedeva l’uso di una pastella anziché di una panatura. La mia bisnonna era una donna di origine contadina nata in campagna e cresciuta grazie alla campagna, ben poco sapeva di cinema e letteratura, men che mai degli Stati Uniti d’America, però conosceva la cucina e il cuore delle persone e ciò mi fa riflettere sul fatto che questi siano simili a tutte le latitudini.
Pomodori verdi fritti
Ingredienti per 4/6 porzioni
- 4 pomodori verdi di media grandezza affettati in fette di 2mm
- 1 cucchiaino di sale
- 1/2 cucchiaino di pepe
- 1 cucchiaino di aneto
- 150 g di farina di mais
- grasso per friggere
Ho lavato e affettato i pomodori, che devono essere verdi. Ho mischiato spezie ed erbe con la farina di mais in un piatto. Successivamente ho impanato i pomodori con questa mistura assicurandomi di coprirli da entrambi i lati. Li ho fritti finché sono risultati dorati su entrambi i lati. Ho fatto asciugare i pomodori su carta assorbente da cucina e li ho tenuti al caldo fino al momento di servire.
7 comments
E’ vero, questo piatto fa pensare immediatamente al film eppure non ho pensato di cucinarli nemmeno una volta. Eppure, a vederli così, belli dorati, fanno davvero gola. e mi piace l’idea che sia un piatto nato dall’ingegno e dal bisogno. Grazie per questa ricetta e per la storia che si porta dietro.
Grazie,grazie,grazie!
UN post davvero carino e che bel ricordo!
Anche questa una ricetta semplice e piena di gusto, da provare 🙂
Ricetta riuscitissima. Adoro i pomodori verdi fritti e la loro storia. Il libro é molto INTERESSANTE, Cosí come il film, si guarda sempre volentieri. La tua versione é davvero INVITANTE segno anche questa e la lista si allunga!!!!
Sei gentilissima! Devo ammettere che qui sono andati a ruba!
Questo tema del mese sta tirando fuori dei post meravigliosi. Che bello anche il ricordo della nonna con i pomodori di fine estate.
Sono molto legata a questa ricetta per tanti motivi e i tuoi sono particolarmente belli e ben fatti.
Grazie!
Grazie Eleonora son così contenta che ti sia piaciuto il post è piaciuti i pomodori.
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