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Prendete 23 cromosomi ischitani
Aggiungetevi una passione dirompente per la cucina, il coraggio di mettersi in gioco, l’entusiasmo, la tenacia, la volontà di una donna speciale ed avrete Mariella, in carne ed ossa. Lei è una di quelle che ce l’ha fatta: che ha provato a trasformare l’amore per la cucina in una professione, lanciandosi quando altri si sarebbero nascosti dietro giustificazioni confortanti (“è troppo tardi- non ne vale la pena- di questi tempi- tengo famiglia”), aprendo un ristorante “vero”, nel quale ogni sera i suoi piatti hanno preso vita per qualche anno. Le soddisfazioni non sono tardate, la critica gastronomica si è accorta di lei ed anche se oggi quest’avventura è finita, per noi Mariella rappresenterà sempre la prova di come bravura, talento, sacrificio e un pizzico di follia siano un viatico vincente per il successo. Averla qui all’emmetichallenge è roba da far girare la testa ma, se mi date retta, restate lucidi fino in fondo e godetevi questa ricetta dalla prima all’ultima virgola: non ve ne pentirete.
CONIGLIO ALL’ISCHITANA (MARIELLA DI MEGLIO)
Quando ho visto che l’ MTC di novembre era dedicato al coniglio, i miei 23 cromosomi ischitani si sono sentiti direttamente chiamati in causa, per cui eccomi qui con la ricetta del coniglio,così come l’ho appresa da mia nonna. Certo mia nonna la preparava con i conigli che allevava personalmente e che nutriva con le erbe che andava a raccogliere tutti i giorni al tramonto, col vino che produceva lei e con i pomodorini del suo orto…mamma mia, che nostalgia!! Questo, per me, è, nella sua semplicità, IL cibo della memoria per antonomasia.
INGREDIENTI
1 coniglio in pezzi
1 bottiglia di vino bianco (possibilmente ischitano, tipo Biancolella)
6-7 pomodorini del “piennolo”
1 testa d’aglio
½ cipolla
Basilico
Origano
4 cucchiai d’olio evo
Sale
La sera prima,mettere il coniglio a marinare nel vino, tenendone da parte circa 1 bicchiere.Scaldare l’olio in un largo tegame e far rosolare i pezzi di coniglio ben scolati dal vino, a 2-3 alla volta; quando sono dorati,metterli in un piatto e continuare con gli altri pezzi,fino ad esaurimento. Una volta dorati tutti i pezzi , mettere a rosolare nell’olio la cipolla e la testa d’aglio tutta intera (gli “intenditori” considerano una vera prelibatezza la cremina d’aglio che si schiaccia dagli spicchi,a fine cottura); sfumare con un po’ di vino. Una volta evaporato, aggiungere i pomodorini schiacciati tra le dita, in modo da eliminare parte dei semi (non tutti,eh! Nei semi ci sono i preziosi licopeni). Dopo un paio di minuti,aggiungere il coniglio, aggiungere l’origano, incoperchiare e fa cuocere per 30-40 min. Ogni tanto, sfumare con del vino e , a metà cottura, aggiungere il fegato. A fine cottura, salare e aggiungere il basilico sminuzzato.