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MTC n. 16: le Tagliatelle di Alessandra

by Alessandra

le tagliatelle

Tagliatelle

Si può dare il via alla ripresa dell’emmetichallenge con un po’ di commozione? La risposta è sì- e non appena leggerete il post con cui Alessandra presenta la ricetta per la sfida di gennaio vi troverete d’accordo con me. Perchè il filo che lega le annotazioni storiche, letterarie e tecniche che lo compongono è intriso di amore e di emozione, allo stato puro. Le tagliatelle di Ale sono anzitutto il simbolo di una memoria domestica, di una mamma con la cucina nelle dita, del rimpianto per non aver saputo attingere ogni goccia di un sapere antico, che si rinnovava nei gesti sicuri della consuetudine e della familiarità di affetti usi a manifestarsi anche nella cura di ciò che si serviva in tavola, ogni giorno.
Mi ci sono rivista, in questo racconto ,da semplice anello di congiunzione quale sono fra una mamma capace di creare dal nulla e con nulla piatti indimenticabili e una figlia che cela un interesse sincero sotto i modi grezzi e riottosi della sua età. E sarà il tempo che passa, sarà la stanchezza della sera, sarà che non son più quella di una volta, sancisco ufficialmente la ripresa di questa nuova tornata dell’MTC con la voce rotta dall’emozione, Ale-mannaggia-a-te. 
Ma cosa c’è di meglio, per tornare nei ranghi, che un bel Regolamento? E quindi, bando alle lacrime- e cominciamo
1. Di tagliatelle trattasi- e non di altro. Nessuno verrà a misurare col calibro che la larghezza  della vostra pasta corrisponda alla 12.270esima parte dell’altezza della Torre degli Asinelli, come da Capitolato, mase ve ne saltate fuori con un “ma le pappardelle, le posso fare?”, aspettatevi un inesorabile, inflessibile, irremovibile NO.
2. Di tagliatelle trattasi- e tirate a mano. Su questo, siamo perentorie. Perchè la vera difficoltà- e la vera bellezza- di questa ricetta sta tutta nella capacità di tirare la sfoglia. Alessandra vi spiega in modo dettagliatissimo come si fa, dandovi un sacco di consigli, da come iniziare l’impasto a come appoggiare le mani sul mattarello: provengono in gran parte dalle Sorelle Simili, due vere autorità in materia, oltre che dalla cucina di casa sua. Per cui, ancora una volta, ci lanciamo col paracadute. Se siete del tutto inesperte, il nostro consiglio è di non esitare a chiedere chiarimenti, anche su questioni che vi possono sembrare banali. Il bello di questa sfida è avere, di volta in volta, veri e propri esperti di singoli piatti capaci di svelarvi tutti i segreti per la migliore riuscita degli stessi: quindi, non abbiate timore e chiedete.

3. La ricetta è quella indicata. Che, come dicevamo, è quella delle Sorelle Simili. Anche in questo caso, sappiamo benissimo che saranno in molti ad avere le proprie dosi, diverse da quelle proposte. Ma, di nuovo, la sfida che questo gioco propone passa anche attraverso la sperimentazione del nuovo.
Tuttavia, avete due opzioni:
– il tipo di farina: potete sceglierlo voi. Integrale, di segale, di farro, di kamut, di castagne, di ceci, di riso, e di qualsiasi altra cosa vi venga in mente.
l’aggiunta di altri ingredienti, fino a un massimo di tre. 
In entrambi i casi, è probabile che dobbiate intervenire sulle proporzioni fra ingredienti liquidi e ingredienti secchi: alcune farine hanno un potere di assorbimento diverso dalla farina di grano duro e sarà facile che l’aggiunta di verdure cotte come zucca e spinaci comporti un aumento della farina. E’ impossibile in questo caso darvi delle dosi precise: il suggerimento è sempre quello di ripassare in padella le verdure acquose, in modo che si asciughino il più possibile, di spolverare il piano di lavoro con un po’ più di farina, prima di aggiungerne a manciate all’impasto (a volte, basta solo lavorarlo un po’ di più) e di non variare mai il numero delle uova. Ma poi, dovete far ricorso al solito “occhio”, unito al tatto: l’impasto deve essere morbido ed elastico. Quando riuscite a lavorarlo bene, senza che vi si attacchi alle mani o al piano di lavoro, ci siamo.

“Fino a un max di tre ingredienti”, tiene conto di spezie, di erbe, di scorze di agrumi e di tutti quelle robe dosate con il “pizzico”. Un pizzico di dragoncello e un pizzico di timo- e due ingredienti ve li siete giocati…

3bis: le amiche celiache hanno ovviamente carta bianca per quanto riguarda le farine alternative. Anzi, proprio in considerazione della maggiore difficoltà che si troveranno ad affrontare con questa sfida, abbiamo deciso di istituire un Premio speciale,  deciso dal Terzo Giudice, per la ricetta più interessante. Non avrà nessuna importanza, ai fini della vittoria finale, ma ci è sembrato doveroso un riconoscimento di questo tipo, con una ricetta che ha bisogno di rielaborazioni quasi sovversive.
4. Come proporle? Solo come primo piatto. Sappiamo benissimo che esistono mille modi per presentarle, dalle godurie della torta di tagliatelle ai più imbarazzanti contorni che ci vengono propinati appena valicate le Alpi- lato crucco.  Ma dobbiamo avere parametri di valutazione chiari e il più possibile uniformi per tutti, per cui ci limitiamo a proporle nel modo più tradizionale: carta bianca ovviamente sul sugo, sulla salsa, al limite anche sull’intingolo o sul brodo (sto pensando all’Estremo Oriente). Potete anche spingervi in qualche preparazione al forno, se vi va: l’essenziale è che non prepariate nulla di diverso da un primo piatto.
Le Regole generali restano le stesse: 
1.partiamo dal banner, che sennò finisce che me lo dimentico: 
Banner mtchallenge gennaio 2012
2. potete postare dalle 00.01 del 13 gennaio alla mezzanotte del 28 gennaio. Appena pubblicate la ricetta sul vostro blog, lasciate qui sotto il link alla vostra pagina. Provvederemo a sistemarlo nella pagina degli sfidanti il prima possibile. 
3. chi non ha un blog, può inviare la propria ricetta entro e non oltre la mezzanotte del 28 gennaio, a mtchallenge@gmail.com. Provvederemo noi a pubblicarla, di solito nei due fine settimana compresi fra i due termini di partecipazione. 
4. appena posso, faccio partire la news per tutti i partecipanti. Datemi un po’ più di tempo, perchè siamo a ridosso di un’altra festività, per giunta attaccata ad un fine settimana e ho un po’ di impegni domestici: nel frattempo, per qualsiasi dubbio, lasciate le vostre domande qui sotto oppure da Ale: a quelle, cerchiamo di rispondere in tempi ragionevoli

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