Da qualche anno, il Detox di gennaio che impera fra i buoni propositi a tavola è stato sostituito dalla cucina vegana. Si è coniato addirittura in nelologismo, Veganuary, per indicare l’invito a praticare questa dieta nel mese di gennaio, con conseguenze facilmente intuibili sui menu dei ristoranti e sulle copertine delle riviste di settore. Gennaio è Vegano, insomma, e come potevamo noi esimerci da questa moda collettiva? Sia chiaro: anche se resto onnivora, non ho mai fatto mistero di ammirare gli apporti della cucina vegan ad una scena gastronomica altrimenti involuta su se stessa, sull’autocelebrazione degli chef, su una ricerca volta più a stupire che non a soddisfare il palato: in questa landa noiosa e desolata, sono state giusto le sperimentazioni intelligenti e gioiose sul fronte vegano ad accendere un interesse altrimenti sopito e a nutrire di curiosità il mio appetito. Salvo esperimenti estremi, di cui, più che il risultato nel piatto, non condivido le premesse, tutto, del vegan, mi ha lasciata soddisfatta, incluse le pubblicazioni a cui, tanto per cambiare, ho ceduto negli anni. Veganuary è l’ultimissimo arrivo, sui miei scaffali (credo di averlo preso il giorno stesso della sua uscita, il mese scorso) e se ancora non ho avuto tempo di sfogliarlo per bene, ci hanno pensato le signore di #Cook_my_books pronte ad inaugurare questo 2025 con una sfilza di ricette bellissime, godibilissime, interessantissime e tutte che reclamano di finire sulla mia tavola, a completare i buoni propositi per l’anno nuovo.
Vi aspettiamo, da domani!
E ben ritrovati!
OVERNIGHT PEANUT OATMEAL – porridge d’avena senza cottura
Se seguite le mode culinarie, avrete sicuramente sentito parlare dell’ Overnight Oat Meals o dell’Overnight Pudding o dell’Overnight e qualche cosa 🙂 dove “overnight” indica una preparazione che si forma magicamente da sola, in frigo, durante la notte. Più che i follettini e le follettine, c’entra il potere di assorbimento dell’avena che, non a caso, è di solito l’ingrediente principale: fatto sta che, invece di dover perdere tempo tutte le mattine, a versar latte nella tazzona, adesso basta aprire il frigo e voilà, la colazione è pronta. Gelata, ovviamente, ma ok, basta fare la boomer, anche perché ogni volta che mia figlia li ha preparati, devo ammettere di averli trovati ottimi, tutti questi overnight. Che, oltretutto, hanno il pregio di fare iniziare la giornata con un pasto che nutre senza appesantire e che si presta a golose variazioni sul tema, come questa che fa venire l’acquolina in bocca al solo leggerne gli ingredienti: latte (vegetale, ovviamente), mirtilli rossi, cannella, sciroppo d’acero e, ovviamente il burro di arachidi che, suggeriscono gli autori, è l’ingrediente che fa la differenza, sia per il sapore, sia per quel quid in più sul fronte della cremosità della consistenza. Variate quanto volete, ci dicono, ma non eliminate il burro d’arachidi: e dunque, obbedite, voi che potete, e magari poi tornate qui a raccontarci come è andata: vi aspettiamo!
📚 OVERNIGHT PEANUT OATMEAL da THE OFFICIAL VEGANUARY COOKBOOK, dagli scaffali di #Cook_my_Books alla tavola di @murzillosaporito
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PUMPKIN THAI SPICED SOUP – zuppa thai alla zucca speziata
Due giorni fa, mentre introducevo Veganuary ai nostri lettori, mi sono soffermata sulle sperimentazioni della cucina vegana, definendole credibili e sensate. Nei fatti, però, le cucine del mondo offrono spesso piatti tradizionali che sono “naturalmente” vegani, senza bisogno di elaborati interventi o modifiche di alcun genere. È il caso della grande famiglia delle zuppe thai che hanno il latte di cocco come denominatore comune: una base priva di qualsiasi riferimento al mondo animale e che, nel corso dei secoli, ha rivendicato la sua bontà prestandosi a centinaia di variazioni sul tema. Alle grandi zuppe della tradizione si affiancano oggi nuove ricette, tutte contraddistinte dalla seducente cremosità del latte di cocco e dai frutti del suo abbraccio con altri elementi. Prendete la ricetta di oggi: non c’è nulla di fuori posto, nella lista degli ingredienti: aglio, cipolla, zenzero, peperoncino, pasta per il red curry, lime e coriandolo… se conoscete la cucina thai, vi sentirete a casa. L’aggiunta della zucca accentua il contrasto fra il dolce e il piccante e colloca questo piatto sullo sfondo delle serate fredde d’autunno e di inverno: ma per il resto, nessuna modifica.
Ma solo un gran desiderio di affondare il cucchiaio in codesta meraviglia!
📚 PUMPKIN THAI SPICED SOUP da THE OFFICIAL VEGANUARY COOKBOOK, dagli scaffali di #Cook_my_Books alla tavola di @laurafoodandmusic
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BUFFALO WINGS WITH CREAMY DILL DIP – buffalo wings di cavolfiore con salsa all’aneto
Il cavolfiore è uno dei grandi protagonisti della cucina vegana che ne ha scoperto l’immensa versatilità, ora proponendolo crudo, nelle insalate (il famoso cous cous di cavolfiore) ora arrostito a mo’ di bistecca e sempre abbinato ad una vastissima gamma di ingredienti che ne hanno determinato la riabilitazione sulle nostre tavole, da ortaggio maleodorante del triste inverno a figherrimo protagonista di tutte le stagioni. Personalmente, plaudo a questa vendett🙂: essendo fra i pochi rimasti che se ne mangerebbe delle cassette intere cosi, semplicemente bollito. Ma non nego che tutte queste trasformazioni hanno sempre incontrato il mio favore, specialmente nel caso della frittura in pastella che, in questa ricetta, si ispira alle alette di pollo fritte, per regalarci un piatto conviviale, allegro e appetitoso . La pastella ha i sapori del pollo fritto degli Stati del Sud, la frittura è di quelle in olio profondo, con l’olio che scivola via in gocce perlate, sulla superficie dorata, il complemento è una salsa fresca e cremosa, un vero e proprio tuffo nel mare della golosità
E se vi sto immaginando a sbavare sulla tastiera e a fare un inventario del frigo e della dispensa, scommetto di non essere troppo distante dal vero.
Oppure mi sbaglio? 🙂
📚 BUFFALO WINGS WITH CREAMY DILL DIP da THE OFFICIAL VEGANUARY COOKBOOK, dagli scaffali di #Cook_my_Books alla tavola di @vittoriatraversa
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BEETROOT AND FENNEL WITH ORANGE WILD RICE – insalata di barbabietola e finocchio con arancia e riso integrale
Mio marito ha perso l’appetito e, rima a parte, per me è una mezza tragedia. Il cibo è sempre stato uno dei collanti del nostro rapporto, iniziato con una critica assurda ad una torta salata (si lamentava della farina della brisé) che però lo aveva messo sotto una nuova luce, rispetto al resto degli amici: chi può avere un palato simile, mi ero chiesta, da individuare dettagli cosi insignificanti? Da lì, la mia passione per la cucina si era arricchita del pizzico di sfida che ho messo ogni volta che ho portato in tavola qualcosa, ricevendo sempre una adeguata ricompensa in critiche 🙂 Un altro, probabilmente, non sarebbe sopravvissuto, io invece mi sono sempre molto divertita (incluse le volte che ce l’ho mandato, senza passare dal via): ho potuto sperimentare con l’allegria di chi sa di poter osare tutto e di avere un critico attento e puntuale e comunque sempre disposto a finire ogni pietanza, con buona pace dell’economia domestica e dei miei sensi di colpa. Solo che, adesso, non mangia più come allora. L’altra sera, per esempio, mentre tornavamo a casa dopo un pomeriggio di commissioni snervanti, per giunta sotto la pioggia battente di questo primo inverno al nord, se ne è uscito con “adesso ce ne andiamo a casa e ci facciamo una bella cioccolata calda”. E mentre io accantonavo i progetti di spezzatini, polente, minestroni e mi immaginavo ciuffi di panna e spruzzate di cannella, ha proseguito: “anzi, sai cosa ti dico? un bel tè, sarebbe l’ideale”.
L’ho implorato di tacere, nel timore che il prossimo step potesse essere “un bel bicchiere di acqua tiepida” ma mi sono ripromessa una cosa: torno ai fornelli e ci torno proprio con questa insalata, una variazione ricca dell’abbinata finocchi e arance che qui si trasformano in un piatto completo e colorato, sospeso fra tradizione e innovazione, esattamente come piace a me. E chissà che non avvenga il miracolo e mio marito non chieda il bis…
📚 BEETROOT AND FENNEL WITH ORANGE WILD RICE da THE OFFICIAL VEGANUARY COOKBOOK, dagli scaffali di #Cook_my_Books alla tavola di @cominciamodaqua
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QUINCE TART – crostata di mele cotogne
di Susy May
A concludere la nostra settimana dedicata al Veganuary, un dolce antico che appartiene nello specifico alla tradizione argentina: una crostata alla gelatina di mele cotogne che però, ci assicurano gli autori, funziona anche con qualsiasi altra confettura. La parte interessante è, naturalmente, la frolla, preparata con la semplice sostituzione del burro vaccino con uno vegano, per garantire la stessa scioglievole consistenza di questo impasto. La mela cotogna si sposa benissimo con il resto degli ingredienti (la mandorla e la scorza d’arancia) ma nulla vi vieta di variarli, a seconda del ripieno utilizzato (che so, albicocca, rum, lavanda; pesca, amaretto, gocce di cioccolato; arancia, whisky e cioccolato fondente; pere e anice stellato…), esattamente come capita con le buone vecchie crostate che fanno sempre felici tutti. Vegani inclusi.
Grazie per averci aspettato nella pausa invernale e per continuare a seguirci con lo stesso affetto di sempre: noi ci rivediamo lunedì prossimo, pronte a rientrare nel loop travolgente di Cook my Books!
📚 QUINCE TART da THE OFFICIAL VEGANUARY COOKBOOK, dagli scaffali di #Cook_my_Books alla tavola di @coscina_di_pollo
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TAGLIATELLE AL RAGÙ DI FUNGHI E SOIA – mushroom bolognese
Un ragù vegetale di funghi e soia sorprendente per la vicinanza di sapore e consistenza al ragù di carne.
Gli autori sottolineano che “I funghi sono fantastici. Non solo assorbono i sapori e danno a questa ricetta quel delizioso sapore umami, ma sono anche una fantastica fonte di vitamina D, che li rende anche un importante stimolatore dell’umore. Qui utilizziamo sia cremini freschi, che porcini secchi per raddoppiare i benefici per la salute e raddoppiare il sapore”(cit.)
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INSALATA INVERNALE
L’ insalata invernale contiene alcuni dei nostri sapori invernali preferiti, tra cui castagne, arance e zucca arrostita. Questi sapori dolci e ricchi, insieme alla naturale amarezza della indivia, creano un delizioso piatto invernale che può essere servito caldo o freddo, salutare, ma ricco di sapore, ideale per il periodo detox che segue le festività.
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MELANZANE STUFATE ALLA GRECA
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ZUPPA DI SEDANO RAPA CON CROSTINI ALL’AGLIO
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RED DRAGON PIE
Una valida alternativa vegana alla famosa Sheperd’s pie, ricetta tipica inglese
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SCONES VEGANI AGLI SPINACI E FORMAGGIO
di Nicol Pini
Il sapore di questi scones vegani è un perfetto equilibrio tra la delicatezza degli spinaci, il gusto del formaggio e la croccantezza della frutta secca. Un abbinamento che stupisce e conquista anche i palati più esigenti.
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PAVLOVAS AI PISTACCHI, LAMPONI E ROSE
di Katia Zanghì
“C’è qualcosa di magico – e credibile solo a metà – nel fare le meringhe con il succo di ceci, eppure funziona. Tuttavia, a meno che non siate atleti di resistenza che hanno tempo a disposizione, avrete bisogno di uno sbattitore elettrico e, dato che la pavlova cuoce lentamente, ci vuole un po’ di tempo. Ma ne vale assolutamente la pena. La nota di rosa si sposa perfettamente con la leggerezza della meringa, creando un dessert davvero spettacolare.” cit.
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