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MAGNOLIA TABLE DI JOANNA GAINES

by Vittoria Traversa

Quando ero giovane, adoravo ricevere in piedi.

C’erano tanti amici, una figlia piccola, una casa adatta, oltre a un marito che accondiscendeva di buon grado a tutte le conseguenze, dai preparativi dei giorni prima ai riordini dei giorni dopo: una congiunzione fortunata di fattori che si ripercuoteva felicemente su questi ricevimenti, tanto da farli diventare un appuntamento fisso, nel nostro calendario e in quello degli invitati. Cambiavano le singole portate, ma mai la formula: un solo piatto caldo, attorno al quale gravitavano decine di monoporzioni, dolci e salate, tutte sfiziose, originali e -possibilmente- buone.

A Singapore ero meno giovane, ma le abitudini sono proseguite ed é anche per questo che mi ritrovo con una collezione ventennale di libri che hanno come argomento l’arte del ricevere: moltissimi sono ricettari, tutti accomunati dal contenere preparazioni adatte allo scopo, relativamente economiche, relativamente veloci, esageratamente ruffiane (devono piacere almeno alla metà degli invitati), tutte di grandissimo effetto.

Fra questi, c’é tutta la collezione di Magnolia, di Johanna Gaines, dal nome del ristorante che ha aperto i battenti una decina di anni fa nei dintorni di Beverly Hills e che porta ovunque l’ impronta indelebile della sua proprietaria: Johanna ha un’eleganza innata, seconda solo alla sua spontaneità e alla sua simpatia. Le stesse che riversa nei suoi libri e nei suoi programmi e che propongono un nuovo stile, caloroso e informale, eppure garbato e raffinato. Le ricette dei prossimi giorni ne saranno un esempio, per cui seguiteci- e non ve ne pentirete!


CHIPS DI PATATE

di Manuela Valentini

Ai tempi dei gastrofighetti, quando andava di moda la “cucina sensoriale”, mi ritrovavo a fare la conta dei sensi che effettivamente venivano coinvolti in quelle esperienze così definite: ai tre d’ordinanza si aggiungeva a volte il quarto, che era sempre il tatto, visto che con l’udito non riuscivo proprio a raccapezzarmi. Ok che un cibo si vede, si annusa, di gusta e a volte si tocca. Ma quand’é che si sente?

Ecco: le chips, quelle, si sentono.

Si sentono cosi forte e così chiaro che la loro croccantezza sotto ai denti é diventata un attributo essenziale della loro qualità, anzi: se non scrocchiano, per me, non sono nemmeno patatine. Passi che non profumino, che siano unte al tatto, insipide al gusto, bruciacchiate alla vista: ma guai a non sentirle mentre si frantumano sotto i denti, in quello che per me é il suono piú seducente del cibo.

Se questo vale per il prodotto di busta, immaginiamoci per quello fatto in casa- e fatto bene, come succede a seguire la ricetta con cui inauguriamo il libro della settimana. Una ricetta standard, lievemente aromatizzata con un misto di spezie ed erbe (aglio in polvere, sale, pepe, paprika e un niente di zucchero) che la rende ancora piú irresistibile. Tanto che scomodo pure il sesto senso, per immaginare che non ne avanzerà neppure una…

📚 POTATO CHIPS da MAGNOLIA TABLE, vol. 3, di Johanna Gaines, dagli scaffali di #Cook_my_Books alla tavola di @profumicolori

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FLAT BREAD

di Maria Greco Naccarato

Ogni volta che mangio una piadina farcita o, come si dice oggi, un flat bread, penso a quanto profetica sia stata Celeno, l’Arpia che predisse a Enea che lui e i suoi compagni avrebbero patito una tale fame da “mangiare le mense”. Il riferimento era alle focacce di farro che, ai tempi, servivano come piatti da portata e da allora é solo cambiato il contesto: lungi dall’essere una insipida conseguenza di una vita di stenti, questi pani piatti che vengono serviti come base per ogni farcitura sono semmai sinonimo di tentazioni per palati raffinati, curiosi e ben disposti a sperimentare abbinamenti nuovi e diversi.

Sono anche una soluzione intelligente per i pranzi informali o le cene in piedi: le basi si preparano in anticipo, reggono bene il congelamento e, per risorgere, anziché 3 giorni, impiegano solo 3 minuti di forno, tavolozze fragranti e profumate su cui riversare la propria creatività.

Un consiglio sempre valido: less is more, specie se si usano ingredienti di un certo pregio, come quelli della ricetta di oggi (e non sto a dire che il balsamico deve essere quello vero). Anche perché a chiederne di piú, ci saranno i vostri ospiti…

‌📚 BALSAMIC GLAZED PROSCIUTTO FLATBREAD da MAGNOLIA TABLE, vol. 3, di Johanna Gaines, dagli scaffali di #Cook_my_Books alla tavola di @maria_greco_naccarato

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LOBSTER ROLL

di Vittoria Traversa

I lobster rolls sono panini morbidi farciti con aragosta e una salsa a base di maionese che stanno al Maine e al New England come la signora Fletcher sta a Cabbot Cove.

Sono iconici, insomma (così, abbiamo usato anche l’aggettivo più inflazionato del mondo) e, a loro modo, mietono vittime: non solo è impossibile resistere ma è anche difficile trattenersi, dopo il primo. Di solito, sono in porzioni mignon e sono un must dei buffet: a Singapore, ne sfornavo a centinaia (non scherzo: ci eravamo specializzate in lobster rolls, inclusa la versione poraccy con i gamberi e l’ avocado) e non ricordo una volta in cui ci siano stati avanzi.

Magnolia ne propone una versione un tantino più abbondante perfetta per un pranzo o per una cena leggera, anche se questo è forse l’ unico caso in cui le dimensioni non contano.

Buoni sono e buoni restano, insomma: e vi leccherete le dita, in tutti i casi.

📚 LOBSTER ROLLS, da MAGNOLIA vol. 3, di Johanna Gaines, dagli scaffali di #Cook_my_Books alla tavola di @vittoriatraversa

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CANTUCCI AI MIRTILLI ROSSI E CIOCCOLATO BIANCO

di Tina Tarabelli

Nella infinita lista delle brutte figure collezionate dalla sottoscritta all over the world si distingue per durata quella in cui avevo deciso di tradurre il menù dei bar, convertendo tutte le parole in italiano, in inglese.
L’ effetto era quello di ordinare un treno espresso invece che un caffè ma, neanche a dirlo, meno capivano e più mi ostinavo.

Sulla lavagna del bar c’era scritto “latte” e io chiedevo “milk”, al posto di “panini” dicevo rolls e non sto a dirvi quando siamo arrivati alla voce “biscotti”.
Tutto ho provato tutto mi è stato servito tranne quello che volevo io, vale a dire i biscotti di Prato. Che, udite udite, all’ estero si chiamano così, biscotti, con buona pace di chi li chiama cantucci o in altro modo.

Ne vanno tutti pazzi e offrirli con i liquori per un dopocena è sempre una grande idea, soprattutto da quando vanno di moda le varianti sul tema come quella che vi proponiamo oggi, con l’ irresistibile abbinata fra mirtilli rossi e cioccolato bianco.

📚 CRANBERRY CHOCOLATE BISCOTTI, da MAGNOLIA voll. 3 di Joanna Gaines dagli scaffali di Cook My Books alla tavola di @tartetatina

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PEACH PIE TRIFLE

di Giuliana Fabris

Prima che si levino i lamenti e i pianti, “perché non ho la coppa adatta”, vi anticipo che il trifle funziona benissimo anche nei bicchieri trasparenti: l’ importante è che si vedano gli strati, primi responsabili del risveglio dell’ appetito. Perché ok che “per il dolce c’è un altro stomaco”, come dice mia figlia, ma non c’è come l’ anteprima offerta dalla vista che ci aiuti a predisporci all’ assaggio.

È anche l’ occasione per tirar fuori tutti quei bicchierini che giacciono dimenticati negli scaffali e che ora diventeranno i migliori alleati per stupire i vostri ospiti. E tutto prima di aver affondato il cucchiaino in questa bontà stratificata, un nuovo modo per declinare alla voce dolce le amatissime pesche. Che, in questa ricetta, sono sciroppate, per cui no, la stagione non è un problema. Non lo è il contenitore, non lo sono gli ingredienti, per cui …. Cosa aspettate a prepararlo???

📚 PEACH PIE TRIFLE da MAGNOLIA voll. 3 di Joanna Gaines dagli scaffali di Cook My Books alla tavola di @giuliffa

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BAGEL IN BIANCO E NERO

di Manuela Valentini

Dal libro “Magnolia Table” vol. 3 di Joanna Gaines, protagonista della settimana di Cook_my_books, fra le molte ricette veloci, facili e sempre da porca figura proposte ci sono anche questi deliziosi “Black and White Bagels” che ho scelto come seconda proposta. Certo la preparazione non è velocissima, ma la loro bontà ripagherà ampiamente il tempo della lievitazione

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Capesante al bacon con salsa di limone e prezzemolo

di Giuliana Fabris

 Il libro della settimana di Cook_my_books è Magnolia Table vol. 3 di Joanna Gaines che coi suoi libri propone un nuovo stile, informale, garbato ed elegante. Ricette veloci, facili e sempre da porca figura. Come queste capesante, semplicissime ma accompagnate da una salsa profumata al limone.

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Merluzzo in padella con verdure e bacon

di Giuliana Fabris

La mia ricetta che chiude la settimana Cook_my_Books col libro Magnolia Table vol. 3 di  Joanna Gaines,
é semplice come tutte quelle contenute nel libro, e l’idea è quella che vale qui, con  il pesce di più facile reperibilità, il merluzzo,  abbinato alla sapidità della pancetta e al sapore terroso delle bietole.
Un insieme di ingredienti  che funziona benissimo.

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Zuppa di anellini e polpette

di Elena Arrigoni

Gli anellini, come i risoni, sono quei formati di pasta che mi hanno sempre fatto storcere un po’ il naso…perché? Non so il motivo preciso, forse troppo lisci, o difficili da gestire…non so…sta di fatto, che soprattutto qui al Nord, dato che gli anellini sono un formato di pasta che si trova difficilmente, ho sempre lasciato perdere.
Ma quando ho sfogliato Magnolia di Joanna Gaines, ho voluto vincere questa mia reticenza e debbo dire che è stata una piacevolissima sorpresa.
Questa zuppa di anellini con polpette l’ho adorata, come mi piace tantissimo Joanna del resto… mi piace come donna, il suo modo di porsi, mi piacciono le case che ristruttura, il suo ranch e adesso anche come cucina!

Questa ricetta, Joanna, l’ha voluta ricreare per il suo figlio minore, per vedere se gli rimarrà ‘attaccata al cuore’ come è successo a lei, nella sua infanzia…. chissà!

Per ora ha fatto breccia nel mio di cuore e penso che la ripeterò spesso.

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Chicken Pho

di Laura Cuscito

Oggi per @cook_my_books una ricetta orientale tratta dal libro MAGNOLIA TABLE vol3 di Joanna Gaines: Chicken Pho
Quando si tratta di cibo vietnamita il Pho è il piatto che rappresenta veramente il cuore e l’anima del paese. E’ il piatto nazionale, tradizionalmente consumato a colazione. Qualcuno dice che: “E’ un cibo umile ma il delicato equilibrio di spezie e sapori contribuisce a renderlo uno dei piatti di cui i cuochi casalinghi e gli chef professionisti possono sentirsi orgogliosi
E’ così che mi sono sentita quando l’ho portato in tavola per la prima volta.

Prima di cucinarlo però mi sono informata per bene e ho letto segreti e consigli:
-Il segreto di un buon Pho è tutta una questione di brodo. Anche il più piccolo dettaglio può fare la differenza più grande per il risultato finale di questo bellissimo piatto.
-E’ indispensabile carbonizzare cipolle e zenzero: l’incredibile sapore affumicato della cipolla carbonizzata e dello zenzero aggiungerà profondità di sapore al brodo.
-Altrettanto importante arrostire le spezie: in questo modo si riuscirà ad estrarre il massimo sapore e gusto aromatico. 
-Usa assolutamente le erbe fresche: il loro aroma e la loro leggerezza si abbinano perfettamente al brodo.
E ora non vi resta che comprare gli ingredienti e mettervi all’opera, e’ un piatto che va provato almeno una volta nella vita!

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Wedge Salad

di Laura Cuscito

Ogni volta che sfoglio uno dei libri in programma per @cook_my_books mi ritrovo inesorabilmente attratta dalle ricette dedicate a verdure, insalate e ortaggi. Durante la settimana osservo con ammirazione le scelte culinarie delle mie amiche del gruppo, domandandomi come abbia potuto trascurare così tante ricette invitanti a favore dei miei soliti piatti a base di vegetali. E le mie scelte mi sembrano improvvisamente meno interessanti, meno saporite, meno succulente. Così mi appunto tutte le ricette che cucinano le mie amiche sperando di trovare presto il tempo per sperimentarle. Inutile dirvi che ogni giorno che passa la lista si allunga sempre di più …

Oggi però davvero nessun rimorso per questa insalata che si è rivelata una scelta deliziosa. Tagliata a spicchi e ‘ anche piuttosto sofisticata! 

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Spring rolls

di Katia Zanghì

Non sono quelli, molto più popolari, fritti. Sono gli involtini vietnamiti che, se non li aveste mai assaggiati, vi stupiranno per la freschezza e l’accattivante consistenza, che non ti aspetti. Non sono mai stata in Vietnam. Li ho assaggiati per la prima volta grazie ad un corso di cucina etnica di quello che è poi diventato un caro amico, Vittorio Castellani. Da quel giorno, viaggio e sogno attraverso i piatti del mondo. grazie anche al progetto di Cook_my_books.
La ricetta è tratta da Magnolia, di Joanna Gaines .
Provatela

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BANANAS FOSTER PANCAKES

di Vittoria Traversa

Come si può resistere a questi BANANAS FOSTER PANCAKE?

Una ricetta dal sapore delizioso di banana, noci burro e caramello (non ci facciamo mancare nulla), una tentazione quasi irresistibile anche per una che i dolci non li ama molto, come sono io.

Non potevo evitare di provare un’altra ricetta per @cook_my_books, ancora da MAGNOLIA di JOANNA GAINES @joannagaines, fonte inesauribile di ricette semplici, ma deliziose e di sicuro “effetto wow”, ve ne ho parlato pochi giorni fa QUInel post dei favolosi Lobster Rolls.

L’autrice unisce il Bananas Foster, famoso dessert americano, ai pancakes, per una colazione energetica, una merenda ultra golosa o un sontuoso dessert.

Ma cosa è questo dessert famoso in USA, da noi quasi sconosciuto?

“Il piatto venne ideato nel 1951 nel ristorante Brennan’s di New Orleans durante un periodo in cui la città della Louisiana era divenuta un importante centro per l’importazione di banane dall’America meridionale. Il Bananas Foster prende il nome da Richard Foster, amico del proprietario del ristorante. Il Bananas Foster è un dolce a base di banane, gelato alla vaniglia e una salsa caramellata contenente burro, zucchero di canna, cannella, rum scuro e liquore alla banana che viene sottoposta a cottura flambé. Il dolce può essere accompagnato ad altri alimenti fra cui panna montata e vari tipi di frutta a guscio (noci, noci pecan, ecc.) ” (fonte Wikipedia)
Questa la versione rielaborata da Joanna Gaines, troviamo la banana sia nell’impasto dei pancake, che sopra nella salsa Foster. Ovviamente, se lo fate per i bambini, omettete il rum.

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CROCCANTE DI ARACHIDI ALLE SPEZIE CON MIELE E ARANCIA

di Susy May

Cari amici con la ricetta di oggi diamo un’impennata glicemica alla giornata e non aggiungo altro.
Pochi, semplici e calorici ingredienti per una di quelle “porcate” che creano una vera dipendenza.
La trovata golosissima e geniale arriva dal libro “MAGNOLIA TABLE” di Joanna Gaines @joannagaines che stiamo sfogliando insieme a @cook_my_books
Il croccante come noi lo conosciamo viene rielaborato in questa versione con le arachidi, un sacco di spezie, la scorza profumata dell’arancia e la dolcezza del miele (come se non ci fosse già abbastanza zucchero) che contrasta con i fiocchi di sale.
Se poi volete esagerare ma che dico STRAFARE PROPRIO aggiungete il tropping alla cioccolata ed il gioco è fatto.
Una roba che se non ti lecchi le dita godi solo a metà!
Have a nice sticky and sweet day everyone.

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