Home Cook My Books PATISSERIE DI MÉLANIE DUPUIS

PATISSERIE DI MÉLANIE DUPUIS

by Vittoria Traversa

So resistere a tutto tranne che alle tentazioni, diceva Oscar Wilde, coniando l’aforisma di suo maggior successo: e io, modestamente, pure, specie quando prendono la forma delle pubblicazioni di Mélanie Dupuis.

Tutte, le possiedo, rigorosamente in cartaceo perché il loro valore passa anche dalla loro forma concreta che li rende disponibili alla bisogna, fosse anche un momento di distrazione dal logorio della vita moderna.

La grafica, il concept, le fotografie mi attirano come calamite, ancor piú delle ricette, del tutto irrealizzabili per una cialtrona come me, regina della cucina ad occhio e degli arnesi usati a sentimento.

Ma per fortuna c’é #Cook_My_Books e le sue signore, in grado di dar vita ai sogni, specie quando questi prendono la forma di soffici bignè, di sontuose torte a strati, di creme aerose e profumate, di mignonnettes che sembrano gioielli e di tutto quello che rende la vera pasticceria un mondo a parte, al cui fascino é impossibile resistere.

La consueta carrellata di meraviglie sarà dunque “piú meravigliosa” del solito, con ricette che vi terranno incollati allo schermo e illumineranno le prossime giornate.

Tenetevi pronti!


PAIN AU CHOCOLAT

di Elena Arrigoni

Confesso che la mia passione per i Croissant e la Viennoiserie in generale ha conosciuto un drammatico cedimento quando hanno iniziato ad andare di moda le alveolature giganti.

Roba recente, di sicuro la ricorderete anche voi, in un susseguirsi di gare a chi ce l’aveva piú grande che a me toglieva ogni sentimento.

Perché va bene la leggerezza, ma intingere aria nel cappuccino non é cosa, specialmente se la faccenda riguarda un rito sacro come la colazione al bar che, per decenni, ha visto solo questi due elementi come protagonisti.

Per fortuna, la moda non si é estesa alle pasticcerie serie né ha contaminato il libro della settimana, la cui ricetta del Pain au Chocolat ha tutto per permetterci di sfornare il prodotto perfetto: leggero ma di sostanza, con una crosta dorata pronta a sbriciolarsi al primo morso, per svelare strati di burrosa beatitudine, fino all’incontro finale col cioccolato.

Per iniziare la giornata col il piede giusto- e magari anche con un bis!

📚 PAIN AU CHOCOLAT, da PATISSERIE di Mélanie Dupuis, dagli scaffali di #Cook_My_Books alla tavola di @cominciamodaqua

RICETTA QUI


BLACK FOREST CAKE – FORESTA NERA

di Tina Tarabelli

Quando vivevo a Singapore, furoreggiava un ristorante bavarese che aveva l’ardire di servire un menu a base di wurstel, crauti e knodel, alla faccia delle temperature equatoriali.

All’interno, bontà loro, i condizionatori funzionavano a manetta, tanto da richiedere non dico la giacca a vento, ma almeno un golf: ma il menù evocava cime innevate e fuochi scoppiettanti nel camino e ci voleva tutta la nostalgia degli Tedeschi per affrontare un’esperienza del genere.

Ad alleviare la digestione, il senso dell’umorismo dei proprietari che ribattezzavano alcuni piatti tradizionali, adattandoli al nuovo ambiente: su tutti, la Torta Foresta Nera, diventata Black Jungle Cake.

Gli strati di pan di spagna al cioccolato erano gli stessi, stessa la farcitura, stesse le amarene, ma il nuovo nome la rendeva ancora piú irresistibile, tanto che ancora oggi, a dispetto dei tanti weekend nella Schwarzer Wald, ogni volta che penso a questo capolavoro di pasticceria, non riesco a smettere di sorridere.

Il che, sia chiaro, non mi esime dal resto, visto che si tratta di una delle torte piú belle e piú buone che abbia mai assaggiato: e basta una sola occhiata, per convincersi di quanto, stavolta, abbia ragione‌

📚 BLACK FOREST CAKE da PATISSERIE di Mélanie Dupuis, dagli scaffali di #Cook_My_Books alla tavola di @tartetatina

RICETTA QUI


SHORTBREAD ALLE MELE CARAMELLATE

di Manuela Valentini

Gli Shortbread, qui in Inghilterra, sono i frollini per il tè.

Burrosi al limite dello scioglimento istantaneo (le manovre per non farli sbriciolare appena usciti dal fondo competono con i tripli avvitamenti carpiati), sono però un biscotto semplice che, al massimo, concede qualche vezzo alla forma (su tutte, i pettocoat tails, il biscottone scozzese rotondo diviso in spicchi).

Nulla a che vedere, insomma, con questa ricetta che, invece, é una dichiarazione d’amore alla pasticceria vera e propria, passione per gli strati inclusa.

Sulla base di frolla si impilano infatti un cremoso alla vaniglia, un cremoso al caramello e, per finire, uno strato di mele caramellate, per completare delle piccole meraviglie che da un lato urlano “mangiami”, dall’altro non ci si stancherebbe mai di guardare.

Per la cronaca, la base é uno Shortbread Breton, vale a dire una piú raffinata sablé, che meglio si sposa con tutto l’insieme.

E ci ricorda, se mai ce ne fosse bisogno, che gli Shortbreads della Regina sono perfetti per il tè.

Ma quando si parla di pasticceria, é al di là della Manica, che bisogna guardare…

‌📚 CARAMEL APPLE SHORTBREAD da PATISSERIE di Mélanie Dupuis, dagli scaffali di #Cook_My_Books alla tavola di @profumicolori

RICETTA QUI


PASSION FRUIT TART

di Francesca Geloso

Lo scorso fine settimana ero a Torino e ho passato i pochi momenti liberi a riempirmi gli occhi nelle vetrine delle pasticcerie.

Perché se é vero che l’Italia ha una tradizione dolciaria che tutto il mondo le invidia, é altrettanto vero che sul fronte della Pasticceria intesa in senso stretto dobbiamo di necessità ammettere che i Francesi “do it first”, se non proprio “do it better”.

Tuttavia, Torino é l’eccezione, con queste teorie di mignonettes che trasudano eleganza e bontà, sia sul fronte del dolce che su quello del salato: piccoli capolavori di architetture impensabili in teoria, estremamente convincenti al gusto, in cui tutto reclama attenzione e cura.

Esattamente come il dolce che vi proponiamo oggi, il cui nome, semplicissimo, racchiude invece il prodotto di una concezione elaborata che inizia dalla frolla, prosegue nel ripieno alla nocciola, culmina nel cremoso al passion fruit e si conclude con una nougatine al sesamo, a completare un piccolo capolavoro di eleganza e di gusto.

📚 PASSIONFRUIT TART da PATISSERIE di Mélanie Dupuis, dagli scaffali di #Cook_My_Books alla tavola di @franew81

RICETTA QUI


PASTICCINI: TARTELLETTE E CRAQUELINES

TARTELLETTE AL LIME E COCCO
di Giuliana Fabris

BIGNE’ CRAQUELINES AL PISTACCHIO
di Valeria Caracciolo

Quando ero piccola, la domenica era giorno di paste.

Il rituale era sempre quello, scandito da momenti che all’epoca mi pesavano, oggi mi mancano e culminava con il pranzo che riuniva tutti.

Da noi, c’era uno scambio di nonne, con quella “di qua” che da casa nostra si spostava in quella dell’altro figlio e noi che andavamo da quella “di là”, dove ci attendevano cugini e zii e Cime e Ravioli e arrosti.

E, naturalmente, le paste: la preparazione del dolce casalingo spettava solo alla padrona di casa e portare qualcosa dalle proprie cucine avrebbe avuto il sapore dell’offesa.

Per cui, ci si fermava nelle pasticcerie, nell’affollamento del dopo Messa, pronti ad accaparrarsi quelli che, per i palati di allora, erano il massimo della raffinatezza: a Genova, il must erano i cavolini con la panna, a cui facevano seguito i cannoli, i bignè (al cioccolato per i bambini, alla crema e allo zabaione per gli adulti) e, a seguire, tartellette ripiene di creme al burro e rum, il mio primo ricordo alla voce “l’apparenza inganna” visto che li trovavo tanto belli quanto disgustosi.

La pasticceria secca (baci di dama, anicini, meringhette e frolle varie) serviva per riempire i buchi del vassoio, oltre che per la colazione del giorno dopo, perché la corsa ad arraffare il pezzo migliore riguardava solo le paste fresche che stavano nel palmo di una mano e nulla avevano della leggiadra eleganza degli anni successivi.

Quella che poi ho ricercato con attenzione, ogni volta che sono entrata in pasticceria, sdilinquendomi davanti al banco dei mignon e sforzandomi di immaginarne il sapore, esattamente come ho fatto con le ultime due ricette, piccoli scrigni di bontà, capolavori di equilibrio e di bellezza.

📚 LIME TARTLETS da PATISSERIE di Mélanie Dupuis, dagli scaffali di #Cook_My_Books alla tavola di @giuliffa

RICETTA TARTELLETTE AL LIME E COCCO QUI
RICETTA BIGNE’ CRAQUELINES AL PISTACCHIO QUI


Apple tart – torta di mele

di Elena Arrigoni

Che cos’è la apple tart? E’ una base di pasta croissant farcita con composta di mele e fettine sottilissime di mela. Una delizia da perderci la testa e ripagherà del lavoro che occorre fare per l’impasto base, che sembra semplice, ma non lo è.
Ma nella ricetta del pain au chocolat  trovate alcune indicazioni, oltre alla ricetta dell’impasto per i croissant, che vi renderà la vita più facile e se vi succede la stessa cosa che è capitata a me, non vorrete più fermarvi… solo l’eventuale aumento di peso potrà interrompere la passione per la sfogliatura…

RICETTA QUI


Babà al rum

di Elena Arrigoni

Altro dolce che non ho mai fatto perché pensavo fosse impossibile da far venire decente in casa è il Babà al rum… in questo caso, a differenza dei croissant o dei pains au chocolat non è servito un corso, è bastato seguire la ricetta pari pari a come ce la insegna Mélanie Dupuis nel suo Patisserie… F A V O L O S O!
Mai mangiato babà così buono!
Ma che cos’è il babà? E’ un dolce lievitato, fatta cuocere fino a che si asciuga parecchio, per poi essere imbevuto in una bagna profumata di spezie e rum

RICETTA QUI


TARTE AU SUCRE

di Vittoria Traversa

Adoro le brioche in tutte le forme e varianti e questa è una pasta brioche stesa in forma di crostata e farcita con una crema sublime di burro, zucchero e panna.
Ecco la TARTE AU SUCRE profumata, croccantina per lo zucchero, morbida e scioglievole per la panna. Non si può smettere di mangiarla. 
La ricetta fa parte del progetto Cook My Books a cui partecipo con gioia da quasi due anni.
Questa settimana @cook_my_books l’ha dedicata alla pasticceria con un libro speciale; “Patisserie” di Melanie Dupuis @melanieadupuis_off, non è solo un libro di cucina, ma un manuale di pasticceria dove troviamo tutte le preparazioni base spiegate meravigliosamente passo passo, con schemi e disegni che chiariscono ogni passaggio. 
Nulla è lasciato al caso e la riuscita è assicurata anche per me che sono una cialtrona (cit.) Non sono precisa, cambio gli ingredienti, salto i passaggi, cose imperdonabili in pasticceria, dove bisogna essere precisi e meticolosi. Ebbene con questo manuale sono riuscita anche io a fare un dolce che adoro. Sembra rustico e semplice, ma è un equilibrio perfetto di sapori.

RICETTA QUI


Ti potrebbero piacere anche...