Quando uscì How to be a Domestic Goddess, agli albori del III millennio, Nigella Lawson era ancora per molti la brillante e bellissima figlia di Sir Nigel Lawson, braccio destro di Margareth Thatcher negli anni più tormentati del suo governo.
La sua carriera di critico letterario le aveva fruttato qualche promozione nelle redazioni dei giornali, onesti compitini di cui non resta praticamente traccia: e così, quando all’ improvviso decise di imprimere una brusca svolta alla sua professione, iniziando a scrivere di cibo, nessuno pianse per un Pulitzer mancato, anzi: a dirla tutta, erano in pochi ad aver previsto le buone vendite di How to eat, il libro che, nel 1998, segnò l’esordio di Nigella Lawson fra i food writer.
Ma nessuno, neppure i suoi più sinceri estimatori, avrebbe mai potuto immaginare il successo planetario della sua seconda fatica, quell’ How to be a Domestic Goddess che non solo divenne un best seller planetario, ma che cambiò completamente il modo di intendere e di comunicare il cibo fatto in casa.
Ricordando le origini di questa rivoluzione, Nigella ha sempre raccontato un solo episodio, quello della disperazione dell’ ospite da cui era stata invitata a cena, perché era bruciato il dolce.
L’afflizione della padrona di casa era stata tale da fare risaltare l’assurdità della situazione. “Come on, aveva detto, è uno stupidissimo dolce!”. Eppure, ripensandoci a bocce ferme, la nostra aveva realizzato che no, l’amica non era una mosca bianca.
Anni di MasterChef e di educazione familiare avevano spostato il far da mangiare dal piano di una rilassata convivialità a quello della performance, trasformandolo in una fonte di stress e di giudizio.
Da qui, allora, la decisione di riportare la cucina di casa alla dimensione che le apparteneva, quella dell’intimità, della leggerezza, dell’ indulgenza.
Da qui, una scrittura brillante, coinvolgente, felicemente ironica, a cominciare dal titolo (“Come essere la Regina della Casa”, è la traduzione letterale). Da qui, infine, il fenomeno Nigella: quello che abbiamo tutte adorato, immedesimandoci nelle sue forme burrose, nelle incursioni notturne nel frigo, nelle strizzatine d’occhio che ci hanno rese complici e alleate, cucchiai da leccare inclusi.
Da qui, il libro più usato, più amato, più consunto della mia libreria che, finalmente, approda a Cook My Books.
Per la gioia delle nostre signore e di tutti quanti.
PIE DI SPINACI E SALSICCIA
A pie is just what we all know should be emanating from the kitchen of a domestic goddess.’ Nigella
Una pie- vale a dire la torta di Nonna Papera, quella con il ripieno racchiuso da due strati di sfoglia- è ciò che per definizione dovrebbe uscire dalla cucina della Regina della Casa, esordisce Nigella, utilizzando un verbo, “emanating” che è tutto un programma- e con ragione.
Preparare una pie, alle mie latitudini, è sempre una prova di abilità che inizia con la preparazione della sfoglia e termina con la suspense finale, quando bisogna che fuoriesca intatta dallo stampo.
Quando li compriamo felici, ai mercatini o nei negozi specializzati, questi stampi multiformi e bellissimi, non immaginiamo certo che possano trasformarsi in infidi traditori, gelosi del loro contenuto tanto da tenerlo appiccicato al loro fondo: e allora, ci dice la Divina, usiamo uno stampo a cerniera, no? che quanto a eliminare l’ansia, è meglio del Prozac.
Il resto, lo fa la ricetta, assolutamente fenomenale, con una pasta che personalmente avrò replicato un milione di volte, sempre con la stessa soddisfazione, e un ripieno che, nella sua opulenza, porta la firma inequivocabile della sua autrice.
📚 SPINACH AND SAUSAGE PIE da HOW TO BE A DOMESTICO GODDESS, di Nigella Lawson, dagli scaffali di #Cook_My_Books alla tavola di @murzillosaporito
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TORTA ALLA COCA COLA
di Susy May
Quando la mia generazione ha smesso di bere Coca Cola, ha iniziato a metterla nel piatto.
La abbiamo messa nello stufato di manzo, nelle costine di maiale, nelle glasse radioattive delle cupcakes e infine nella Torta al cioccolato, trasformandola in una delle robe piú goduriose dell’universo mondo.
Non saprei dire se la paternità della ricetta sia mai stata svelata, ma é certo che Nigella ne é stata la sacerdotessa devota, oltre che colei che ha sparso il verbo con perizia scrupolosa.
Nessuno é mai sfuggito a questa torta, appuntamento immancabile dei compleanni dei figli adolescenti e se siete del gruppo sapete già di che cosa sto parlando.
E se invece siete ancora immuni da questa bontà, datemi retta: lasciatevi contagiare!
📚 COCA COLA CAKE, da HOW TO BE A DOMESTICO GODDESS, di Nigella Lawson, dagli scaffali di #Cook_my-Books alla tavola di @coscina_di_pollo
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PIZZA RUSTICA
A dispetto del titolo – in italiano anche nell’originale- questa ricetta non ha nulla a che vedere con la nostra pizza, come per altro sottolinea la stessa Nigella (oltretutto espertissima di cucina italiana): si tratta, semmai, di una torta salata, nella fattispecie una pie, ripiena di ricotta, provolone, mozzarella, salsiccia, prosciutto, mortadella e prima che alziate le mani, supplicando pietà, fidatevi: ho visto palati fini chiedere il bis e anche il ter e mai una volta che si sia potuto contare sugli avanzi, neppure delle briciole.
L’unico suggerimento é proporla come piatto unico: e averne una seconda, in frigo, solo per voi!
📚 PIZZA RUSTICA da HOW TO BE A DOMESTIC GODDESS, dagli scaffali di #Cook_My_Books alla tavola di @profumicolori
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TORTA FACILE ALLE MANDORLE
Anche in questo caso, non fatevi ingannare dal titolo: la facilità, ovviamente, non é in discussione, essendo Nigella la regina delle one-pan-cake e la sovrana di tutte le scorciatoie lecite.
Ma le mandorle, in questo caso, sono tutte nel marzapane che é l’ingrediente a cui questa torta deve il suo inconfondibile sapore.
Il resto lo fanno il burro, lo zucchero, le uova, perché il bello e il buono delle ricette del nostro libro della settimana sta tutto qui- nell’aggirare gli ostacoli, senza stravolgere i componenti essenziali della ricetta e, naturalmente, l’esito finale.
Che é soddisfacente, appagante, totale.
Ma questo, credo che lo immaginassimo già…
📚 EASY ALMOND CAKE, da HOW TO BE A DOMESTICO GODDESS di Nigella Lawson, dagli scaffali di #Cook_my_Books alla tavola di @giuliffa
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GELATINA AL GIN TONIC
di Vittoria Traversa
Dopo qualche anno in Inghilterra, sono fermamente convinta che l’identità britannica si misuri non dalla fedeltà al Re o ai Beatles o ai Rolling Stones bensì dai litri di gin tonic che si é in grado di mandar giù. Di fronte a un Gin & Tonic crollano le distinzioni sociali, le formalità, gli orari dei pasti: ogni momento é buono, per brindare con questo cocktail dall’aspetto innocente e dai dosaggi variabili, che ti permettono di indulgere alle tentazioni senza doverle scontare con i mal di testa del giorno dopo.
E allora, perché non farne anche un dolce, si deve essere detta Nigella, partorendo questa gelatina che é l’equivalente solido di quanto sopra. Unica avvertenza: tornate in taxi, perché sarà impossibile non chiedere il bis!
📚 GIN&TONIC JELLY, da HOW TO BE A DOMESTIC GODDESS di Nigella Lawson, dagli scaffali di #Cook_My_Books alla tavola di @vittoriatraversa
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DOUBLE APPLE PIE
La mia seconda ricetta di Nigella Lawson da “How to be a domestic goddess” il libro protagonista della settimana di Cook my books non poteva che essere una classica torta americana. Non ho saputo resistere alla “Double apple pie” che nella versione di Nigella, se possibile, è ancora più golosa basta leggere a sua introduzione per far nascere l’acquolina: “… una torta di cui sono entusiasta l’idea di mettere il Cheddar nella frolla della torta di mele la rende speciale. Ho usato una teglia a cerniera, come nella Pizza rustica, che rende questa torta buona, sostanziosa e affettabile. L’utilizzo della doppia mela – Cox (o Gala) per mantenere la loro forma, Bramley (o Granny Smith) per creare una base vellutata di mela – richiede un bel po’ di lavoro, ma non è difficile, richiede solo un po’ di tempo. A chiunque gira per casa dicendo di voler aiutare dovrebbe essere consegnato senza indugio un pelapatate e un cavatorsolo per mele.”
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Torta di cioccolato e castagne
La settimana di Cook_my_Books preannuncia una cascata di delizie.
Il libro che stiamo sfogliando è di Nigella Lawson, How to be a domestic goddess e di sicuro il girovita aumenterà, ma come non cedere alle tentazioni? Io ho felicemente ceduto e ho scelto due o tre ricette a cui non ho saputo resistere.
Ecco la prima
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Macaroons al cocco
Non fatevi ingannare dal nome, questi non sono i classici macaroons francesi…Sono un tipo di macaroon molto inglese, ci racconta Nigella Lawson (https://www.instagram.com/nigellalawson/) nel suo libro How to Be a Domestic Goddess, di quelli che si vedono sempre esposti nelle panetterie. Tra l’altro la Lawson li chiama macaroons con la doppia ‘o’… io mi ricordavo si chiamasse macaron, con una ‘o’ sola, ma stiamo lì a contare le ‘o’? Ma va là…. l’importante che siano dei dolcetti deliziosi, soprattutto per chi ama il cocco!
Nigella ci da subito un suggerimento: comprate cocco grattugiato, non essiccato, altrimenti l’umidità zuccherina e profumata, che è il punto forte di questi macaroons al cocco, andrà persa.
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Granny boyd’s biscuits
La ricetta di questi granny boyd’s biscuits è stata data a Nigella Lawson (https://www.instagram.com/nigellalawson/), dietro sua insistente richiesta, dalla sua editor, Eugenie Boyd. Nigella ci suggerisce di accompagnarli con una porzione abbondante di buon gelato alla vaniglia: sono “robusti”, croccanti e profumati… io li ho trovati ottimi col caffè, ma si sa, io senza caffè non vivo…e neppure senza un buon biscotto
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Biscotti al burro di arachidi e confettura di frutta
I biscotti al burro di arachidi li adoro…ne ho fatti tanti, da autori diversi… ma mi piacciono sempre… Questa è la combinazione preferita dai bambini americani, burro di arachidi e gelatina, solitamente gustata in un panino, ma qui, insieme a Nigella Lawson ( https://www.instagram.com/nigellalawson/) nel suo libro How to Be a Domestic Goddess, ve li raccontiamo in un biscotto morbido e burroso, il gusto è meraviglioso.
A me non sono proprio bellissimi come li descrive Nigella, ma sono comunque molto buoni.
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