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THE CRÈME BRÛLÉE COOKBOOK di CHRISTINA TOSCH

by Manuela Valentini

Nei primi anni del 2000, mentre il mondo si interrogava sulle sfide del Terzo millennio (ah, se solo avessimo saputo…), io collezionavo monografie di libri di cucina.
Erano libri del tutto nuovi, come concetto e come grafica, quasi tutti editi da Marabout e da Guido Tommasi, avevano costi relativamente abbordabili e, soprattutto, spostavano il mio orizzonte piú in là, riproponendo i classici in versioni sempre nuove.

Robe tipo fava tonka, tè matcha, timo limone – tutte cose che poi ho fortemente ridimensionato, negli anni, ma che all’epoca erano diventate dei tormentoni- nascevano proprio da questi libri e dalla necessità di trovare tante variazioni sullo stesso tema.

A colpire il lettore erano poi le fotografie (anche queste, oggi fortemente ridimensionate, ma allora…) e una confezione da genio del marketing che trasformava libri di cucina in libri da esposizione, dal coffee table del salotto ai primi piani nelle foto di chi riproponeva le loro ricette.

A mettere un freno a questo tipo di acquisti é stata la pazienza di mio marito che si é esaurita di fronte a una panna cotta radioattiva, nel colore, nel sapore, nella consistenza, al punto che, a dispetto della sua innegabile fotogenia, neppure la prospettiva di un milione di followers mi aveva trattenuto dal buttarla nella rumenta.

Da allora, prima leggo le ricette :), esattamente come hanno fatto le signore di #Cook_My_Books che, in questa raffinatissima monografia sulla crème brûlée hanno selezionato per voi le proposte migliori con cui scandiremo ogni giorno della prossima settimana.
E se anche per voi affondare il cucchiaio nella più voluttuosa delle creme, al di sotto della crosticina di zucchero, é uno dei piaceri più sensuali della vita, tenetevi pronti!


CRÈME BRÛLÉE ALLA ZUCCA

di Maria Greco Naccarato

Confesso che, dalle mie parti, la metà dei cosiddetti dolci tradizionali viene fatta con preparati pronti.
La celebra Custard con cui si nappa la torta di mail occupa, in varie consistenze, un intero scaffale nel supermercato sotto casa.

La cherry pie é con le ciliegie della lattina e, in questa stagione, quando Halloween deve condividere lo spazio con il Natale, la mince meat in vasetto contende lo spazio alla purea di zucca in scatola.

E non vi dico la tentazione di infilare qualcosa nel carrello, che intanto qui nessuno ci farebbe caso, anzi: avrei voluto che vedeste come strabuzzavano gli occhi, le amiche anglosassoni, quando spiegavo che da noi la torta di zucca si fa con la zucca e quella di ciliegie con le ciliegie e tante altre amenità di quel piccolo mondo antico che per loro é l’Italia.

E comunque: anche questa Crème brûlée, nella versione originale, ha la purea in lattina.

Ma noi l’abbiamo preparata all’italiana (e forse anche alla francese), partendo da zero. E i risultati, ve li lasciamo immaginare: una consistenza ancora piú vellutata, un profumo dell’autunno che ci piace, un profumo dell’autunno che ci piace, un dolce che lascerà tutti a bocca aperta.
Per chiederne ancora.

📚 PUMPKIN CRÈME BRÛLÉE da THE CRÈME BRÛLÉE COOKBOOK di Christina Tosch, dagli scaffali di #Cook_My_Books alla tavola di @maria_greco_naccarato

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CRÈME BRÛLÉE al POMPELMO

di Manuela Valentini

Adoro gli agrumi, tutti, e ho una venerazione assoluta per il pompelmo.

Che, neanche a dirlo, consumo meno di quanto vorrei (in tutto ‘sto giro di case, non ho ancora trovato una cucina che abbia posto per uno spremiagrumi come si deve).
A prescindere dalle questioni logistiche, però, a trattenermi dall’infilarlo in ogni ricetta é il retrogusto amaro che colpisce quanto meno te lo aspetti.

E se nei piatti salati si può sempre trovare un bilanciamento, con quelli dolci é un mezzo disastro.

Per cui, i miei esperimenti restano fra me e il neurone, con sommo sollievo del resto della famiglia, ma tant’é: ogni volta che sfoglio un libro di cucina e mi imbatto in un pompelmo, l’attenzione li finisce e li resta, almeno fino a quando qualcosa del procedimento non mi fa desistere dal passare ai fatti.

In questa CRÈME BRÛLÉE, invece, tutto funziona: il segreto é utilizzare solo la buccia e anche questa in modo accorto, dividendola fra la crema e la copertura di zucchero, con un bilanciamento sapiente che si riflette anche nel risultato finale, in una dolcezza resa più complessa ed intrigante da quella punta di amaro che, stavolta, ci sta.
Eccome se ci sta.

📚 GRAPEFRUIT CRÈME BRÛLÉE da THE CRÈME BRÛLÉE COOKBOOK di Christina Tosch, dagli scaffali di #Cook_My_Books alla tavola di @profumicolori

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CRÈME BRÛLÉE alla NOCCIOLA

di Giuliana Fabris

Non so voi, ma per me autunno é sinonimo di bosco.

Funghi, castagne, nocciole erano i bottini delle domeniche di Ottobre e non é un caso che, nella valanga di “mancanze” di cui soffro con l’aumentare delle distanze (km, ma anche anni), quelle giornate trascorse a contemplare le nebbioline leggere, mentre i piedi affondavano nei letti umidi delle foglie morte e nell’aria si diffondeva il profumo del bosco sono fra le ragioni che mi rendono così cari questi mesi.

Esattamente come care sono le nocciole, e non sono al mio cuore: non avete idea di quello che costino qui, ma anche altrove, visto che i pacchi di “tonda del Piemonte” sono quelli che più appesantiscono le mie valigie in questa stagione.

E allora, si ripete il solito copione: le metto in dispensa, ma non le uso.
Le contemplo, le utilizzo come placa-ansia (va tutto a ramengo, ma se volessi fare i baci di dama, le nocciole le ho) e le lascio lì a marcire.
L’anno scorso, sono state il pasto dello scoiattolo, per dire.

Quello che poi ha preso di mira casa mia, perché va bene che saranno state un po’ mollicce, ma le tonde del Piemonte che volavano come proiettili dal balcone della cucina, neanche nei sogni più belli, ecco.

Quest’anno toccherà la stessa trafila ma- forse- con una eccezione: questa CRÈME BRÛLÉE: che é a base di essenza di nocciole (da voi non si trova, va bene la crema), ma si presta ad essere accompagnata da nocciole vere, magari leggermente caramellate, come decorazione.
E sono sicura che, stavolta, agli scoiattoli toccheranno le mandorle di Avola 🙂

📚 HAZELNUT CRÈME BRÛLÉE da THE CRÈME BRÛLÉE COOKBOOK di Christina Tosch, dagli scaffali di #Cook_My_Books alla tavola di @giuliffa

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CRÈME BRÛLÉE al PISTACCHIO e alla ROSA

di Vittoria Traversa

In teoria, non ne possiamo più, di questo abbinamento, come succede a tutto quello di cui si abusa.
E, oggi, non c’é libro o rivista o sito che non riporti almeno una volta l’accoppiata vincente Rosa & Pistacchio (che é sempre meglio di Rosa&Olindo, battutone).

In pratica, parliamone.

L’altro ieri mi riempivo la bocca di una baklava con lo sciroppo di rose e vi assicuro che se mi avessero chiesto che idea ho di paradiso non avrei avuto esitazioni: tutto, dal profumo alla consistenza al sapore erano gioia per il mio palato, soddisfazione per il mio stomaco, sollievo per la mia mente.

E allora, mettiamo da parte i pregiudizi, la noia, lo snobismo di chi “eh, ma troppo pistacchio” e tuffiamo il cucchiaino in questa crema, lasciandoci andare a tutti i piaceri voluttuosi che ci offre.
E la teoria, lasciamola agli altri.

📚 ROSE AND PISTACHIO CRÈME BRÛLÉE da THE CRÈME BRÛLÉE COOKBOOK di Christina Tosch, dagli scaffali di #Cook_My_Books alla tavola di @vittoriatraversa

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CRÈME BRÛLÉE alla MARMELLATA D’ARANCIA

di Francesca Geloso

Ho veramente capito il senso della distinzione fra marmellate e confetture da quando abito a Londra: prima, ad essere sincera, mi sforzavo di trovare il termine corretto solo in pubblico, visto che a casa mia son sempre state marmellate e alla parola “confettura” partiva la voce di Lino Toffolo con Johnny il Bassotto (c’ho un’età, lo so).

Qui a Londra, invece, la questione é chiara sin dalla prima spesa: il numero delle marmellate é impressionante, tanto nella varietà (dei produttori e delle variazioni sul tema) quanto nella quantità: che la colazione con la Bitter Orange Marmalade sia ancora una abitudine radicata, a queste latitudini, lo si capisce al primo sguardo, dalla teoria di barattolini con questa etichetta ed altre varianti (adesso vanno di moda gli abbinamenti con i mandarini, che hanno sostituito quelli più esotici con lo zenzero).

Tocco solo di sponda le meraviglie dalla Orange Marmalade Cake, perché l’argomento, questa settimana, sono le CRÈME BRÛLÉE, ma non posso che apprezzare la scelta di Christina Tosch di averne inventata una anche con questo ingrediente.

Lei se la sbriga con una introduzione brevissima (“se amate le arance, amerete anche questo dessert”), io starei già selezionando gli aggettivi ma, in buona sostanza, il risultato sarebbe sempre lo stesso: se avete in mente il sapore della marmellata d’arance (anche quella italica, sempre un certo retrogusto di amaro ha ed é quello che la rende così unica, così irresistibile), sapete già dove voglio andare a parare.

E se invece avete un vuoto di memoria, é giunto il momento di ripassare – e di farlo con questa splendida e golosissima CRÈME BRÛLÉE.

📚 ORANGE MARMALADE CRÈME BRÛLÉE da THE CRÈME BRÛLÉE COOKBOOK di Christina Tosch, dagli scaffali di #Cook_My_Books alla tavola di @franew81

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