Terrine in crosta e cocktail di gamberetti, aspic murati in gelatina e distese di vol-au-vent: questo mese la parola d’ordine dell’MTC è vintage, in tutte le sue declinazioni. E cosa c’è di più vintage di un galateo scritto negli anni ’70 da una signora bene di Milano?
Ma attenzione, non tutto è quel che sembra.
Si sa che l’MTC non è un posto per signorine, e infatti quello che vi presentiamo oggi è un controgalateo coi fiocchi, una guida al saper vivere, più che al saper apparire, un libricino che con modi educati e signorili si fa beffe dei galatei classici per persone “perbene”, che vorrebbero tutti affogati nella melassa ipocrita di regole e divieti.
MTC BOOK CLUB – IL GALATEO
Non poteva essere diversamente, visto che l’autrice del nostro Galateo altri non è che Brunella Gasperini (al secolo Bianca Robecchi), scrittrice e giornalista che ha attraversato il Novecento come un vessillo di buon senso, prima ancora che di buon gusto, portatrice sana di idee moderne e progressiste.
A lei, per 25 anni, migliaia di donne hanno scritto per chiedere consiglio su questioni familiari e sentimentali, per confidare i piccoli e grandi drammi dell’intimità femminile, per sentirsi capite e supportate. A loro, Brunella rispondeva dalle pagine di Annabella, affrontando con schiettezza e pragmatismo temi che negli anni Cinquanta e Sessanta erano veri e propri tabù: l’aborto, il divorzio, la droga, il sesso, sempre con piglio deciso e penna leggera. Molti di questi scritti sono raccolti nel libro Più botte che risposte, che già dal titolo la dice lunga.
Nel Galateo, Brunella affronta ogni aspetto del vivere sociale: come organizzare feste e ricevimenti, come stare a tavola, come comportarsi in vacanza, al volante, al telefono, al lavoro. Il che, detto così, sembra una gran noia. E invece si ride, e molto, a leggere le sue pagine. Merito di un’ironia folgorante che ridicolizza i sostenitori delle regole e della tradizione, sostenuta da una scrittura diretta e immediata che conquista seduta stante.
Ma non crediate che le sue siano provocazioni o prescrizioni sovversive: tutto quel che scrive è davvero mirato ad ottenere una convivenza civile tra persone sensate e sfido chiunque a dissentire su uno solo dei suoi suggerimenti. La sua forza è proprio questa: sembra che conosca, per ogni situazione, il punto esatto in cui fermarsi per evitare ogni anacronistico formalismo senza scadere nell’eccesso opposto della maleducazione o della sciatteria. Si capisce che tanta naturalezza sgorga naturalmente da un buon senso innato e da una buona educazione, imprescindibile necèssaire nel bagaglio per la vita di ognuno di noi. Del resto ce lo dice lei stessa, che nessuna buona maniera funziona se non nasce dall’abitudine.
E così non importa se apparecchiate la tavola con uno o con cinque bicchieri a testa, né se le punte delle forchette sono in su o in giù, ma abbiate cura che i commensali abbiano sufficiente spazio vitale e tenete a bada eventuali pargoli iperattivi.
In quanto ad eventuali incidenti in cucina in presenza di ospiti, inutile fingere sovrana indifferenza come prescriveva il vecchio galateo, magari mentre in sala da pranzo già arrivano zaffate di nero fumo: meglio minimizzare e, se possibile, sdrammatizzare.
Ecco, tra quelle rappresentative del nostro galateo, la parola-chiave è proprio sdrammatizzare. Che si tratti di gaffe, di incidenti o piccole imperfezioni, Brunella invita sempre a riportare tutto nella giusta prospettiva, con un sorriso o una battuta. A questo si affianca sempre una grande tolleranza, perché se ci si vuole distinguere per buon senso, troppe saranno le volte in cui dovremo essere noi a soprassedere a mancanze altrui, secondo quel principio sempre valido per cui “chi ha più giudizio lo usi”.
Un libro attualissimo, nonostante i 40 anni trascorsi dalla prima edizione, forse perché il senso della misura non passa mai di moda e continua ad essere difficilissimo da raggiungere. A renderlo vintage sono le ambientazioni, i riferimenti a situazioni che ormai non viviamo più. E allora ecco i cinema in cui si può scegliere il posto a sedere e avvolgersi in nuvole di fumo, i cocktail party, le regole per le chiamate dal telefono di casa (qualcuno lo ha ancora?) o gli inviti alle feste fatti per iscritto. Ed è subito nostalgia.
Insomma, un libro da tenere sempre sul comodino (o in bagno, perché no? Siamo certi che Brunella non se ne avrebbe a male), per leggerne un capitolo ogni tanto e sorridere di noi stessi con garbo e brio. E, non ultimo, verificare se siamo davvero così irreprensibili come a volte crediamo.
10 comments
Mitica Gasperini!! Ho letto L’estate dei bisbigli ed ho un ricordo bellissimo del suo modo di scrivere. Grazie per questa chicca!!
QUesto libro non lo conosco ma conoscendo L’indimenticabile autrice posso solo immaginarlo e il disegno di copertina è tutto dire!! È in perfetto stile emmeticino, non vi pare? 🙂
Grazie Alice!!
Non vedo l’ora di prenotarlo in biblioteca! Grazie alice e coMplimenti per la scelta del libro e per cone scrivi bene!!!
evviva evviva! la mia biblioteca ce l’ha e quindi …l’ho prenotato! lo leggero’ con piacere. Grazie per la segnalazione.
lo devo leggere assolutamente!!!! dove lo trovo? dove lo trovo? mitica alice, complimenti per la scelta!
Ora vedo subito se lo trovo in boblioteca. No n la conoscevo (come tante altre cose che ignoro) ma sono sicura che mi Piacerebbe!
Grazie Alice!
Mi hai faTto venire il dubbio di averlo intravisto sul comodino di mia mamma. Se è così glielo chiedo in Prestito appenala vedo 😊
E’ probabile Viviana, è un vero classico, soprattutto per chi era adulto negli anni ’60 e ’70… Ma davvero è un libro che non ha età, così come non dovrebbero averla il buon gusto e la buona educazione 🙂
Mi hai fatto venire una gran voglia di leggerlo! Evviva questo galateo 2.0 e grazie per il bell’articolo, è sempre un piacere leggerti! 🙂
Grazie Dani! Un bacio! 😀
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