MTC n. 62: LA RICETTA CHE HA VINTO E’…

I Macarons alla crema di clementine e polvere di speck d’anatra e Macarons con caramello salato alla birra e brunoise di maiale al caffè di Silvia Zanetti (anche no)

Too much ado for nothing, avrebbe detto il Bardo, di fronte alla carrellata di macaron che ha contraddistinto la prima sfida del 2017. E molto rumore per nulla e’ quello che sto continuando a ripetermi anche io, da ieri sera, quando ho concluso il giro di commenti, restando ancora una volta a corto di aggettivi per definire le meraviglie che avete preparato.

Il merito, pero’, questa volta, lasciatemelo dire, e’ prevalentemente di Ilaria. E non solo perche’ ha scritto un post magistrale, ma perche’ ha tenuto duro alle critiche, vi ha soccorso ad uno ad uno in modo sempre temepstivo, ha commentato i -pochi- fallimenti con una competenza sicura e nn si e’ mai persa d’animo, neanche di fronte a chi gettava la spugna, senza neppure provarci.

E alla fine, ecco che il vento e’ cambiato. I macaron -toh- riuscivano alla prima, anche a chi era reduce da fallimenti precedenti. Chi li sbagliava, riusciva a rendersi perfettamente conto degli errori e se non riprovava in sfida, assicurava comunque di ritentare, in futuro. E, poco alla volta, tutti si rincuoravano, col risultato di una pioggia di macarons nelle ultime 24 ore, piu’ un’appendice finale che ancora nn e’ finita. Perche’ il senso della sfida e’ mettersi alla prova, imparare, condividere.

Sia chiaro: siamo contente.

E lo siamo alla luce dei risultati che confermano, ancora una volta, come qui dentro non si smerci fuffa. Il nostro sapere e’ sempre temperato dall’esperienza e la nostra esperienza e’ sempre costretta a fare  i conti con i limiti di chi cucina per diletto, non per professione. I nostri forni non hanno temperature standar, i nostri strumenti non sono all’ultimo grido, le nostre tecniche non sono sopraffine: ma se le nostre ricette riescono e’ perche’ i Terzi Giudici- nella fattispecie Ilaria- non parlano il linguaggio dei grandi pasticceri, ma spiegano le loro ricette con il buon senso di chi ha appreso tanti segreti sul campo, non solo sui libri-e per questo vuole condividerli in un progetto in cui la generosita’ e’ il principale collante.

Questo vale anche per voi- perche’ mai come nelle sfide difficili, scattano i gruppi di aiuto, i consigli privati, i sostegni psicologici, la condivisione di passi falsi e di errori… il tutto a mia insaputa, ovviamente. Come la moglie tradita, lo scopro per ultima- e sempre dai vostri post. A differenza della moglie tradita, pero’, queste sorprese non mi raggelano il sangue, ma mi scaldano il cuore: perche’ significano che la Community e’ viva e ha nelle vene quella linfa che da anni ci tiene insieme sul web e ci appiccica gli uni agli altri, quando ci si incontra.

Un’ultima cosa, prima dei festeggiamenti: per la prima volta nella storia del nostro gioco ha vinto una anche no. Il che conferma quello che vado dicendo da sempre e cioe’ che l’MTC non e’ una gara di foodblogger. Il blog e’ il mezzo piu’ naturale, perche’ se non avessimo il web, mai potremmo darci questi appuntamenti ogni mese e cucinare tutti insieme. Ma l’essenza del nostro partecipare e’ la passione per la cucina, quale che sia il mezzo con cui questo si esprime. Il che ci riporta al discorso di partenza, sulla credibilita’ e sulla affidabilita’ dei nostri contenuti, che non nascono da un clic sulla tastiera, ma da un amore consumato, che si riaccende ogni giorno nelle vostre case e si ravviva ogni mese, qui sopra, con le vostre ricette.

Adesso tutti da Ilaria, per leggere finalisti e motivazioni e poi qui, nella cucina di Silvia, per festeggiare questo momento storico!