pizza era senza pomodoro (ma questa è un’altra storia).
La regina era una donna molto mondana e amava i balli e le feste, ai quali si presentava sempre sontuosamente abbigliata e agghindata con molti gioielli. Aveva un vero debole per le perle, che possedeva in grande quantità e che con lei divennero di gran moda. E sembra che i gioielli di Stato siano ancora custoditi in qualche segretissimo caveau della Banca d’Italia, dove li depositò Umberto II. Questa sarebbe una questione da approfondire…
Giosuè Carducci, pur essendo un repubblicano convinto, fu solo uno dei tanti uomini che subirono il grande fascino di questa donna, non bellissima ma che sapeva ammaliare.
I salotti letterari fanno parte del più generale programma di rafforzamento di una nazione che era ancora tutta da fare, l’unificazione formale era cosa recentissima e non ancora consolidata. È uno dei modi per incentivare un’unità culturale e, al tempo stesso, per garantirsi un terreno più saldo nei confronti degli avversari politici, come “l’aristocrazia nera” di Roma, ossia i sostenitori del Papa.
Roma fu conquistata per il regno d’Italia solo nel 1870, la ferita era troppo fresca per essere superata in maniera indolore. Per molto tempo, ai Savoia fu negato l’accesso alle funzioni religiose, altro che cuscini per inginocchiarsi e tappeti rossi per entrare in scena: furono costretti ad usare le loro chiese private e l’assistenza del clero compiacente.
Non si hanno notizie particolari se non quella della pizza assaggiata nella reggia di Capodimonte nel 1889 e che le sarebbe stata dedicata.
Conosciamo però i menù dei pranzi quotidiani dei sovrani e dei ricevimenti ufficiali, dai quali è possibile almeno avere un’idea dell’organizzazione dei pasti, non proprio leggeri. Sempre presenti sono le carni bianche e di volatili, fegato e foie gras, prosciutto, salmone, consommé e piatti a base di uova. Tra i dolci ricorrono millefoglie e babà, oltre che assortimenti vari di pasticceria. Non meraviglia che Margherita tendesse alla pinguedine, con tutto questo bendiddio!
Non era bella ma era sicuramente una donna affascinante, che sapeva come piacere. Aveva le gambe corte, carattere che poi passò al figlio, e tratti del volto non delicati, un po’ marcati, ma bei capelli biondi e un portamento regale. Sapeva valorizzarsi con abiti e gioielli e amava le toilette ricercate. Furono molti gli uomini che subirono il suo fascino, anche se su di lei non ci furono molti gossip.
Come la vedevano gli italiani? E quale fu il suo vero ruolo nella costruzione della dinastia?
I Savoia, personaggi chiusi e difficili, che non seppero mai conquistare fino in fondo il cuore degli italiani, devono molto a questa donna che ammaliò potenti e popolo allo stesso modo, che non fu mai realmente felice ma seppe assolvere perfettamente al suo ruolo politico.
La vera origine del nome Margherita, riferito alla pizza, non è di fatto accertata. La vulgata vorrebbe che nel 1889 la regina assaggiasse, nella reggia di Capodimonte, alcune pizze preparate dal cuoco Raffaele Esposito e la sua preferita risultasse essere quella con pomodoro, mozzarella e basilico. Quando il capo dei Servizi da Tavola della regina chiese il nome di quella pizza, lo sveglio pizzaiolo avrebbe coniato sul momento il nome destinato ad entrare nella storia.
9 comments
quante cose non sapevo: grazie!
sono stata trasportata in quei tempi…. mi sono anche arrabiata con "quel marito ignorante" che non l'ha saputa capire.Grande Margherita, insoma oggi comincio la giornata aguerrita! Articolo bellissimo e viva le donne e viva la pizza!
Per me è stata una bellissima esperienza e un modo per scoprire qualcosa in più di un personaggio che non conoscevo molto.
Sarei rimasta ad ascoltare Marina per ore, grandissime conoscenze e la capacità di renderle immediatamente accessibili a tutti…anche ad un'ignorantona come me!
Grazie Alessandra…come sempre 🙂
Un post davvero interessante, grazie per averci fatto conoscere un po' di più questa grande donna e in maniera diversa dal solito.
Per noi la margheita è la pizza di riferimento anche per valutare la bontà di una pizzeria. Al di là di quella che può essere la vera ragione per cui il nome della pizza è stato associato a quello della Regina, è interessante coglierne l'aspetto pubblico ma soprattutto quello privato di una donna che ha fatto un pezzo della nostra storia.
Fabio
Letto ogni domanda e ogni risposta con lo stesso appetito che all'ora di pranzo (cioè adesso) con cui gradirei una magnifica pizza al piatto Napletana…MArgerita. Grazie Marina e Alice…bellissimo post
Articolo davvero stupendo, un'incursione nella vita di una donna che ha veramente fatto l'Italia e gli Italiani!
Mai come questa volta ho divorato l'articolo.
Meraviglioso!
Grazie Alice e grazue a Marina Minelli, GRAZIE davvero!
Ho disturbato l'intervista/e sarei stata a chiacchierare ancora per ore. Rara cultura, rara capacita' di andare oltre, di avere una visione critica, da storica vera, e con il fiuto perfetto dei grandi giornalisti. Una fortuna averti incontrata, un onore averti all'MTC! Grazie!
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