di Eleonora Pulcini –
Zeta come.. Zenzero
Da non
confondere con il cialdone, che in alcune zone viene anche chiamato fiadone o
con l’omonimo dolce tipico della Corsica, il fiadone è un prodotto da forno
abruzzese e molisano che si prepara soprattutto in occasione delle feste
pasquali, ma ai giorni nostri si consuma tutto l’anno, sia nella
versione salata, più diffusa nelle aree litoranee, che dolce, più diffusa nelle
aree interne.
deriverebbe, secondo la versione più accreditata, da “flan” e proviene
dal latino volgare “flado”, derivato a sua volta dal germanico “fladen”,
che significa cosa gonfia. Le sue origini risalgono a Cristoforo Messisburgo, che
a lungo collaborò alla corte dei Gonzaga e degli Este, si trova infatti
citazione del Fiadone anche nello “Scalco
rinascimentale” della corte di Ferrara. Si diffuse fino in Abruzzo perché
nell’antica ricetta indicata nello scalco è previsto lo zafferano, una pianta
officinale già da allora affermata nell’aquilano.
Ne esistono anche
delle versioni salate, e quella dolce che scopriamo oggi. Alla base ci
sono sempre formaggi, quasi esclusivamente di pecora, a pasta dura come il
Rigatino – formaggio a pasta semicotta composto sia da latte vaccino che ovino
– e Pecorino, oppure ricotta sia vaccina che ovina, il tutto amalgamato
con uova e spezie diverse (noce moscata e/o pepe macinato, e nell’aquilano,
come detto, anche lo zafferano).
salata contiamo tre declinazioni:
forma a mezzaluna, in cui i formaggi del ripieno incontrano i
salumi – il salame o la salsiccia – sposando quella meravigliosa tradizione
pasquale tipicamente italiana che vede, da nord a sud, ogni tipo di leccornia a
base di uova, formaggi e salumi;
forma a mezzaluna, in cui il ripieno si compone solo dei formaggi di cui
sopra e uova;
oppure la classica torta rustica con ripieno di uova, formaggi e salumi.
troviamo una sola variante:
forma a mezzaluna composta da una frolla, poco zuccherata e preparata
con lo strutto, e un ripieno decisamente meno ricco del fratello salato:
solo uova, formaggio fresco (o poco stagionato) di pecora e cannella.
costituisce l’involucro esterno del dolce, e il sapore più deciso della
farcitura interna fanno del Fiadone una delle specialità molto apprezzate
anche fuori regione.
180g di
farina debole
1 uovo + 1
tuorlo
un pizzico di
sale
60g di formaggio
pecorino fresco (o poco stagionato) grattugiato
freschissimo
cannella q.b.
Predisporre la
farina a fontana, ponendo al centro lo zucchero, l’uovo e il tuorlo, il sale e
lo strutto; impastare rapidamente fino a raccogliere il tutto in una palla che
andrà avvolta nella pellicola e fatta riposare in frigo per 30 minuti.
piano di lavoro con della farina e tirate la pasta ad uno spessore di 3mm,
quindi con un coppa pasta di 9 cm di diametro ricavate le basi dei nostri
fiadoni.
amalgamate il formaggio grattugiato, l’uovo e la cannella fino ad ottenere un
composto piuttosto omogeneo.
cucchiaino scarso di ripieno su un lato di ogni dischetto di pasta, quindi
coprite con l’altra metà chiudendo a mezzaluna e pressando bene il bordo in
modo che il composto non fuoriesca durante la cottura.
fiadoni su una teglia da forno unta con lo strutto e infarinata, infornate a
190° per 13 minuti. Una volta cotti sfornate e lasciate a raffreddare su una
gratella prima di servire.
4 comments
questi biscotti sono proprio da provare!!!
Direi proprio di si! Io non vedo l'ora di rifarli 🙂
buonissimi, un connubio di sapori!
Vero!! Molto delicati, nonostante la presenza del pecorino che non spicca troppo
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