inconscio sentimento d’amore che si rinnova di padre in figlio.
dal nero della terra in cui viene seminato germoglia e risorge splendente come oro. Aggiunse poi le uova, simbolo di nuova vita, il cedro e le spezie venute dall’Asia.
così tanto tempo, risposero che avevano potuto nutrirsi della ‘Pasta di Ieri’, fatta con ricotta, uova, grano ed aromi e anche per ciò la Pastiera iniziò ad essere simbolo di rinascita, oltre che per gli ingredienti, perché aveva dato una chance di sopravvivenza a dei pescatori.
Ingredienti
Per la pasta frolla:
– 250 g di farina
– 125 g di burro o sugna
– 125 g di zucchero
– 3 tuorli
per il grano:
– 170 g di grano precotto
– 350 ml di latte
– la buccia grattugiata di mezza arancia o limone
– una noce di burro o sugna
– 1 cucchiaino di zucchero
– 1 pizzico di vaniglia
per il ripieno:
– 125 g di ricotta di pecora
– 170 g di zucchero
– 3 tuorli d’uovo
– 2 albumi
– 50 g di acqua di fiori d’arancio
– 20 g di cedro candito
– 20 g di arancia candita
– 30 g di cocozzata (zucca candita)
– un pizzico di cannella in polvere
Preparazione
Cominciate dalla cottura del grano perciò ponetelo in una pentola capiente assieme al latte, la buccia d’arancia, lo zucchero, il burro e la vaniglia e lasciate andare a fuoco lento per circa
un’ora o, almeno, fino a che il latte non si sarà assorbito abbastanza da creare assieme al resto una crema. Spegnete e lasciate raffreddare.
La preparazione della frolla è semplicissima: fate una fontana con zucchero e farina, ponete al centro i tuorli e il burro freddo a tocchetti. Con le punte delle dita sbriciolate il burro con la polvere e impastate quanto basta perché si formi una palla che metterete a riposare per circa mezz’ora in frigorifero.
Per quanto riguarda il ripieno, pesate la ricotta, passatela al setaccio e mescolatela con lo zucchero per qualche minuto. Aggiungete i tuorli uno alla volta (lasciando da parte i due albumi che monterete a neve), il grano cotto, i canditi a pezzettini, la cannella e l’acqua di fior d’arancio: quest’ultima va aggiunta gradualmente ed eventualmente non tutta secondo gusto. Date una mescolata al tutto e finite con gli albumi montati, amalgamandoli al composto con movimenti dal basso verso l’alto.
Trascorso il tempo di riposo della pasta frolla, prelevatene i 2/3 e stendetela tra due fogli di carta oleata o da forno quindi rivestite il tipico ‘ruoto’ di alluminio che per questa dose non dovrà superare i 24-25 cm di diametro. Fate dei buchi sul fondo coi rebbi della forchetta e versatevi all’interno il composto di grano e ricotta. Con la restante pasta frolla fate delle strisce che porrete trasversalmente sulla superficie del dolce a mo’ di decorazione.
Cuocete la pastiera in forno statico preriscaldato a 180°C per un’ora e, una volta sfornata, lasciatela riposare anche una notte intera prima di mangiarla.
Nota Bene: la pastiera è un dolce particolarmente umido quindi non vale la prova dello stecchino né, anche per questo, si sforma dal suo ‘ruoto’ di cottura.
FONTI:
– Jeanne Caròla Francesconi – ‘La cucina napoletana’
– https://it.wikipedia.org/wiki/Pastiera_napoletana
2 comments
Meravigliosa, la preparo ormai da anni dopo aver ricevuto la ricetta DOC da una cara signora.. Ora a Pasqua me la richiedono tutti.. E' buonissima!!!
Meravigliosamente profumata ed intrisa di storia e leggenda: pur non essendo napoletana quest'anno l'ho preparata anch'io per il pranzo di Pasqua ed è stato graditissimo! 🙂
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