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Tipici della
Liguria e del Piemonte, i canestrelli si presentano oggi in diverse versioni.
L’etimologia del nome è incerta: secondo alcuni deriva dalla parola ‘canestro’
che indicava proprio il cesto di paglia o vimini in cui venivano fatti
raffreddare i biscotti poi offerti in occasione di feste civili o religiose;
secondo altri il termine è strettamente legato alla forma dello stampo in cui
venivano fatti cuocere.
Per il tema
del mese ho quindi sviluppato la ricetta dei canestrelli liguri unendo varie fonti e creando la mia versione personale.
Introduzione a
cura di Ilaria Talimani e Rosanna Monaco
Tipici della
Liguria e del Piemonte, i canestrelli si presentano oggi in diverse versioni.
L’etimologia del nome è incerta: secondo alcuni deriva dalla parola ‘canestro’
che indicava proprio il cesto di paglia o vimini in cui venivano fatti
raffreddare i biscotti poi offerti in occasione di feste civili o religiose;
secondo altri il termine è strettamente legato alla forma dello stampo in cui
venivano fatti cuocere.
I primi
canestrelli, dalla caratteristica forma di fiore con il buco al centro, pare
risalgano ai tempi delle prime corporazioni medievali dei produttori di ostie
che li vendevano nei mercati o sui sagrati delle chiese. Erano già dei biscotti
molto friabili ed simboleggiavano l’abbondanza, come si può desumere dai sette
canestrelli a sei punte raffigurati nel Genovino d’oro coniato dalla Repubblica
di Genova nel XIII secolo.
canestrelli, dalla caratteristica forma di fiore con il buco al centro, pare
risalgano ai tempi delle prime corporazioni medievali dei produttori di ostie
che li vendevano nei mercati o sui sagrati delle chiese. Erano già dei biscotti
molto friabili ed simboleggiavano l’abbondanza, come si può desumere dai sette
canestrelli a sei punte raffigurati nel Genovino d’oro coniato dalla Repubblica
di Genova nel XIII secolo.
Non a caso, una
primissima traccia documentale del canestrello è legata a un episodio avvenuto
nel 1576 e narrato dalle cronache del tempo, quando, un mulattiere venne
accoltellato e derubato della merce che portava “sulla via pubblica della
Trebbia in mira del Casone dei Donderi”, e nella lista circostanziata della
denuncia del malcapitato appare anche, non senza un certo rilievo “un cavagno
di canestrelli”.
Il delizioso
dolcetto di pasta frolla tipico dell’entroterra ligure, proprio a Torriglia, capoluogo
della Val Trebbia trova una delle più felici interpretazioni della sua ricetta.
dolcetto di pasta frolla tipico dell’entroterra ligure, proprio a Torriglia, capoluogo
della Val Trebbia trova una delle più felici interpretazioni della sua ricetta.
La
commercializzazione, invece, viene fatta risalire ufficialmente al 1829. In
quell’anno, infatti, narrano sempre le accurate cronache locali, una certa
«signora Maria Avanzino, vulgo Pollicina», convolava a giuste nozze con tale
Giuseppe Dondero, patron del primo Bar Caffè di Torriglia, un posticino di
lusso, con tanto di pianoforte e presenza fissa di nobili e pezzi grossi del
paese, e la coppia cominciò a offrire agli avventori queste piccole bontà a
forma di stella a sei punte, con un buco al centro e, facoltativa, una
spruzzata di zucchero a velo in superficie a ingentilire il tutto. Da allora,
la ricetta, che molto genericamente comprende farina, burro, zucchero, rossi
d’uovo, liquore e limone grattugiato, non è cambiata e il canestrelletto di
Torriglia ha consolidato la sua fama. Attualmente l’attività di produzione del
Canestrelletto di Torriglia protetto dal PAT (Prodotto Agroalimentare
Tradizionale italiano) è svolta da sette produttori (una fabbrica pasticceria,
una pasticceria, 2 forni, 3 laboratori artigianali ) il Consorzio del
Canestrelletto, che organizza e foraggia la “Sagra del Canestrello” o per i
puristi locali, Canestrelletto!
commercializzazione, invece, viene fatta risalire ufficialmente al 1829. In
quell’anno, infatti, narrano sempre le accurate cronache locali, una certa
«signora Maria Avanzino, vulgo Pollicina», convolava a giuste nozze con tale
Giuseppe Dondero, patron del primo Bar Caffè di Torriglia, un posticino di
lusso, con tanto di pianoforte e presenza fissa di nobili e pezzi grossi del
paese, e la coppia cominciò a offrire agli avventori queste piccole bontà a
forma di stella a sei punte, con un buco al centro e, facoltativa, una
spruzzata di zucchero a velo in superficie a ingentilire il tutto. Da allora,
la ricetta, che molto genericamente comprende farina, burro, zucchero, rossi
d’uovo, liquore e limone grattugiato, non è cambiata e il canestrelletto di
Torriglia ha consolidato la sua fama. Attualmente l’attività di produzione del
Canestrelletto di Torriglia protetto dal PAT (Prodotto Agroalimentare
Tradizionale italiano) è svolta da sette produttori (una fabbrica pasticceria,
una pasticceria, 2 forni, 3 laboratori artigianali ) il Consorzio del
Canestrelletto, che organizza e foraggia la “Sagra del Canestrello” o per i
puristi locali, Canestrelletto!
Questa la
ricetta originale del Canestrelletto di Torriglia
ricetta originale del Canestrelletto di Torriglia
Per il tema
del mese ho quindi sviluppato la ricetta dei canestrelli liguri unendo varie fonti e creando la mia versione personale.
Ingredienti:
(per 50
biscotti)
biscotti)
– 250 g di
farina W170
farina W170
– 250 g di
maizena
maizena
– 2 g di sale
fino
fino
– 1 g di vaniglia (estratto o bacca)
– 300 g di
burro
burro
– 125 g di
zucchero a velo
zucchero a velo
– 5 tuorli
vi occorrono
inoltre:
inoltre:
– zucchero a
velo per spolverizzare
velo per spolverizzare
– formina
fiore a 6 lobi
fiore a 6 lobi
– il tappo di
un pennarello grande o di un burro cacao
un pennarello grande o di un burro cacao
PREPARAZIONE
In un
contenitore capiente miscelate con un cucchiaio la farina, la maizena, il sale
e la vanillina quindi aggiungete il burro freddo a pezzettini e con le punte
delle dita fate come per sbriciolarlo assieme alla polvere. A questo punto
aggiungete lo zucchero a velo e i tuorli, amalgamate velocemente con un
cucchiaio e rovesciate tutto su una spianatoia dove dovrete compattare il tutto
senza lavorare l’impasto: basterà che il composto si tenga assieme, avvolgetelo
in pellicola e ponete in frigorifero per almeno mezz’ora/un’ora.
contenitore capiente miscelate con un cucchiaio la farina, la maizena, il sale
e la vanillina quindi aggiungete il burro freddo a pezzettini e con le punte
delle dita fate come per sbriciolarlo assieme alla polvere. A questo punto
aggiungete lo zucchero a velo e i tuorli, amalgamate velocemente con un
cucchiaio e rovesciate tutto su una spianatoia dove dovrete compattare il tutto
senza lavorare l’impasto: basterà che il composto si tenga assieme, avvolgetelo
in pellicola e ponete in frigorifero per almeno mezz’ora/un’ora.
Trascorso il
tempo con un mattarello stendete l’impasto fino ad ottenere uno spessore di 1
cm: formate i canestrelli con l’apposito stampo e praticate il buco al centro
quindi disponeteli su una leccarda rivestita di carta da forno distanti un paio
di centimetri l’uno dall’altro e cuoceteli in forno statico preriscaldato a
170°C per 25 minuti.
tempo con un mattarello stendete l’impasto fino ad ottenere uno spessore di 1
cm: formate i canestrelli con l’apposito stampo e praticate il buco al centro
quindi disponeteli su una leccarda rivestita di carta da forno distanti un paio
di centimetri l’uno dall’altro e cuoceteli in forno statico preriscaldato a
170°C per 25 minuti.
La pasta in
eccesso ovviamente si riutilizza: non si impasta ma si ricompatta e si stende
fino a che non sarà esaurita.
eccesso ovviamente si riutilizza: non si impasta ma si ricompatta e si stende
fino a che non sarà esaurita.
Una volta
sfornati, fate intiepidire i canestrelli e spolverizzateli con abbondante
zucchero a velo. I biscotti si conservano in una scatola di latta o in un
contenitore ermetico praticamente intatti per una settimana abbondante.
sfornati, fate intiepidire i canestrelli e spolverizzateli con abbondante
zucchero a velo. I biscotti si conservano in una scatola di latta o in un
contenitore ermetico praticamente intatti per una settimana abbondante.
Fonti:
http://www.altavaltrebbia.net/i-viaggi-di-orofilo/60.html
http://canestrelletto.webs.com/
10 comments
Fantastici, adoro i canestrelli, e non mi sono mai decisa a farli da sola. Forse per paura di mangiarli tutti in un pomeriggio! Adesso che ho la ricetta di riferimento mi farò coraggio.
Grazie!
E già sai che li mangerai tutti nel pomeriggio 🙂
Si chiamano canestrelli perché se si comincia non ci si ferma prima di averne fatti fuori un canestro ahahahahaah!
A parte gli scherzi, io li faccio con i tuorli sodi e mi vengono molto buoni, che ne dite voi?
Il nostro dubbio amletico. Si narra che vicino al confine con il Piemonte li facciano con la ovis mollis probabilmente per la commistione con le margheritine di stresa.
Rosanna, come sempre hai fatto un ottimo lavoro e anche delle belle foto! Mi è piaciuta la collaborazione, nutre lo spirito di gruppo che c'è nella community.
Esiste una sagra del Canestrello e me lo dite così?!
Sono biscotti meravigliosi.. dall'aroma inconfondibile e dal sapore inebriante. Complimenti e grazie per averci rivelato la loro storia 🙂
Eleonora
Ebbene si cara Eleonora, intorno al 16 maggio (non per altro il mio compleanno)fanno la sagra del canestrelletto. Sono di una bontà infinita, si sciolgono letteralmente in bocca, ottimi anche quelli ala cacao. Vai sul sito che c'è nelle fonti 🙂
Ma che belli che ti sono venuti e non ci sono dubbi, sono golosissimi !
Io per i canestrelli farei follie!
Sono gli unici biscotti in sieme ai ricciarelli che mi ricordano le scorpacciate, quando ero più piccola, fatte insieme a mia mamma!
I post, come tutti quelli qui pubblicati è da stampare!
Grazie mille ad entrambe!
Questi fanno parte della mia origine ligure e non posso che adorarli..
Li ho fatti un sacco di volte, normali, al cioccolato e alle castagne e tutte le volte sono spariti, istantaneamente!
Queste foto sono deliziose e la storia che le accompagna la rileggerei mille volte, come una favoletta!
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