di Eleonora Pulcini – Zeta come.. Zenzero
bacio?» e simili, hanno per patria Tortona”, scriveva Alberini su Piemontesi
a tavola. La città piemontese ha infatti dato i natali a uno dei biscotti
più conosciuti ed apprezzati nel nostro bel paese: i baci di dama.
L’impasto, molto semplice, unisce alla tradizionale frolla con cui sono
fatte le due metà, la farina di mandorle o di nocciole. Inizialmente sembra
venissero usate le nocciole nell’impasto, perché meno costose e più facili da
reperire, e ancora oggi vengono infatti adoperate largamente nella zona delle
langhe e nel genovesato.
tortonese, tuttavia le vere origini di questo dolce sono ancora incerte e sulla
loro primogenitura è battaglia tra chi sostiene l’origine piemontese e chi invece
li considera di invenzione regale. Una leggenda infatti narra che in una sera
di novembre del 1852 nella casa Reale dei Savoia, il cuoco di corte si trovò a
dover esaudire la golosa richiesta di Re Vittorio Emanuele II, il quale chiese
di “assaggiare un dolce dal sapore autentico e nuovo”.
Il cuoco si mise subito all’opera utilizzando quello che aveva a
disposizione e fu così che nacquero i noti baci di dama, dolcetti artigianali
di forma circolare composti da due calotte di frolla uniti assieme da un velo
di cioccolato sciolto, che a vederli sembrano proprio immortalare un romantico
bacio tra due bocche innamorate.
Si racconta che da quel momento divenne un ambito dolce di corte che si
propagò sulle ricche tavole dei reali europei.
provenga proprio dalla città di Tortona dove risiede la storica pasticceria dei
fratelli Vercesi. Alla fine del 1800 il cavalier Stefano Vercesi decise di
modificare la ricetta dei già famosi baci di dama, sostituendo le
nocciole con le mandorle e aggiungendo nel morbido impasto il cacao. Nacquero
così i baci dorati. Presentati alla fiera internazionale di Milano nel
1906 vinsero infatti la medaglia d’oro, massimo riconoscimento di pasticceria
del tempo.
elegante scatola liberty con all’interno la famosa poesia “Paggio Fernando
ove son nati i gustosissimi Baci Dorati?”
tradizionale della regione Piemonte e grazie alle guide gastronomiche italiane
che li citano spesso, questi dolcetti sono conosciuti anche oltre i nostri
confini nazionali.
La ricetta che vi propongo oggi è quella del maestro Montersino.
- 250g burro morbido
- 200g zucchero
- 1 tuorlo piccolo
- 250g farina 00
- 250g farina di nocciole
- 1 cucchiaino di estratto naturale di vaniglia
- 1 pizzico di sale
- cioccolato fondente q.b.
vaniglia e il sale. Aggiungete quindi le due farine e lavorate velocemente per
ottenere una palla compatta. Fate riposare l’impasto in frigorifero, coperto da
pellicola, per almeno 6 ore.
Formate delle palline di impasto piccole (di 10g circa ognuna – le mie sono
da 15 e sono un po’ grandi a mio avviso) e disponetele su una teglia coperta
con carta forno avendo cura di distanziarle bene. Lasciate riposare ancora 1
ora in frigorifero.
Accendete il forno statico a 140°C e cuocete i baci per circa 25 minuti.
Devono essere sfornati quando sono ancora chiari e friabilissimi. Sfornate e
lasciate raffreddare completamente su una gratella prima di accoppiarli con il
cioccolato fondente fuso.
Sono più buoni consumati qualche giorno dopo, quindi conservarli in scatole
di latta o a chiusura ermetica in luogo fresco e asciutto.
Tortona http://www.pasticceriavercesitortona.it/baci-dorati
– stessa fonte della foto dei baci dorati
3 comments
Io li adoro, sono tra i miei biscotti preferiti e appena sono in zona compro ingredienti o direttamente i baci da portare a casa!
^_^
Splendido conoscerne le origini !!
I baci di dama sono dei biscotti meravigliosi grazie per avercene raccontato l'origine
Ciao Manu
grazie a te! 🙂
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