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di Rossella Campa
Brodetto di pesce… altrimenti detto: non so proprio che pesci pigliare.
Ebbene si cara Anna Maria, quando ho visto la foto della sfida ho avuto un brivido che ha avuto il suo apice leggendo il post. Dopo aver sperimentato ricette che mi hanno vista fare conti matematici a go-go, altre mettere un numero imprecisato di sveglie, altre ancora prendere un giorno di ferie, questa è stata la più “elucubrativa” nel tentativo di essere un’elucubrazione creativa (!).
Ho scelto una preparazione fatta di pochi pesci così da poterne sentire i singoli sapori, mentre la punta acida data dall’aceto, il pomodoro rigorosamente verde e lo zenzero nel fumetto, hanno fuso i profumi senza sovrastarsi.
Ed ora veniamo alla tua richiesta: “Allora vi chiedo, alla luce del tema e della ricetta che ha reso possibile questa sfida, avreste voglia di raccontarmi quando, nella vostra vita, un momento legato
al cibo ha fatto la “differenza”? “.
In realtà qui si apre un ventaglio di ricordi incredibile perché il cibo è da sempre legato ai miei momenti più intensi, sia belli che brutti; è proprio nei momenti brutti che un piatto, anche solo un alimento particolare, mi hanno reso quei frangenti meno pesanti da sopportare facendo la differenza. Non desidero immalinconire nessuno, ma ci tenevo a sottolineare questo aspetto.
Il ricordo che in particolare mi torna in mente è legato ad un rientro dalle vacanze con i miei bimbi un tot di anni fa) quando facemmo tappa per cenare dalle parti di San Benedetto del Tronto.
Fu scelto un grazioso ristorante sulla spiaggia che aveva gli oblò al posto delle finestre, cosa che piaceva molto ai due pargoletti affamati. Volendo gustare un piatto di pesce cucinato con una ricetta locale non vi fu indecisione: brodetto. Una scoperta veramente gustosa e saporita benché, vedere servita una fondina con un contenuto brodoso ci ha creato qualche incertezza, spazzata subito via dopo il primo assaggio. Quel brodetto ancora oggi lo menzioniamo, ed anche se col tempo altri ne sono succeduti il primo, come da copione, non si scorda mai.
La differenza di questo ricordo è la diffidenza che ho imparato ad eliminare quando si tratta di provare nuovi piatti e scoprire gusti e sapori il più delle volte meravigliosi.
Ed ecco qui la mia versione di brodetto alla milanese, ero tentata dallo zafferano ma ho desistito, accompagnata con fette di pane che questa volta ho fatto miscelando metà farina di tipo 1 a farina
di grano duro e con semi di sesamo e zucca.
Ingredienti:
- 1 gallinella (600 gr.)
- 1 nasello (300 gr.)
- 5 piccoli calamari (250gr.)
- 13 mazzancolle (190 gr.)
- 2 grossi pomodori costoluti verdi
- 2 cipolle dorate
- 1 carota grossa
- 2 gambi di sedano
- 1 spicchio di aglio
- 3 cm. di zenzero fresco
- 10 grani di pepe
- Una punta di peperoncino secco
- 10 gr. burro
- 3 cucchiai di olio Evo
- 1 bicchiere di vino bianco
- 2 cucchiai di aceto bianco
- Sale q.b.
Pulire, sfilettare e tagliare in trancetti i pesci tenendo da parte testa e carcasse, pulire i calamari e tagliarli a striscioline, togliere il carapace alle mazzancolle.
In un tegame dal bordo alto sciogliere il burro e tostare gli scarti dei pesci ed i carapaci, sfumare con il vino bianco, aggiungere la cipolla, il sedano e la carota tagliati grossolanamente ed aggiungere un paio di litri d’acqua fredda. Portare a bollore, schiumare bene ed aggiungere lo zenzero a pezzi ed i grani di pepe. Far sobbollire per mezz’ora, regolando eventualmente di sale.
A cottura ultimata, filtrare molto bene il brodo con un telino pulito.
In una casseruola scaldare l’olio e far imbiondire la cipolla e l’aglio tritati, aggiungere i calamari ed
i pomodori tagliati a pezzi, un pizzico di peperoncino e sfumare con l’aceto. Aggiungere due o tre mestoli di brodo cuocendo a fuoco dolce per quindici minuti mescolando qualche volta, se si asciuga versare altro brodo.
Infine aggiungere i filetti di pesce e le mazzancolle, cuocere altri cinque minuti senza mai mescolare la preparazione.
Accompagnare il brodetto con fette di pane semi-integrale al sesamo e semi di zucca.
6 comments
Mi piace "eliminare la diffidenza" perché è il sentimento, la curiosità, che ci fa crescere e diventare grandi, anche in cucina. Il tuo brodetto è davvero molto profumato e interessante è anche la severità del pane in contrapposizione all'eleganza speziata del tuo piatto. Grazie di averlo condiviso con noi. Anna Maria
Grazie a te per avermi dato questa opportunità!
Il primo brodetto non si scorda mai… ma pure questo non è niente male! 😉
Brava Ross!!
Grazie cara 🙂
Bello leggere i ricordi di ognuno di noi. E buona la tua ricetta: sarà un altro ricordo da condividere con i tuoi
Vero Marina, un altro bel ricordo 🙂
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