di Greta De Meo – Greta’s corner
Alessandra Gennaro
Brodo: E’ il liquido di cottura della carne, dei vegetali, dei pesci bolliti (detto anche court bouillon) che può servire come minestra (da solo o in unione con altri ingredienti), sia come liquido di cottura o di diluizione di altre preparazioni.
Da questo post dello scorso anno sulla chiarificazione del brodo |
Consommé: brodo ristretto, di carne, chiarificato.
Foto di Cristina Galliti, tratta da qui. |
di verdure, carne o pesce legata da un addensante che, secondo la
classificazione di Escoffier, era un roux o una besciamella: oggi invece si preferisce definire ” crema” un potage legato da amidi ( maizena, amido di riso ), utilizzati come
addensanti, sciolti precedentemente in un bicchiere di brodo e poi
uniti al resto del composto. Le finiture classiche sono panna liquida,
ciuffetto di prezzemolo e crostini, ma questi sono solo suggerimenti
perché dalla preparazione base si aprono moltissime possibili varianti.
Minestra: voce derivata dal verbo “menestrare”- variante di “ministrare” , amministrare, con il riferimento al fatto che la portata di minestra veniva di solito distribuita ai commensali da un membro autorevole della famiglia il quale la”ministrava” pescando la vivanda da una zuppiera o pentola. E’ una preparazione antica e diffusissima, molto difficile da definire: di solito, quando non è accompagnata da altri aggettivi, significa un primo piatto di verdure cereali, pasta alimentare, legumi o riso in composizioni mediamente brodose. In caso di altri ingredienti, è d’uso aggiungere un aggettivo o una specificazione, a sottolineare la distinzione. L’esempio più classico è la “minestra maritata”, a base di carne.
Minestrina: è una minestra più leggera, generalmente a base di brodo e di altri elementi non addensanti (verdure a julienne, carne tritata, pastina, riso etc). La sua caratteristica peculiare è data dalla predominanza del brodo – non concentrato e sgrassato – su tutti gli altri ingredienti: per questo è considerata un alimento “leggero”.
Minestrone: accrescitivo di minestra, indica un piatto di maggiore densità e con un maggior numero di verdure. Di solito comprende:
– uno o più elementi vegetali addensanti (legumi – secchi o freschi – patate e zucca)
– pasta o riso (che lo distinguono dalla zuppa di verdure)
– grassi (lardo, olio, parti del maiale)
– una notevole varietà di verdure, sia come elementi di base che come elementi aromatici
Passato: termine che comprende varie preparazioni, se riferito alle minestre indica un piatto contraddistinto appunto dall’azione del “passare” le verdure (lessate o semi lessate), tutte o in parte, attraverso il passaverdure. La densità è intermedia, fra una crema e un puré.
Potages: tutte le minestre brodose
delle salse madri della cucina francese, costituita da una base di roux
bianco ( burro e farina ) con aggiunta di brodo: il risultato deve
essere una minestra liscia e dal sapore rotondo come il velluto. La
fluidità e la morbidezza della salsa vengono regolate dosando la
quantità di roux rispetto al brodo e alla purea di base ( he è quella
che caratterizzerà il sapore finale). La finitura classica sono tuorli
d’uovo e panna liquida
Foto di Anna Maria Pellegrino, tratta da qui |
Zuppa:
Minestra costituita da un brodo (di verdure, di carne o di pesce), accompagnata da crostini di pane raffermo o fritto nel burro. La parola deriva dal gotico suppe, letteralmente “fetta di pane inzuppata”. Durante il Medioevo la fetta di pane fungeva anche da piatto e su di essa venivano poggiate le vivande per gli invitati alle tavole signorili; le fette così inzuppate venivano poi ulteriormente bollite in acqua e destinate alla servitù. Nell’accezione moderna del termine la zuppa è un brodo limpido senza né pasta né riso, accompagnato spesso da julienne di verdure o pollo sfilacciato o pesci diliscati, a seconda della ricetta proposta.
Foto di Sandra Vallifuoco, tratta da qui |
1. minestre chiare (minestrine o consommé)
2. minestre legate (creme e vellutate, per qualcuno anche i passati)
3. zuppe (servite solitamente con il pane, mai con pasta o riso)
4. minestre o minestroni (sempre con pasta o riso)
Altri “accessori”:
chiarificare: rendere limpido un brodo
chinois: colino cinese, di solito a forma conica e allungata
guarnizione: elemento solido che accompagna il brodo, il consommé, la crema e le vellutate
roux: composto di burro e farina,utilizzato come addensante
Bibliografia
Calendario del Cibo Italiano-AIFB- Associazione Italiana Food Blogger, Giornata Nazionale del Consommé- a cura di Betulla Costantini
Guarnaschelli Gotti, M., Grande Enciclopedia della Gastronomia
6 comments
Fantastico post!! Io mi confondo spesso e sto cercando piano piano anche di evitare di chiamare vellutate tutti i passati di verdura che non hanno come legante panna o tuorli e la base di roux e brodo 🙂
Un post interessante in quanto spesso si fa confusione ! Buon lunedì !
Un post prezioso!
Un post stupendo, assolutamente da incorniciare!!!
Bellissimo ed interessante grazie
Anche questo mese l'MTChallenge ci aiuta a fare chiarezza con quello che combiniamo in cucina. Ora vado a cambiare tutti i nomi delle ricette sul blog 😛
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