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di Flavia Galasso – cuocicucidici
La pasta alla carrettiera è così chiamata perché un tempo i
carrettieri, unici mezzi per trasportare merci, si spostavano da un paese all’altro
ed il viaggio durava parecchi giorni e questo avveniva in ogni parte di Italia,
ma si ritiene che la versione della Sicilia Orientale, sia quella che più si
avvicina all’originale, poiché non volendosi privare di un buon piatto di
pasta, i carrettieri si portavano al seguito pochi ingredienti dalla facile
conservabilità e trasportabilità.
carrettieri, unici mezzi per trasportare merci, si spostavano da un paese all’altro
ed il viaggio durava parecchi giorni e questo avveniva in ogni parte di Italia,
ma si ritiene che la versione della Sicilia Orientale, sia quella che più si
avvicina all’originale, poiché non volendosi privare di un buon piatto di
pasta, i carrettieri si portavano al seguito pochi ingredienti dalla facile
conservabilità e trasportabilità.
Per questo anche se nella tradizione romana, per esempio, nella pasta alla
carrettiera sono previsti funghi e ventresca di tonno, si sostiene che la ricetta più “vera” e più “povera”
sia proprio questa Siciliana.
carrettiera sono previsti funghi e ventresca di tonno, si sostiene che la ricetta più “vera” e più “povera”
sia proprio questa Siciliana.
Nella Pasta alla carrettiera l’aglio va assolutamente crudo,
del resto proviamo ad immaginare i carrettieri che trovando una fontana prendevano l’acqua da mettere in un pentolino
sul fuoco per cuocerci la pasta, tutto il resto non veniva cotto…più semplice
di così.
del resto proviamo ad immaginare i carrettieri che trovando una fontana prendevano l’acqua da mettere in un pentolino
sul fuoco per cuocerci la pasta, tutto il resto non veniva cotto…più semplice
di così.
Ovviamente mangiando solo questa pasta le quantità erano
abbondantissime, quindi l’immagine è quella di una bella porzione ricca e saporita di spaghetti!
abbondantissime, quindi l’immagine è quella di una bella porzione ricca e saporita di spaghetti!
Esiste un’altra pasta, che arriva dalla Sicilia Occidentale,
esattamente da Paceco, in provincia di Trapani che in realtà si chiama “Pasta
all’Aglio”, ma che in molti ormai da anni chiamano alla Carrettiera, fatta con
pomodori sbollentati e poi lasciati macerare per un po’ in olio e tantissimo
aglio, peperoncino e basilico, ma si trova difficile immaginare i carrettieri avere
il tempo di eseguire questo
procedimento, ma vi regaliamo anche questa versione!
esattamente da Paceco, in provincia di Trapani che in realtà si chiama “Pasta
all’Aglio”, ma che in molti ormai da anni chiamano alla Carrettiera, fatta con
pomodori sbollentati e poi lasciati macerare per un po’ in olio e tantissimo
aglio, peperoncino e basilico, ma si trova difficile immaginare i carrettieri avere
il tempo di eseguire questo
procedimento, ma vi regaliamo anche questa versione!
Una nota simpatica, qui a Catania la pasta all’aglio, che in molti chiamano erroneamente “alla Carrettiera”, in alcune zone molto
popolari la chiamano “alla spiddusciato” che sarebbe il pomodoro “spellato”.
popolari la chiamano “alla spiddusciato” che sarebbe il pomodoro “spellato”.
E quindi ecco a voi la pasta alla Carrettiera nella versione
più originale e fedele possibile!
più originale e fedele possibile!
PASTA ALLA CARRETTIERA
Per 4 persone
- 250 g di spaghetti
- 4 spicchi di aglio
- Olio extra vergine di oliva (abbondante)
- Pecorino stagionato grattugiato (abbondante)
- Peperoncino in scaglie
- Sale
Portate a bollore in una pentola abbondante acqua, salate e
cuocete gli spaghetti al dente. Nel frattempo grattugiate (o usate l’apposito
spremi aglio) l’aglio nell’olio.
cuocete gli spaghetti al dente. Nel frattempo grattugiate (o usate l’apposito
spremi aglio) l’aglio nell’olio.
Scolate gli spaghetti e conditeli con l’olio insieme all’aglio,
il Pecorino grattugiato e le scaglie di peperoncino e servite.
il Pecorino grattugiato e le scaglie di peperoncino e servite.
PASTA ALL’AGLIO (erroneamente detta alla Carrettiera)
Per 4 persone
- 500 g di pomodori belli maturi (io ho usato dei Piccadilly)
- 250 g di spaghetti
- 6-7 foglie di basilico fresco
- 3 spicchi di aglio
- 3 cucchiai di olio extra vergine di oliva
- Peperoncino
- Sale
Lavate i pomodori e fate un’incisione a croce nella parte
inferiore, sbollentateli un paio di minuti in acqua bollente, e spelateli.
Tagliateli a tocchetti e metteteli in una ciotola, conditeli con olio extra
vergine di oliva, peperoncino, basilico tritato, aglio a fettine e mescolate.
Lasciate macerare coperto da pellicola per alimenti per un’ora o due.
inferiore, sbollentateli un paio di minuti in acqua bollente, e spelateli.
Tagliateli a tocchetti e metteteli in una ciotola, conditeli con olio extra
vergine di oliva, peperoncino, basilico tritato, aglio a fettine e mescolate.
Lasciate macerare coperto da pellicola per alimenti per un’ora o due.
Cuocete gli spaghetti in abbondante acqua salata, scolateli
al dente e conditeli con i pomodori messi a macerare precedentemente.
al dente e conditeli con i pomodori messi a macerare precedentemente.
A vostro gusto e piacere potete ultimare il condimento con
ricotta salata, o Pecorino o Parmigiano Reggiano.
ricotta salata, o Pecorino o Parmigiano Reggiano.
Bibliografia: “Profumi di Sicilia”-Giuseppe Coria ed. Cavallotto
4 comments
Aglio tuttalavita!!
A settembre sarò nei pressi di Trapani, e cercherò di provare + versioni possibile! :))
Ti amo!!! Da quando lavoro ogni giorno mi devo sentire: no cipolla, no aglio…e che du palle! Come si fa a vivere, ma soprattutto a mangiare senza aglio e cipolla????
Sono stra-felice di leggere questo post, finalmente un pochino di chiarezza. La pasta all'aglio, che io conosco come picchiu-pacchiu troppo spesso viene scambiata per "carrittera".
Condivido e sottoscrivo ogni parola 🙂
Ecco, io la carrettiera l'ho letta stamattina su un libro di cucina romana che ho comprato qualche settimana fa e aveva la ventresca di tonno e i funghi secchi. A casa la prepariamo con un soffritto di cipolle e pancetta e uniamo il pangrattato. Qui scopro che in Sicilia si prepara con l'aglio a crudo, in bianco o con pomodori. Insomma, quanto è varia l'Italia 😀
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