di Cristiana De Paola- Beuf à la mode
Di brodo abbiamo già parlato ( qui e qui), oggi voglio cercare di chiarirvi le idee sul come renderlo limpido. A casa mia si è sempre fatto aggiungendo delle chiare d’uovo al brodo finito (dopo vado nei dettagli), grazie alla sfida sul quinto quarto (la mia!) e a un bellissimo post di Roberta ho scoperto un altro sistema, forse un tantino più articolato, ma dal risultato sorprendente.
A questo punto in superficie si sarà formato il coperchio proteico, con l’aiuto di un cucchiaio apritevi “un varco”. Foderate con delle garze inumidite e strizzate un colino (con sotto un contenitore!) e con delicatezza versate poco alla volta il liquido prelevato dal cratere.
NOTA C’è sempre da imparare e l’MTC esiste per questo! In un commento qui sotto Flaminia (che purtroppo non ha un blog, ma sta spesso in cucina (!)) spiega che il raft può essere costituito da proteine di verse a seconda del brodo che vuol esser chiarificato: petto di pollo per un brodo di pollo, nasello o merluzzo (o altro pesce) per un brodo di pesce, petto di faraona per un brodo di selvaggina…e così via…nel senso che ad ogni proteina il suo brodo.
Note.
1. Il brodo chiarificato solo con l’albume appare più opaco degli altri e ora vi spiego come mai. Ho usato per il brodo del muscolo e una zampa di vitellone, di conseguenza il brodo ottenuto è ricco di collagene. Il collagene riscaldato a contatto con l’abume viene emulsionato al brodo facendo sì che il brodo si presenti opaco, con tagli meno ricchi di collagene questo non succede….non ho avuto tempo di farne altro! (*)
2. Per far sì che il brodo o meglio il consommè (questo il nome del brodo chiarificato) abbia un aspetto più ambrato possono essere aggiunte delle cipolle affettate, abbrustolite in padella e poi tritate al raft.
3. Per insaporire il consommè utilizzate solo sale grosso, altrimenti si rischia di intorbidirlo. Secondo la scuola classica il consommè non andrebbe fatto raffreddare e poi riscaldato nuovamente, sempre per il rischio di ritrovarlo torbido. Ho provato ed è rimasto limpido.
(*) Il tempo l’ho avuto e questo il risultato di un brodo chiarificato con l’albume usando tagli poveri di collagene, poco più scuro del brodo chiarificato con raft.
23 comments
Che onore Cri!! Grazie per la citazione e complimenti davvero per questo post e per tutto il lavoro che c'è dietro. Ci vogliono tanta passione e tutta la tua serietà per raggiungere certi risultati. Ti stimo infinitamente sorella!!
Sei una donna delle idee chiare! E adesso le avrò anche io!!! (riguardo al brodo… chiaro!)
Grandissima Cristiana, ho capito moltissime cose sul brodo che non sapevo assolutamente.
Post interessantissimo! Ignoravo il sistema della gelatina (o agar agar), mentre degli altri ne ho letto spesso ma in realtà non li ho mai applicati… E mi è sempre rimasto un dubbio atroce, che finora non ho mai palesato…ma ora mi butto: ho capito male o nel raft il macinato va completamente perduto? Insomma…dopo si butta? La domanda sarà stupida ma…mi pare inconcepibile…
E' assolutamente inconcepibile, infatti! Sicuramente ci sarà chi lo butta, ma io lo riciclo in terrine e polpettoni o altre preparazioni di recupero o svuotafrigo…
Notevole brava Cris, la chiarifica sempre e solo con gli albumi, ma solo se costretta, effettivamente molto dipende da quanto collagene è presente nei tagli utilizzati…grazie! post fantastico!
Sono talmente ignorante che non sapevo neanche che il brodo potesse chiarificarsi. Quello ho sempre e solo utilizzato il sistema del filtraggio con garze e robe simili ma sulla trasparenza non mi sono mai posta problemi. Ma in che pianeta vivo?
Grazie Cristiana per avermi aperto un nuovo baratro in cui buttarmi…..;)
Meraviglioso questo post, cara Cri. Sapevo del metodo con gli albumi, ma la zattera mi intrippa, eccome! Al prossimo brodo che preparo mi ci metto.
Vorrei ringraziare anche Flaminia per le preziose aggiunte!
Adoro brodi e fondi, grazie!
Che bella spiegazione! Io che amo il brodo non sapevo l'esistenza di tanti trucchi. Proverò con l'agar agar con una piccola dose. Grazie. Ciao, Marica
Spero ti dia soddisfazione!
Chapeau, non mi ero mai appassionata così tanto ad un brodo!! 🙂
Bellissimo post, anche se ammetto che non ho mai chiarificato il brodo, non ne ho mai sentito l'esigenza.. ora mi sento indietro di almeno 100 anni!
Mia madre non l'ha mai fatto, ma mia nonna si e ricordo che quando ho iniziato a prendere possesso dei fornelli l' ho cominciato a fare,ma solo con gli albumi: sarà genetico?
ciao Cri complimenti bellissimo e "molto chiaro" il tuo post 😉
anche io ho scoperto da poco il metodo di chiarificazione con quello che tu chiami raft e volevo aggiungere solo che la base proteica può essere variata a seconda del brodo da trattare quella che hai usato tu va bene per un brodo di manzo o vitella ma si può aggiungere all'albume petto di pollo per un brodo di pollo, nasello o merluzzo con un brodo di pesce, petto di faraona per brodo di selvaggina e così via ….
Grazie. ..stasera aggiorno il post: sinceramente non.avevo trovato nulla a riguardo…e pensare che mi sono.anche posta il.problema. bacio
Post da leggere, rileggere e imparare a memoria.
Grazie grazie grazie 😉
Grazie!
Un post veramente stratosferico, completo e interessantissimo. Veramente da stampare e incorniciare!! Grazie Cristiana !!!!!
GraZie Francy…ora aggiungo le.note di Flaminia così si potrà dire che è veramente completo!
Ciao Cri, conoscevo il metodo degli albumi, ma mi fa oltremodo piacere che tu abbia ricercato anche altre soluzioni, grazie, sei stata encomiabile nella ricerca del metodo migliore ed anche pratico.
Un abbraccio
Diana
GraZie mille Diana, spero ti torni utile. Un bacio
Ho giusto in mente una ricetta in cui proverò la soluzione con agar agar. Grazie 1000 Cri
Curiosa!
Mi viene da usare una frase alla " Fabio" …: più chiaro di così!! Bravissima Cri e …sicuramente proverò il raft e anche l'agar agar…… Devo provare assolutamente!
Prova…personalmente mi.sono "intrippata" col metodo dell' agar agar, ci si possono fare un sacco di.cose.
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