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di Mariella di Meglio- dal blog Mariellacooking
Se dire babà equivale a dire Napoli, dire pasticceria, a Napoli, equivale a dire Scaturchio. Perché credo che nessun altra pasticceria si sia così profondamente intrecciata con le vite dei Napoletani, scandendone i momenti festosi: un Battesimo, un matrimonio, il Natale o anche una semplice domenica in famiglia.
Nel momento in cui la sfida n.39 dell’ MTC celebra il dolce napoletano forse più famoso, ci è parso opportuno ripercorrere la storia della gloriosa pasticceria di Piazza S. Domenico Maggiore, ponendo qualche domanda ad Erry Cannatello, nipote del fondatore.
D. Erry, vuoi raccontarci com’è iniziata la storia?
R. Mio nonno Giovanni era l’ultimo di dieci figli in una famiglia che aveva una pasticceria, in un piccolo paese, ora in provincia di Vibo Valentia. Due dei suoi fratelli maggiori, Pasquale e Francesco, ad un certo punto, si trasferirono a Napoli, dove ognuno di loro aprì la propria pasticceria. A quattordici anni, mio nonno li raggiunse ed iniziò a lavorare con loro, apprendendo tutti i segreti del mestiere.
Al sopraggiungere della Prima Guerra Mondiale, Giovanni partì per il fronte e lì incontrò mia nonna Caterina, nata a Salisburgo, ma di origine slava. Si sposarono e, in un paesino dell’attuale Slovenia, nacque mia madre Ivanka.
Finita la guerra, la famiglia tornò a Napoli e, di lì a poco, mio nonno aprì la sua pasticceria a S. Domenico Maggiore.
D. E fu un successo. In cosa la vostra produzione si distingueva da quella delle altre pasticcerie?
R. Da un lato c’era un’interpretazione rigorosa della tradizione napoletana, cui, però, si affiancarono anche preparazioni che, per Napoli, erano una novità e che erano mutuate dalla tradizione austro-ungarica “portata in dote” da mia nonna. Un esempio su tutti: i Buchteln, che diventarono le Brioscine del Danubio, versione dolce. La creazione del Danubio salato, invece, si deve a mio padre, Ciccio Cannatello.
D. Ma voi non vi siete limitati a riprodurre la tradizione, avete attivamente contribuito ad arricchirla, con creazioni che sono diventati dei classici.
R. Si. La nostra preparazione più famosa è forse il Ministeriale, una specie di grosso cioccolatino ripieno di una crema liquorosa, che fu inventato da Francesco, il fratello di mio nonno, per omaggiare la “sciantosa” Anna Fougez e la cui ricetta è protetta da brevetto.
C’è, poi, lo Zefiro all’arancia, una charlotte ripiena di semifreddo all’arancia, creato appositamente, in occasione dell’incontro tra Mussolini ed Hitler, a Napoli.
D. Veniamo al tema dell’MTC di questo mese: il babà. Vuoi raccontarci com’è nato il babà Vesuvio?
R. Il babà Vesuvio nasce in occasione della riunione del G7, che si tenne a Napoli, nel 1994. Chiamati a fornire un dolce che riunisse in sé l’essenza della nostra città, pensammo di fondere due simboli di Napoli , il babà ed il Vesuvio, in una cosa sola. Per realizzarlo, facemmo produrre uno stampo apposito. Ebbe un grande successo e, nel 1995, provvedemmo a brevettare anche questo dolce.
13 comments
questa storia del danubio butcheln la conoscevo bene…
quando ho letto della charlotte zefiro e di come è fatta, mi è venuto subito voglia di provarla, ma quando ho letto per chi è stata fatta…. lascio perdere 🙂
bellissima intervista!
Bellissima intervista, grazie a Mariella e grazie a Erry …. che sventuratamente rispose!
Conosco la pasticceria, ovviamente non si può omettere di sedersi in piazza e godersi la vita napoletana e una sfogliatella o un babà!
Grazie davvero
Scaturchio è tutto, quando ero piccola e in casa si sentiva dire Scaturchio tutti si leccavano i baffi al pensiero delle bontà che mio padre avrebbe portato,è il top, qui è una delle cose che mi manca
Nella pasticceria Scaturchio mangiai il mio primo vero babà prima di allora andavo dicendo a tutti che non mi piacevano, dopo quell'attimo cambiai idea 😀
Per noi che siamo di Napoli, Scaturchio è parte della nostra storia e delle nostre vite.
Fabio
Bellissima intervista, grazie alla Pasticceria Scaturchio che merita senz'altro una visita 🙂
Che intervista strepitosa!!!
Adesso mi organizzo un tour di pasticcerie a Napoli….comincio a capire il detto "Vedi Napoli e poi muori" 🙂
Questo binomio buchteln-danubio mi era sconosciuto…di Scaturchio ho potuto apprezzare solo le sfogliatelle: merita sicuramente ancora molte visite!!
Sinceramente non conoscevo l' origine del danubio e mai mi ero documentata,quando conobbi i buchteln avevo intuito, ma ora sapere che la diffusione è stata opera della famiglia Scaturchio si aprono orizzonti immensi davanti ai miei occhi
Grazie Mariella!!
Che bella storia di famiglia!
Se un giorno tornerò a Napoli, bisognerà marcare visita in questo tempio della pasticceria!!!
Grazie Mariella!
Fantastica intervista Mirella! Scaturchio è il posto da visitare la prossima volta che vengo a Napoli!!!!!! che posto meraviglioso pieno di tradizione e quel babà vesuvio me lo sognerò la notte.. stupendo!!! grazie infinite a te e al gentilissimo Sig. Cannatello!!!!
Scaturchio è il top della pasticceria MONDIALE!!!!!
Bellissima intervista piena zeppa di info .
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