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Testo e foto di Veronica M.- Peccati di dolcezze
Kugelhupf
450 g farina
170 ml latte
15 g lievito di
birra
birra
40 g zucchero
30 g burro
30 ml olio
3 uova
1 bustina di vaniglia
1 bustina di vaniglia
scorza di agrumi
80 g di uvetta
30 g di pinoli
30 ml di rhum (per l’uvetta )
Procedimento
Mescolare il latte con lievito lo zucchero e 100 g di farina e lasciar riposare in luogo tiepido per 40 minuti .Aggiungere le uova, uno alla volta, l’olio e la restante farina con la scorza di agrumi e la vaniglia.Far incordare l’impasto ed aggiungere il burro.Far lievitare per 1 ora, poi riprendere
l’impasto, aggiungere l’uvetta strizzata ed i pinoli ,mettere
nell’apposito stampo da kugelhupf e farlo lievitare fino al raddoppio .cuocere a 170 ° per 30 minuti servire accompagnato da una calda crema
.
Mescolare il latte con lievito lo zucchero e 100 g di farina e lasciar riposare in luogo tiepido per 40 minuti .Aggiungere le uova, uno alla volta, l’olio e la restante farina con la scorza di agrumi e la vaniglia.Far incordare l’impasto ed aggiungere il burro.Far lievitare per 1 ora, poi riprendere
l’impasto, aggiungere l’uvetta strizzata ed i pinoli ,mettere
nell’apposito stampo da kugelhupf e farlo lievitare fino al raddoppio .cuocere a 170 ° per 30 minuti servire accompagnato da una calda crema
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Forse non tutti sanno che…
questo dolce, di natali austriaci ma diffuso in tutta l’area germanica e noto anche con varie storpiature del nome originale (Guglupf è la più famosa), è l’involontario padre del babaà. Pare infatti che re Stanisalo di Polonia fosse così esasperato dal vedersi sempre servito lo stesso dolce, mattino, pomeriggio e sera che un giorno come gli altri, ma forse con più rabbia in corpo, decise di fargli fare un bel volo- al kugelhupf, al vassoio, magari anche al’incolpevole cameriere che glielo aveva servito. Fortuna volle che il re non avesse una gran mira e che il dolce andasse a finire contro una bottiglia di rum che, rovesciandosi, lo inzuppò tutto. Stanislao accorse disperato in soccorso del suo liquore e, forse per assaporarne le ultime gocce, mise in bocca un pezzo del dolce. Meraviglia delle meraviglie, quella insulsa brioche che fino ad allora aveva funestato le sue merende e le sue colazioni si era trasformata in un dolce sublime, pieno di lusinghe e di promesse. Non a caso, lo sguardo del sovrano fu attratto istintivamente dal libro che stava leggendo, Le Mille e Una notte, e da lì nacque l’ispirazione per il nome- babà- che avrebbe dischiuso una nuova e meritata fama a questo pan brioche dalla forma così strana
11 comments
bella l'immagine dei Stanislao che puccia…. bella ricetta, ho provato pure io ed la mia è simile anche se ho usato il lievito madre…complimenti!
Mettete a dura prova il mio rapporto con la bilancia!… e non intendo quella da cucina 🙂
Complimentissimi per tutte queste belle ricette e notizie sulla pasticceria austriaca. Questa in particolare mi ispira assai, la proverò a breve.
Notte
AngelaS
Ecco, vi dico: e' una nuvola!!…mai fatto un lievitato dolce cosi' soffice, non credo ai miei occhi e alle mie papille….
E' in forno in questo momento, lievitazione naturale, fichi e albicocche, perche' non avevo l'uvetta….poi vi dico…..
Bellissima la foto…da svenire il dolce ….curiosa la storia….grandissima Veronicaaa
Fantastica Veronica, nostra maestra dei lievitati! Non ho lo stampo adatto, ma lo provo sicuro ugualmente!! la chicca storica è stata interessantissima! un bacione!
Ricetta da rifare al più presto, che con i lievitati ho un certo feeling, bella la storia della nascita del babà.
Bello il dolce e bella la citazione Gucciniana…
meraviglioso…!! da provare al più presto.. così ho anche la scusa per comprare quella caccavella li, che mi manca 😀
Sono andata in Austria 4 anni fa e non potere assaggiare tutte queste meraviglie è stata una tortura…
Questo mese e' una vera tortura!! Ci vuole una forza di volonta' erculea per resistere a tutte queste tentazioni….altro che mele e serpenti qui….
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