s’era detto. E di tradizione si parla, anche se di una tradizione tutta
domestica e peculiare. Da parecchi anni, infatti, a casa mia si
festeggia il 6 gennaio, come giorno dell’amicizia sul web. Al sapore
dell’evento epocale delle prime volte, si è sostituito via via quello
della ricorrenza, che si aspetta ogni volta con la stessa trepidazione e
la stessa gioia, e che viene sempre celebrata nello stesso identico
modo: ci si raccoglie al mattino, inaugurando un’infilata di
cappuccini-caffé- aperitivi, con il gruppo che si ingrossa via via che
si arriva, si va a pranzo nello stesso ristorante e si prosegue da me,
in una maratona di chiacchiere e tisane e regalini, fino alla cerimonia
degli arrivederci, la cui unica nota lieta è data dalla certezza che,
qualsiasi cosa accada,il prossimo anno ci saremo di nuovo Ci saranno
mariti fintamente immolati al sacrificio, ci saranno strade innevate da
percorrere, giustificazioni da preparare per un parentado attonito, che
ancora non si capacita di quando l’Epifania sia stata sostituita dal
Befana Day e ci sarà, soprattutto, quel genio di Corrado Carpi pronto ad
accoglierci alla Bigoncia e a coccolarci con una carta delle
meraviglie, pensata appositamente per il raduno delle Befane, nel suo
ristorante. Un genio, ho detto- e gastronomicamente parlando, lo è. E
prima o poi glielo scrivo, quanto è bravo, anche sul blog. Ma Corrado è
anche un folle: perchè ditemi voi dov’è che trovereste uno chef che
arriva sui gomiti alla fine del tourbillon delle feste di Natale,
disposto non solo ad aprire il suo locale, ma anche a dedicarci un
intero menu. Inventando ogni volta dei piatti, uno più memorabile
dell’altro. Va da sè che noi ci si sia subito abituate e che la
matrioska delle tradizioni si sia arricchita di un’ulteriore bambolina:
si viene a Genova, ci si scambiano regali, si va da Corrado- e chissà
che cosa ci avrà preparato quest’anno.
che Corrado non sa è che poi, per i mesi successivi, c’è chi ci prova, a
rifare i piatti che più ci hanno colpito. Senza ricette, sia chiaro,
perchè sennò che gusto c’è. E accanto a chi, come la sottoscritta, getta
la spugna a priori, c’è chi ci consegna interpretazioni magistrali,
come ha fatto Sandra con questi tortelli al caprino fresco con crema di
castagne che sono stati il clou de Befana Day-2011. Credo che Corrado
li abbia in carta ancora adesso, per cui se volete assaggiare gli
originali, fate un salto da lui. Altrimenti, provate la versione di
questa Befana doc e vi assicuro che resterete estasiati…
Tortelli al caprino fresco e crema di castagne
Ingredienti per 4 persone
Farcia
250 gr di caprino fresco (vera capra)
50 gr di parmigiano reggiano
un uovo
pepe
timo fresco
Per la pasta saranno circa 3 uova di pasta.
Crema di castagne
200 gr di castagne pulite e cotte
Latte a coprire le castagne ed un altro po’….
Pepe
30 gr di burro
Preparate la pasta e lasciatela riposare.
Fate ricuocere le castagne nel latte,io le trovo pelate al naturale,per
fortuna.Frullatele ed aggiungete latte ,deve essere una crema.Salate
poco,pepate.All’ultimo momento aggiungerete il burro.
Preparate la farcia mescolando gli ingredienti tutti insieme.
Stendete la pasta all’ultima tacca dell’Imperia.Fate dei quadrati della
grandezza che preferite ,a me piacciono grandini,saranno stati 5,5 x
5,5.Mettete al centro un cucchiaino piu’ che colmo di farcia e chiudete.
Scaldate l’acqua e fate cuocere i tortelli.Mettete nei piatti caldi un
po’ di crema di castagne ed i tortelli cotti.Servite con qualche
fogliolina di timo.