Stre-pi-to-se.
Stre-pi-to-se.
Assolutamente stre-pi-to-se.
che i food bloggers sono uno scrigno di abilità e di inventiva, ma mai
avremmo osato immaginare che la sfida della tortilla potesse toccare
questi vertici, anzi: personalmente non credevo che si potesse andare
oltre l’aggiunta di qualche ingrediente, nè più nè meno di come fanno i
miei amici spagnoli che si limitano a questo, con risultati ovviamente
eccelsi. Di solito, quando sono in Spagna, non faccio che stupirmi della
bontà delle diverse versioni della loro tapas nazionale; questa volta,
invece, per quante ne abbia ammirate ed assaggiate, nessuna, ma giuro,
nessuna poteva minimamente competere con le ricette che ci avete
spedito. Quello che di solito è ai miei occhi un cibo irresistibile, al
confronto con le vostre versioni stavolta mi sembrava banale o mal
fatto- o tutte e due le cose insieme.
Va da sè che qui su
menuturistico si fosse a un passo dalla disperazione. Passata l’euforia
dei primi arrivi- “wow ma è fantastica! wow, ma che tecnica! wow ma che
inventiva!”, ci siamo rese conto che giudicarne una come migliore delle
altre sarebbe stato impossibile: la Dani lo apprende ora per la prima
volta, ma io ero talmente in difficoltà che avevo persino ipotizzato una
estrazione a sorte: il che, detto da una che normalmente viene estratta
solo quando si perde qualchecosa, la dice lunga su quanto ardua fosse
l’impresa.
Alla fine, abbiamo deciso, scegliendo la versione che,
secondo noi, si distingueva un pochino di più dalle altre per
originalità, tecnica, inventiva e presentazione. Toccherà al suo autore
proporre la ricetta della sfida per il prossimo mese e starà a noi
confrontarci su quella ( per inciso, menuturistico gioca: fuori
concorso, ma gioca. lo so che non si è mai vista una cosa simile, ma
figuriamoci se ci perdiamo il bello della sfida!)
Prima, però, le nostre menzioni speciali:
la Tortilla di patate di Chicca:
la sfida è su tutti i fronti e prevede anche che non si rielabori il
piatto, ma lo si riproduca, in chiave tradizionale. Chicca ha fatto così
e ha tirato fuori una tortilla da manuale, alta, umida, cotta alla
perfezione. Il premio ” Fedeli alla Tradizione” non glielo toglie
nessuno.
i Bicchierini di Patate di Mapi:
è arrivata prima di tutte- e non vi dico come fremevo, all’idea di
dover aspettare la data della pubblicazione: ha steso tutti, con un’idea
geniale e una tecnica da paura, come ben sanno i litri di detersivo
consumati per pulire gli altrettanti litri d’olio. Incerti fino
all’ultimo se conferirle il premio “ti bevi pure la tortilla” o lo ”
schiava della caccavella”, abbiamo optato per la versione fuscion, e la
nominiamo qui la PRIMA CACCAVELLA ALCOLIC di menuturistico. Altro che
stelle misclen…
i Millefoglie di Tortilla di Giulia:
il suo blog è la quintessenza della raffinatezza, che sublima una
bravura e un’inventiva davvero rare. Uno sguardo sul mondo che ha come
filo conduttore la squisitezza, delle idee, delle presentazioni, delle
tecniche. Come se non bastasse, è una delle persone più care e più
disponibili che abbiamo incontrato finora e la sua versione della
tortilla è un mix di tutte queste cose assieme: un finger food
raffinato, che evoca cene in terrazza, risate con gli amici e tutto
quanto fa estate. Anche qui, eravamo indecise sul premio da assegnarle,
ma la perfezione delle sfoglie non ci ha lasciato alternative: l'”O di
Giotto in cucina” è tutto suo
i Verde Speranza- Giallo Invidia di Roby: “E’ con grande umiltà che partecipo all’MT…”
: la sua partecipazione alla sfida inizia così, e prosegue con una
ricetta colorata, garbata, invitante, presentata in modo spiritoso e
divertente, specchio fedele della sua autrice. A lei va il premio “E’
così che si fa”, insieme alla nostra gratitudine per aver capito e
spiegato alla perfezione lo spirito di questa sfida. E pazienza, se
mancava il sale: noi, da qui, non ce ne siamo accorte, per niente.
la Tortilla Roja di Mario:
lo diciamo qui, coram populo ma una tantum, che maniman si monta la
testa: anche se abbiamo già ordinato l’aureola tutta tempestata di
brillanti e pietre preziose come regalo di nozze ( ihihihihhi) per la
sua ragazza, noi adoriamo quest’uomo. Anzi: tutta la comunità di
menturistico lo adora, per lo spirito arguto, l’autoironia e tutta una
serie d altre doti che non stiamo qui ad elencare, che sennò diventiamo
prolisse come lui :-). Che sappia cucinare, però, è un dato di fatto e
la sua Tortilla lo dimostra. Nel solco della tradizione spagnola, con
l’aggiunta della salsa al peperone rosso e alici, Mario sforna una delle
frittate più appetitose della sfida. La forma ad aureola, ovviamente, è
un valore aggiunto. Premio “sacro&profano”
il Pico Tortino di Alem:
una ricetta e una storia, o meglio: una storia e una ricetta, che
profumano entrambe di casa, di affetti, di faticacce quotidiane che ci
si sforza, ogni giorno, di alleggerire con il senso dell’umorismo e la
fantasia. Premio “mamma, che simpatica!”
la Tortilla Tamagoyaky di Genny:
senza parole. Giurin giuretto. E far restare basite due mitragliette
come noi, non è cosa da tutti i giorni. L’ennesima conferma di un
“nuovo” che ci piace, colto, di sostanza, spregiudicato senza essere
forzato, contenuto senza essere noioso. Da noi, sarà il must della
stagione. Premio ” questo te lo copio subito!”
la Tortilla New Style di Molly:
forse che l’emmeticialleng poteva essere mutilo della versione
destrutturata della tortilla? Certo che no, è la risposta: ci pensa
Molly, che scompone il piatto anche nella presentazione, trasformandola
in una Banderilla gustosa, originale e divertente. Premio: “Ti
destrutturo io”
la Frandua di Diana:
qui, ci si ripete, perchè i motivi della scelta di questa torta sono
già stati espressi prima, al momento della sua pubblicazione. ‘Sta
lavativa ci presenta una delle ricette migliori della tradizione ligure,
oltretutto poco conosciuta, e poi ci chiede bella serena se può
partecipare lo stesso, anche se non ha le uova. In pratica, ci ha messo
con le spalle al muro. Ci vendichiamo adesso, però, attribuendole il
premio ” abbiamo capito tutto, della sfida”- e guai a lei se la prossima
volta che fa un piatto strepitoso, ma senza un ingrediente
fondamentale, non partecipa di nuovo! ( lo stesso vale per Aurore, fuori concorso per gli stessi motivi, ma non per questo fuori dal pdf o dalle menzioni speciali)
la Quasi Parmentier di Acquolina:
altra bella ricetta, rielaborata in chiave francese, con l’aggiunta di
gamberi e la cottura al forno. Il punto di forza, sia chiaro, sono le
cocotte, davanti alle quali avremo sbavato anche se fossero state vuote,
figuriamoci così. Premio : “la cocotte aguzza l’ingegno”
Il Cuore di Patata ripieno di straccetti di uova al Pesto
di Stefania: meno male che non aveva idee, perchè se mai le avessa
avute, chissà che cosa sarebe venuto fuori! Questa è roba da far tremar
le vene ai polsi ad ogni chef che si rispetti, perchè, oltre alla
destrutturazione, abbiamo pure il titolo, da tre stelle in su. Il
risultato è sorprendente, per l’accostamento di sapori (sul pesto,
garantisce menuturistico) e per la versatilità del piatto, dal finger
food in versione mignon all’antipasto, fino anche ad un piatto unico,
per una cena leggera. Sull'”uovo di volatile scorrazzante” stiamo ancora
ridendo adesso, sulla perorazione inziale pure 🙂
premio “de coubertain non ha capito un tubo”
La Tortilla au gratin di Ginestra:
bella, bella, bella. Alla tortilla versione sandwich con in mezzo la
caciotta, resa fondente da una gratinatura in forno, non ci avevamo
pensato. Anche questa è un’ideona, che di nuovo si presta a tante
soluzioni, tutte rigorosamente appetitose. In zona Cesarini, ma ce
l’abbiamo fatta. Premio “meglio tardi che mai”
la Tortilla di patate della zia Pepita di Alessandra:
the original. Dalla Spagna con furore e la zia Pepita vale quasi quanto
nonna Papera. Ci è piaciuta la storia, ci è piaciuto il perdurare della
tradizione, ci è piaciuto il modo di trasmettere affetti ed attenzioni
attraverso le ricette di famiglia. Il premio: DI TORTILLA CE N’E’ UNA,
tutte l’altre son nessuna”
il Campo fiorito
di Muscaria: fino all’ultimo, si pensava di darle il premio “belin che
roba!”, perchè nella storia della tortilla non si era mai visto niente
del genere. Nei commenti, l’hanno pure definita il Monet della frittata,
roba che se nel girone dei pittori vedete uno che si rivolta come una
trottola non avete bisogno di chiedergli chi è. La sua tortilla è un
quadro, un’opera d’arte, una creazione di tale perfezione che, alla
fine, non abbiamo avuto esitazioni.
Per cui, si aggiudica l’ambito titolo di “LA TORTILLA DE LA PUERCA FIGURA”, nonchè la prima sfida di menuturistico
lei verrà un colpo, naturalmente, perchè deve mettere da parte
treppiede e telecamera per correre ai fornelli e proporre la ricetta per
la prossima sfida: mentre voi aspettate, io disfo i bagagli e insieme
alla Dani inizio a preparare il pdf.
Ci risentiamo il 5 luglio, per la sfida, mentre per il resto riprendiamo i soliti ritmi.
Grazie ancora per aver partecipato e alla prossima
Ale& Dani