credits : Edith Pilaff |
Preliminari, brevi ma intensi, prima della lettura di questo post.
1. Mettete su l’acqua per il tè
2.Mettevei comodi: perchè quello che segue è un altro dei tanti post da incorniciare, che ci regalano le nostre amiche sparse per il mondo. Stavolta, poi, il regalo è multilpo, perchè questa signora qui ci ha pure assicurato la sua collaborazione in pianta stabile, Chi già la conosce, è pregato di contenere gli entusiasmi, a maggior ragione se apprende la notizia in luoghi pubblici. Per chi non la conoscesse, invece, è come dire che abbiam preso Ibraimovich o come diavolo si scrive. Un fuoriclasse, cioè: laddove, nel caso della Edith, l’insistenza va posta più sul “fuori” che su tutto il resto. Altrimenti, col cavolo che una come lei avrebbe accettato la mission impossible che le è stata proposta- vale a dire, di sguinzagliareil suo fiuto e i suoi segugi per tutta Albione, dove lei vive e lavora, alla ricerca di analogie con il tema del mese. E di farlo nello spazio e nel tempo. Il risultato è quello che segue: una ricerca a dir poco accurata, che non solo ha permesso di scoprire una ricetta simile alla Taieddhra, ma addirittura di scovare, in un libro inglese, uno sformato di patate e cozze, dono della signora Teresa Turco di Rutigliano ad uno dei più illustri studiosi di cibo, quell’Alan Davidson di cui so che dopo la lettura di questo post molte di voi non potranno più fare a meno.
3. Mai far bollire l’acqua per il tè.
Enjoy!!!
Quando ho scoperto che il piatto per la MTChallenge sarebbe stata la Tieddhra confesso di aver avuto un momento di panico.
Dopo un’obbligatoria cup of tea,ho deciso che l’unico santo che avrebbe potuto aiutarmi sarebbe stato Alan Davidson.
Sapevo che le cozze,nonostante qualche sporadica apparizione qui e la’,non hanno mai avuto un ruolo prominente nella cucina inglese e difatti non vengono neppure menzionate nelle bibbie culinarie ottocentesche di Mrs Beeton e di Eliza Acton.
credits: Edith Pilaff |
INGREDIENTI
Credits: Edith Pilaff- freefoto.com |
Last but not least,ecco il piatto della signora Teresa Turco di Rutigliano,che Davidson porto’ in terra inglese nei primi anni 70:
10 comments
Bella ricetta originale e buona. esiste una ricetta simile di cozze e patate al forno con tanto formaggio che ho letto su un sito americano tempo fa. Sembra sia, da quello che ricordo, importato in USA da una ricetta marinaresca esportata da emmigranti pugliese infatti la signora di Rutigliano è Barese e quindi nonostante la mia memoria latente sembra mi sia ricordata bene.Sono contenta perchè cosi ho la ricetta ed i dosaggi. Buona settimana.
Una risposta per tutti:GRAZIE DI CUORE!
Per quanto riguarda il te' (chiedo perdono,non so mettere gli accenti corretti con questa tastiera), ha detto tutto Alessandra.Mai far bollire l'acqua,quando guardando nel pentolino vedrete tanti "occhi di gambero" che vi guardano,e' tempo di preparare il te'. 🙂
Come sempre una grandissima cultura al servizio di chi sa apprezzare.
Grazie Edith e grazie all'MTC!!
😉
Grande Edith per la tua ricerca così accurata! è bello vedere come una stessa ricetta possa "viaggiare" tanto e girare il mondo trasformandosi e arricchendosi con varianti nuove ma sempre deliziose! Tutto il mondo è paese dicono, e qui è proprio il caso di dirlo!! bacioni!
Somiglianze a km e km di distanza.. fenomenale!
ora ve la dico tutta. fino a ieri sera, quando è arrivata la mail della Edith, avevo come unica certezza quella di possedere la collezione completa dei "the Favourite Recipes". Dopo la mail, mi è crollata pure quella: mi manca il Somerset. Va da sè che da allora sono una donna in pena:-) 🙂
Ecco, io il tè non l'avevo messo su, però ora, dopo la lettura, corro in cucina e rimedio 😀
Meraviglia! Grande Edith 🙂
Edith, un GRAZIE grande quanto una casa per questo splendido post e per l'incursione nella cucina di Oltremanica! Le contaminazioni in cucina sono inevitabili, da sempre; la prova provata più evidente è nel melting pot americano, ma le contaminazioni si trovano un po' ovunque.
In questo caso non si parla di tiella perché non c'è il riso; confesso che mi piace molto anche questa versione rice-free, più leggera e che trasforma un piatto unico in un gustoso secondo piatto di pesce.
Confermo l'eccellenza della combinazione col timo, perché l'ho sperimentata in una delle mie varianti ed è risultata eccellente.
Un bacione e benvenuta in questo pazzo team!!!!
E se dicessi che queste due ricette mi piacciono di più di quella proposta proprio perché manca il riso del quale non sono una fan sfegatata..?
Interessantissimo post e benvenuta in famiglia ad Edith, baci Flavia
Comments are closed.