Come abbiamo più volte ribadito, il vero chili con carne non prevede la presenza di legumi: meglio ancora, non prevede la presenza di fagioli, visto che son proprio questi quelli che vengono in mente, quando si pensa alla cucina dei cow boy (sul titolo del post, poi, è pure concessa una lacrima di nostalgica commozione, specie se,come la sottoscritta, siete cresciuti a Bud Spencer & Terence Hill e continuate a pensare che quest’ultimo in barba lunga e cappello di cuoio continui ad avere un suo perchè)
Riso e fagioli , fan crescere i figlioli (proverbio popolare). Che i fagioli siano stati la spina dorsale dell’alimentazione dei poveri, nel corso della storia, è cosa nota. Quello che magari non si sa è che, di tutte le varietà che esistono di questo legume, l’unica coltivata sin dall’antichità era quella dei cosiddetti “fagioli dall’occhio”, consumati anche dai Greci e dai Romani. Le varietà successive arrivarono dall’America nel XVI secolo e vennero seminate per la prima volta nel Veneto, intorno al 1528. Da lì in poi si diffusero rapidamente in tutta la Penisola, tanto che si può dire che non ci sia regione d’Italia che non abbia un piatto tipico a base di questo legume.
Se usate invece fagioli secchi, dovete tenerli in ammollo per circa 12 ore: è preferibile che all’inizio l’acqua sia tiepida, per permettere alle bucce di ammorbidirsi più rapidamente. C’è chi aggiunge anche una puntina di bicarbonato di sodio, per lo stesso motivo. Niente in contrario, se non il rischio del retrogusto che, personalmente, preferisco non correre.
La quantità d’acqua deve essere di almeno 5 volte il loro volume. Una volta ammollati, scolate i fagioli e sciacquateli rapidamente sotto il rubinetto. Dopodichè, procedete subito alla cottura, come per i fagioli freschi
Forse non tutti sanno che 🙂 le feste che si organizzano in Gran Bretagna ogni qualvolta un lavoratore va in pensione si chiamano ” Bean- feasts”, “feste dei fagioli”. E’ probabile che esse derivino dall’antico cibo funerario dei celti, detto “beano”, da cui bean, appunto, fagiolo. Per quanto strano possa sembrare, il collegamento con l’al di là è legato ad una concenzione antichissima, che ci rimanda al mondo dei Pitagorici e al divieto di mangiar fave. Le ragioni con cui la cerchia dei filosofi attorno a Pitagora motivava questo rifiuto erano dovute al fatto che le fave contenessero la materia animata che componeva anche l’anima. E siccome uno dei termini per definire l’anima, in greco, oltre che psyché, è anche anemos, che significa “vento”, ecco che la “materia animata” a cui facevano riferimento questi pensatori era proprio l’aria nella pancia che i legumi rilasciavano. all’epoca, infatti, si riteneva che le anime lasciassero i corpi sotto forma di gas o di vento che, filtrando attraverso il terreno, davano origine alle fave. Quando questi legumi venivano mangiati e digeriti, i venti dell’anima in esso contenuti venivano di nuovo liberati e riprendeva quindi il processo di cui sopra. E’ probabile che con i fagioli sia avvenuto lo stesso: altrimenti non si spiegherebbe la loro presenza in molti riti funebri, come quello appena ricordato, di matrice celtica. Pratiche simili esistono anche nei Pesi buddhisti: per esempio in Giappone, durante la festa d’inverno di Setsuban, c’è ancora l’usanza di spargere fagioli intorno alle case, per allontanare gli spiriti maligni: ‘Oniwasoto, Fukuwa- uchi!”, “Fuori ii diavolo- entri la buona sorte!”, grida il capofamiglia, lanciando per aria manciate di fagioli
Che siano freschi o secchi, i fagioli devono cuocere in abbondante acqua: è anche importante che,una volta raggiunto il bollore, la cottura prosegua a fiamma bassa e a recipiente coperto: il liquido che copre i fagioli, cioè, deve “fremere”, ancor meno che sobbollire, e deve farlo per parecchio tempo.
9 comments
Anch'io avevo pensato a questo titolo per il mio futuro post, evidentemente è piuttosto banale. Comunque sto ancora in fase di meditazione… (e alla ricerca del peperone giusto), vedremo!
Come sempre, le informazioni che date sono veramente molto interessanti, non soltanto dal punto di vista culinario 🙂
cara ale,come avrai forse, dico forse notato, sono un poco latitante questo periodo, perchè chi fa un lavoro come il mio questo periodo è oberato. ti pare giusto che arrivi a casa stravolta e devo pure mettermi a "studiare" i tuoi post? abbi pietà!!!!!!!!!!!
🙂 🙂
mi sento come la cattiva nei film del cow boy 🙂
chiamate lo sceriffo!!!!
stra-complimenti!
Cristina P.
ti mando e mail. Ma ti anticipo già che è un sì- e pure mega!!!
ale
bellissimo post, e mi dispiace da morire però, perchè avevo già pronto il titolo del post, che è poi lo stesso che hai usato qui! 😛
Va beh, riaccendo le celluline grigie e penso a un'altro contorno! 🙂
nooooooooooooooooooo… e mi dispiace… ma il contorno lascialo, perchè se abbiamo parlato di fagioli, è proprio perchè "ci stanno"… sta a voi trovare il modo più gustoso per accompagnarli al chili… ma fra i vari contorni possibili, questo ha molta pertinenza.
oltretutto c'è una sfida nella sfida, perchè la mia dolce metà non mangia verdure… o.O
Un signor post, cara Ale! I love you! 😀
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