castello che sorge a L’Aquila fu eretto dagli Spagnoli per alloggiarvi una guarnigione che sorvegliasse la città.
Va da sé che ci siano dunque delle fortissime influenze spagnole anche nella cucina abruzzese. Infatti gli spagnoli insediatisi in queste terre, avevano portato con loro, oltre ai fucili, anche le loro tradizioni gastronomiche.
Nel periodo di Natale, a fine pasto, sono infatti immancabili sulle tavole degli aquilani i nocci attorrati, ovvero mandorle intere, velate da una copertura di zucchero. La similitudine con le ametlles garapinyades è lampante. Stesso risultato estetico, stesso sapore.
Nella variante abruzzese le mandorle sbollentate in acqua per qualche istante per eliminare la pelle, e all’acqua per la caramellizzazione si sostituisce l’alkermes, che conferisce alla copertura zuccherina delle mandorle un colore leggermente rossastro.
125 gr di zucchero
1 dl d’acqua
Dopo qualche istante le mandorle cominciano a fare rumore e magari anche a scoppiettare, allora togliere dal fuoco, ma senza smettere di mescolare fino che lo zucchero non si sia seccato.
Eleonora Pulcini- Zetacomezenzero
Fonti: http://www.cittacapitali.it
3 comments
buone anche da noi ci sono le mandorle interrate!!! davvero sono come le ciliege una via l'altra!
questo mese di cucina catalana mi è piaciuto molto e queste mandorle caramellate fanno davvero gola anche dopo giorni di stravizi!!!
Potrei farmici venire un attacco di appendicite in peritonite….se non fosse che me la sono già tolta! Ahhhgggghhhhhhh……
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