10. In giornata partirà la news letter di approfondimento: se non doveste riceverla entro domani, mandateci una mail a mtchallenge@gmail.com e provvederemo ad inviarla anche a voi.
Per qualsiasi altro dubbio, perplessità, angoscia, c’è la Mapi 🙂 e ci siamo anche noi, ovviamente: o in posta privata, al solito indirizzo (mtchallenge@gmail.com) o anche qui sotto, nello spazio dei commenti.
Vi spiego gli indizi- e poi vi lascio pensare in pace
Dunque, nel gruppo dell’MTC, su Facebook, qualcuno che ha indovinato c’è stato. Ma non per gli indizi, anzi: Stefania, per esempio, mai come in questo caso sorretta dalla sua illuminata logica, ha sostenuto che la ricetta dovesse essere il gelato, “perchè gli indizi non c’entrano niente!”. Invece c’entrano- e vi spiego perchè.
1. Il quadro di Caravaggio che rappresenta il sacrificio di Isacco, riporta i personaggi a cui, secondo la tradizione, si deve la prima menzione del gelato: fu Abramo il primo ad assaggiarne uno e fu proprio Isacco a prepararlo, offrendo al vecchio padre una mistura di latte di capra e di neve, dal potere rinfrescante, invitandolo a “mangiare e a bere” sotto il sole ardente.
2. Storicamente, invece, l’origine del gelato vero e proprio è attribuita all’italiano Berardo Buontalenti, architetto con l’hobby della cucina, che nel corso del Rinascimento divenne famoso per i dolci ghiacciati che strabiliavano i commensali dei sontuosi banchetti fiorentini dell’epoca. Pochi sanno, però, che il Buontalenti elaborò una precedente ricetta inventata sempre a Firenze da un macellaio e pollivendolo, tal Ruggeri, che aveva partecipato al contest mediceo sul “piatto più singolare”, facendo strage degli altri concorrenti con i suoi dolcetti gelati. Da lì, gli arrise la buona sorte, al punto che la solita Caterina decise di imballarlo insieme agli altri bagagli, quando andò ad insegnare la cucina ai Francesi, che vennero letteralmente sedotti dalle preparazioni dell’ormai ex macellaio. Che, tuttavia, di lì a poco sarebbe tornato alla sua città e alla sua professione, stanco di prender botte dai rivali gelosi: chiusa la ricetta segreta in una busta, la fece recapitare a Caterina, con queste parole di congedo: “con il vostro permesso, ritorno ai miei polli… e spero che la gente si dimentichi di me- e si ricordi solo del mio gelato”. I Francesi, neanche a dirlo, lo presero alla lettera, si fiondarono sull’agognata ricetta e si guardarono bene dal ricordarne l’inventore. Quando si dice “corsi e ricorsi” 🙂
3. L’ultima foto, è la crème anglaise. Più chiaro di così!
Buona sfida a tutti
2 comments
[…] sfida MTChallenge di riferimento questa volta è la numero 22, che aveva come tema appunto il gelato. L’ideatrice della sfida a suon di palette, coni e […]
[…] Una della tante ricette da cui da scegliere, tutte veramente interessanti, prese dalla Sfida n. 22 del Mtchallenge, in cui Mapi aveva dato tutte le indicazioni per preparare il gelato con e senza la gelatiera […]
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