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Ovvero, il tenpura delle casalinghe.
Giapponesi, of course….
Ce la aspettavamo, da Acquaviva, una ricetta al di fuori della nostra tradizione, e, in tutta sincerità, la auspicavamo anche: la cucina del Terzo Millennio è sempre più espressione del mondo senza confini in cui viviamo e poterla affrontare anche all’Emmetichallenge è un’occasione che non avremmo voluto farci sfuggire. Ancor di più se la proposta parte dalla carovana più affascinante del web, che ci accompagna ogni giorno in giro per il mondo, regalandoci storie ed emozioni sempre nuove e sempre intense: lo fa anche questa volta, con un post che è una miniera di informazioni e dettagli e a cui rimandiamo, per scoprire tutti i segreti della ricetta della sfida di giugno.
Qui, invece, le regole, partendo da una premessa importante.
Come vi spiega bene Acquaviva nel suo post, la cucina giapponese è intessuta di sacralità: esistono dei rituali precisi, che vanno sempre seguiti, anche quando si tratta di ricette relativamente semplici come questa. Per ovvi motivi legati alla accessibilità di questo piatto, a noi tocca l’ingrato compito di infrangere alcuni di questi riti e ce ne dispiace. Nello stesso tempo, un po’ per la reperibilità degli ingredienti tradizionali, un po’ per lo spirito dell’MTC che non pone limiti alla fantasia dei partecipanti, dobbiamo gioco forza usare il metro della flessibilità. Nel contempo, però, proprio per non gettare completamente alle ortiche una componente che ci affascina e ci impone rispetto, abbiamo deciso di focalizzare proprio su alcune norme da rispettare sempre le regole da seguire in questa tornata. Ecco quali sono:
1. ingredienti
a. per quanto riguarda gli ingredienti, non c’è nessun obbligo dal punto di vista della scelta delle materie prime: potete usare quello che più vi piace,.Se non vi venissero idee, Acquaviva fa un lungo elenco di tutte le possibilità, anche le più svariate: curiosate da lei e vedrete che non restere delusi.
Di conseguenza, potete sbizzarrirvi su tutti i fronti: salato, agrodolce e anche dolce, sebbene la tradizione giapponese non conosca nulla di analogo. Ma Acquaviva ci ha concesso questa “distrazione” e quindi i nostalgici del dessert sono accontentati.
Ovviamente, come per tutte le sfide, vale ed anzi è bene accetta la riproposizione del piatto nella versione tradizionale, anzi: se riuscite a trovare gli ingredienti (nelle grandi città, sono tutti facilmente reperibili) , è davvero un’occasione da non perdere.
b. quello che però la tradizione giapponese impone e a cui non intendiamo derogare sono le seguenti tradizioni:
a. non miscelare mai più di tre ingredienti nella stessa frittella: fanno eccezione i cipollotti, i semi di varia natura e i porri, che vengono considerati aromi. Ma il resto, soggiace alla regola
b. se usate il pesce, mai due pesci nella stessa frittella, a meno che non optiate per l’abbinata “gamberi- capesante”, che è l’unica eccezione ammessa.
Quindi, per fare un esempio, se decidete di fare un kaki-age di verdure o di frutta mista, l’unico escamotage è suddividere la pastella in più ciotole e fare diversi tipi di frittelle, ciascuno con al massimo tre ingredienti, non di più. Nel caso del pesce, potete usare tipi di pesce differenti, ma ad ogni tenpura deve corrisponderne uno e uno solo. E’ ammesso il kaki-age di seppie E il kaki age di gamberi, no quello di gamberi e seppie tutti insieme
tecniche
è obbligatoria la frittura in pastella
1. Quale pastella? Il Koromo, vale a dire la pastella tradizionale, preparata con farina, acqua ghiacciatissima e tuorlo d’uovo- tutti ingredienti assolutamente a portata di mano- secondo il procedimento che vi spiega Acquaviva. Esistono anche alcune varianti, tutte riportate nel post, per cui se vi ispirano potete anche seguire quelle.
Lo stesso vale per il procedimento: va seguito in modo tassativo. Anche qui, Acquaviva riporta le due varianti (legate al riposo), per cui siete liberi di scegliere: ma l’alternativa è solo fra quelle ammesse e una terza via, in questo caso, non esiste.
2. per quanto concerne la frittura, seguire le indicazioni di Acquaviva. Sono ammesse sostituzioni del grasso (qui, parliamo pro domo nostra, visto che entrambe siamo allergiche alle arachidi e quindi dovremmo gioco forza cambiare il tipo di olio), previa consultazione con noi.
Chi non può permettersi il fritto, può tentare una preparazione al forno- ma fuori concorso
3. altro punto fondamentale: gli ingredienti vanno tagliati in pezzi. Il Kaki-age, infatti, nasce come tentativo di nobilitare parti che poco nobili non sono e che quindi non vanno mangiate intere: in quel caso, si fa il tenpura. Quindi, dovete tagliare gli ingredienti che scegliete, a meno che non si tratti di cose proprio piccole.
accessori
L’accompagnamento è d’obbligo, ma non deve essere per forza un intingolo, anzi: nella ricetta tradizionale è prevista una salsa- il tentsuyu– preparata con il dashi, il mirin, la salsa di soia – che può essere sostituita con la Worcester, tanto per avere un’idea del tipo di contrasto che si creerebbe. Inoltre, è d’uso accompagnare il tenpura con del sale marino, variamente aromatizzato. Acquaviva vi insegna a preparare il sale al tè matcha, ma anche qui avete carta bianca: intingoli, salse, dip, sali e zuccheri, tutto quello che la vostra fantasia e il vostro gusto vi sollecitano è il benvenuto.
Quello che va tenuto presente, però è che in questo piatto l’accompagnamento è fondamentale: la pastella è neutra e di conseguenza deve trovare nella salsa il suo adeguato bilanciamento
Ricapitolando
1. è ammesso qualsiasi ingrediente- con le restrizioni di cui sopra
2. è obbligatoria la frittura in pastella
3. è obbligatorio un accompagnamento
4. le ricette devono essere pubblicate sui vostri blog dalle 00.01 di lunedì 13 giugno alla mezzanotte di martedì 28 giugno. Le ricette pubblicate al di fuori di questi termini parteciperanno fuori concorso. E’ necessario lasciare il link alla pagina corrispondente del blog nei commenti a questo post
5. chi non ha un blog, deve inviare la propria ricetta entro il 28 giugno a mtchallenge@gmail.com: penseremo noi a pubblicarla, di solito nei fine settimana
6. il banner è stranamente già pronto 🙂
7. se desiderate partecipare per la prima volta, basta preparare la ricetta e pubblicarla, seguendo il regolamento. Sarete automaticamente in gara.
8. Il terzo Giudice è ovviamente Acquaviva, che ringraziamo già da ora, per la meraviglia di ricetta e di post che ci ha regalato- e a cui auguriamo buona fortuna, viste le esperienze precedenti!
E ora, tutti sotto!
Ale, Dani e Giorgia