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MTC n. 13: I PREMIIII

by MTChallenge

Forse- ma dico forse, riesco ad arrivare ad un numero ragionevole, intorno ai 30. Ma non disperate, perchè oggi è giornata piena: ai soliti premi si aggiunge un’altra categoria, eccezionalmente pensata per la macedonia, dedicata a chi si è distinto maggiormente per abilità manuale. Come ripetuto mille volte, nel corso della sfida, la manualità è un valore aggiunto, ma non un parametro di valutazione per decretare il vincitore. Tuttavia, abbiamo visto cose che voi DISUMANI- e quindi Giorgia ha creato una sezione apposita per le creazioni che più l’hanno colpita.
Nel frattempo, trastullatevi con i primi dieci…


Dauliana: a suon di proclami fra il lamentevole (“ma proprio la macedonia”) e lo scaramantico (“ciao Ale sono arrivavata uno), confeziona un cestino di melone che sembra uscito dalle mani di una merlettatrice, uccidendo istantaneamente la gara. Fonti certe parlano di panico da emmetichallenge diffusosi fra tutti gli sfidanti, nei minuti successivi alla pubblicazione di questa ricetta, in puro panico da meteorite ma tant’è: la Dauly è un osso duro e non molla, anzi. Nella sua infinita bontà, dà a tutti il colpo di grazia, proponendo l’inquadratura macro del cesello della parte alta della sezione destra foglia di kiwi “che magari nelle 87 inquadrature precedenti ve lo eravate perso e mi sarebbe dispiaciuto non notaste la piega che ho dato alla nervatura”. La verità è che son anni che si preparava alla sfida, allenando l’occhio alla scoperta di tutti i segreti delle foglie, attenta a non perdersi proprio nulla, nè del fronte, nè del retro…

Mapi: il proclama del giorno prima è che ha preparato una sangria per niente alcolica. Ne è sicurissima, perchè l’ha ripetutamente assaggiata e non si è registrato nessun effetto. Dopodichè, nell’ordine 1. schiaccia il pulsante “pubblica”, al posto di “salva”, a poche ore dall’inizio della sfida 2. diffonde il messaggio urbi et orbi, via facebook, networked, twitter e piccioni viaggiatori 3. si accorge del casino e, dopo che le viene detto di non preoccuparsi, che ha cancellato tutto in tempo, “basta, mapi, morta lì”, libera l’anima catara che è in lei ed attacca con atti di contrizione pubblica, autoescludendosi dalla gara per questo mese e magari anche per sempre, come riparazione al gran danno
4. il tutto, continuando a sostenere che la sagria-hip- era leggerissima-hip- e non mi ha fatto-hip- nessuno scherzetto- hip.
Il che, significa due cose: la prima, è che ci è caduta dentro da piccola. La seconda, che le abbiam finalmente trovato un fidanzato, travolto dal suo stesso destino. E questo, a giudicare dagli attributi, dovrebbe essere una garanzia..

Monique: ormai possiamo dirlo: il suo “mostro tropicale” è stato la composizione più gettonata dalle nostre figlie, in fase “horror B movie” e da tanti lettori che son passati di qua. Superfluo dire che ne siamo state orgogliosissime, così come lo siamo ogni volta che notiamo la mano dell’ingegno e della fantasia. Epperò, non possiamo tacere dell’imperfezione: perchè vabbè che questo mostro è simpaticissimo, vabbè che basta guardarlo per tornare a sorridere, vabbè che la Monique è una che questa gara l’ha capita non alla grande, ma di più: però, ragazzi, l’originale è tutta un’altra cosa….

Araba: è in stato di choc da vicinato e si vede che soffre, povera donna. Confeziona una macedona che altrove avrebbe fatto risuscitare i morti ma alle sue latitudini, si sa, sono abituati a ben altro. E così, come la Mapi, non solo invoca punizioni, ma ce le suggerisce anche, tanto per non smentire la vera insegnante che è in lei :”dietro la lavagna!”, propone… e noi, ligie agli ordini, obbediamo. Si tratta solo di convincere la Dogana delle dune

image from here

Sayuri: inventa una macedonia fantastica, evocativa e pertinente, per celebrare la nascita di un’associazione che vuol essere un tramite fra l’Italia e il Giappone. Plaudiamo all’iniziativa, perchè i  ponti fra le culture son robe che ci piacciono e per questo ci permettiamo di suggerire il Gran Sasso, come sede centrale, e questa signora qui sotto, come addetta alla comunicazione…

Kika: siccome non ha tante idee, decide di creare un  cubo di Rubik di frutta. Da lì in poi sfida tutte le leggi dell’equilibrio, della fisica e della pazienza e crea un piccolo capolavoro che a chiunque avrebbe fatto venire … ma che lei definisce “semplicissimo”. D’altronde, quando suona la sua sveglia

lei si prende un bel caffè

poi indossa una tshirt

un paio di scarpe comode…

… e poi porta fuori il gatto…

semplicissimo, no?

Anny “Macedoniaaaaaa???? Immaginatemi con gli occhi fuori dalle orbite, tipo lo scoiattolino Scrat de l’Era Glaciale
;-)”: comincia così, il post di Anny e il seguito non si discosta molto dalle prime battute: e ora cosa faccio, e ho le mani di pappa, e non sono capace etc etc, captando subito la benevolenza della sottoscritta, che non ne poteva già più, di capolavori intarsiati. Ma poi arriva la ricetta, una meraviglia di perfezione. “ma non temete: ho usato solo la mandolina”. Da allora, ne abbiam perso le tracce, ma l’ultimo avvistamento potrebbe essere quello giusto…

Flavia: da quando la conosciamo, non abbiamo più dubbi: qualcuno deve aver usato l’Etna come magazzino di qualche sostanza psicotropa che funziona con la combustione. Ad ogni eruzione, infatti, in casa di Eli/Fla succede di tutto e quest’ultima volta non ha fatto eccezione: il marito ha avuto la genialata di battezzare in modo geniale il suo ultimo contest, altrettanto geniale, lei ha fatto in casa la pasta fillo (e passi) e le ha dato la forma di un cestino perfetto, laddove altri avrebbero fatto uno scolpasta; e alla porta di casa, scodinzola questo tipo qui…

Libera: non volevamo. Davvero. E neppure mai avremmo sospettato quali e quanti  sviluppi avrebbe avuto quello che, nelle nostre intenzioni, sarebbe dovuto essere un gesto d’aiuto, una mano tesa ad un’amica in difficoltà, un segno tangibile della nostra amicizia… un piccolo esorcismo, ecco.
Ma non avevamo fatto i conti con la forza che si è impadronita di questa donna, il malefico spirito dell’MTC che non solo si è definitivamente sistemato accanto al camino, ma che ha anche contagiato il nostro strumento di salvezza. Dai documenti in possesso della Guardia Svizzera, sembra infatti che P.A. non sia più quello di un tempo e che, anzi, dopo questa missione abbia chiesto un prepensionamento, con tanto di villetta ai caraibi come buonuscita, per dedicarsi all’intaglio di frutta tropicale e per lanciare la sua  nuova collezione di TShirt “Peace&MTC”. Ma per un aiutante che va, ce n’è un altro che viene. E che come gridava lui “libera!” non lo ha mai fatto nessuno. E che, grazie al cielo, si è liberato pure lui…

Cle: Inaugura la sezione “aspic”, spianando la strada ad altre preparazioni e riportando in auge un dessert ingiustamente dimenticato. Avremmo forse potuto noon riservarle il nostro primo gioiello??? Certo che no….

Cran: un’altra che mette le mani avanti: e non son mica un michelangelo del coltellino, e non son mica lo zorro dell’intaglio, e non son mica il samurai maestro d’armi etc etc etc- e poi ci scodella un mini cestino che è una delizia. Preciso, perfetto, delicato, delizioso, senza la minima perfezione. E allora, i casi sono due: o è una spudorata menzognera e nel cassetto ha la collezione di diplomi di bricolage, oppure che lo dica, che buon sangue non mente e che questa signora qui è la sua trisnonna….

Serena:altra new entry, il cui blog, sul momento, ci aveva insospettito:”Dieta, che passione!”, infatti, sottintendeva il rischio che non ci fossero i requisiti richiesti per la partecipazione all’mtc (vale adire, una taglia troppo al di sotto di quelle in cui ci strizziamo noi due ogni giorno). Poi, però, abbiamo letto il sottotitolo e quel “giro vita al di sotto del mezzo metro” ci ha restituito il sorriso. La sua macedonia è un trionfo di eleganza, precisione, impegno ed armonia e il premio che le tocca è davvero meritatissimo

elena:ogni volta è un piacere, leggere le proposte di questa nostra amica, sempre presente, sempre puntuale, sempre capace di trovare idee originali e di classe. I suoi post sono accuratissimi, documentati passo passo con foto e spiegazioni esaustive e le ricette lasciano sempre sbalorditi. Non si è smentita neppure stavolta, supplendo con l’ingegno ad una manualità che – lei dice- le manca: ha fatto ricorso alle cialde, creando un dessert di estrema eleganza, che non sfigurerebbe neppure come goloso centrotavola. Come abbia fatto a prepararle tutte uguali, ad arrotolarle senza intoppi, a ricomporle in quella maniera, è cosa che ci sfugge e a cui penseremo intensamente, di fronte alle nostre teglie di cialde che si spatascano nel forno. Nel frattempo, però, la premuniamo di uno strumento indispensabile, nel caso la prossima ricetta sia un hot dog- e lei non voglia accontentarsi del solito panino…
Cristina: la frenesia è quella di chi deve partire, e ha troppe cose da incastrare, prima di salire sull’aereo, e l’emmeti(c)hallenge, maremmamaiala, ci mette pure (q)uello… e ora (c)osa preparo, che c’ho l’aereo (c)he non aspetta mi(c)a, sai, e dove ho messo il set per il (c)arving (c)he mi ha regalato mi’ sorella, e (c)osa invento, per quelle
grulle del menuturisti(c)o, e c’ho da fa’ i bagagli, e non mi viene in mente nulla, e parto il disciotto e torno il ventotto, e …le (c)alle, e(cc)o, sì, faccio le (c)alle, (c)oi fino(cc)hi, le (c)arotine e il (c)oriandolo e il mos(c)ato, (c)he così poi parto tranquilla, che non so se s’è (c)apito, ma so’di fretta…
Tesoro: rilassati qua…
Patty: vira sul sexy- e fa centro, con una macedonia che, negli ingredienti e nella presentazione, lascia intuire dopocena senza telecomando, mal di testa e champions league. E a scanso di equivoci, la battezza pure Cupido. Il che, conoscendola, significa una cosa sola: che è da quindici giorni che sta in attesa del premio, alla faccia dei dopocena senza telecomando, mal di testa e gli Ale te possino, che mi sento già nelle orecchie…
Eres: non ce ne vogliano gli altri sfidanti, ma se mai dovessimo scegliere una testimonial per l’emmetichallenge, non avremmo dubbi in materia: sarebbe lei. Le motivazioni sono tutte nel suo blog, il diario di una vita allo sbaraglio, senza filtri e senza inganni, dove il divertimento si mischia a quel pizzico di follia che ce la rende unica e cara. Stavolta, è toccato ai palloncini finire sotto le sue grinfie- ed è stata una strage: su 10mila, 9999 son scoppiati mentre li gonfiava e l’ultimo si è sciolto, a contatto col cioccolato fuso. Per prevenire il panico del vicinato, sempre più convinto dell’atterraggio del meteorite nell’appartamento di fianco, sono state fornite le seguenti cuffie a tema..
Viola: l’influsso del tunnel dei neutrini si fa sentire anche in casa di Viola, che crea una macedonia fra Sicilia e Marocco e, come sempre, la immortala in uno scatto dei suoi, intensi ed emozionanti come pochi. Si emoziona pure lei, però, sorpresa da un accostamento di sapori inconsueto, che la lascia soddisfatta e stupita. Ma noi, che siam più
vecchie e siam cresciuti con certi punti fermi, non avremmo avuto dubbi: non sul fico d’India…
Ele: checchè ne dica, il “famolo normale” non le si addice. D’altronde, ci stupiremmo del contrario, vista la versatilità, la fantasia e la rara sensibilità con cui la bloggerpiù girovaga del web interpreta il cibo che mette in tavola. Per preparare la sua macedonia, stavolta gioca con le consistenze e spinge al punto di equilibrio il profumo della menta con quello del tè verde, in un risultato che è un mezzo capolavoro di gusto e maestria. Un mezzo colpo, sia chiaro, ce lo ha fatto prendere, quando ha iniziato la carrellata di frutti strani che avrebbe potuto usare e invece, bontà sua, non lo ha fatto. Ma ormai il guanto della sfida è stato tirato- e a noi tocca raccoglierlo, replicando con i nostri prodotti locali che, a nostro modesto parere, possono ancora dire la loro…
Valentina: altro post divertente, con una ricetta ingegnosa e ricca di impegno. Se l’emmetichallenge chiama, Valentina risponde, e lo fa armata di tutto punto, anche se si tratta di usare strumenti dimenticati nel cassetto o di domare peschè con la vocazione della pallina di gomma, che si mettono a rimbalzare sui fornelli, anzichè finire disciplinatamente nel piatto. Ma alla fine, la battaglia è vinta, alla grande, con un dessert da porca figura che di più non si può. Nota di merito: non sa usare l’apriscatole. Il che, di sicuro, le blocca ogni accesso  alle Parodiadi della cucina televisiva, ma rende la sua dispensa un paradiso per gli archeologi, viste le ultime scoperte..
Gianni: meglio l’introduzione o la ricetta? That is the question, con i post di Gianni, le cui ricette si mischiano sempre alle storie, siano esse prodotto dei suoi ricordi o della sua fantasia. Il racconto di questa macedonia sta fra le pagine di Proust e il miracolo di San Gennaro, vista l’aura prodigiosa di cui si tinge questo episodio: fuori dai denti, nè qui nè tantomeno al civico vicino una a caso delle nostre figlie se la sarebbe cavata con una macedonia come benvenuto. Ma forse, abbiamo scoperto su che cosa sua mamma affilava il coltello, nell’attesa…
Giulia: la sua trasformazione da food blogger ad apprezzata scrittice ed esperta di comunicazione nel mondo del cibo, ahinoi, non è completa. Prova ne è che si è distratta un attimo, ed ecco che l’anima rossa del nostro primo e indimenticabile incontro con questo mondo, la nostra mentore, il nostro ineguagliabile modello di stile, dentro e fuori dal blog, prende il sopravvento- e dilaga. Un intero carrello della spesa, interamente rosso. A noi dedica una macedonia che declina questo colre in tutte le sue gamme e i suoi sapori, dal ribes alla fragolina e al lampone, financo al liqure di visciola rossa, al marito una serie di cene tutte su questo tema, perchè ormai il frigo era pieno e qualcosa bisognava farne. Neanche a dirlo, è riuscito tutto benissimo, tanto che ha in mente un prossimo libro tutto dedicato alla cucina di questo colore. La copertina, gliela regaliamo noi 🙂
Anna: di là dal mare, non ci si dispera. Di Fabiana ce n’è una, ma di risorse per cavarsela ce ne sono di più. Una di queste si chiama scavino e, passato il primo impatto, è pure divertente. Tante belle sferette, perfettamente rotonde, senza nessuna fatica. Il problema, se mai, è riuscire a fermarsi. Fonti bene informate ci dicono che dopo aver fatto palline di tutta la frutta che ha trovato, ha servito allo sconsolato marito sferette di sushi e un kaki age perfettamente rotondo. Pare che ultimamente si stia dedicando al guardaroba, come conferma chi l’ha vista in giro in questi giorni…
La Cucina Piccolina: Sfoderano l’artiglieria pesante e affrontano la sfida in massa, tutti per uno, uno per tutti, moderne moschettiere del web. Le loro armi sono una macedonia distesa su una creme brulé, stile Paolina Bonaparte, un aspic al maraschino e una macedonia autunnale in crespella di castagne- che uno le guarda e si chiede com’è possibile, continuare ad essere amica di ‘sti mostri di bravura. Meno male che ogni tanto mi vendico e dò buca ad un compleanno, le istigo all’acquisto del ventimilionesimo libro di cucina, metto a dura prova la pazienza della loro prole mandando la creatura a lezione di matematica. Oppure, le premio, con questa effigie, che per sempre le immortalerà, nella mia mente, come le mie personali Tre Grazie: Grazia, Graziella e Grazie al mazzo che vi fate, ogni volta, per noi
Stefania. Il primo premio (in ordine cronologico, a scanso di equivoci), glielo si dà di default, e anche se qui sopra non fa più notizia, di sicuro la farà quando la vedranno sfilare impavida per le vie di Palermo, armata di queste robe qua
Sul secondo premio, invece, è doverosa una premessa e cioè, che chi scrive è sinceramente affezionata al figlio maggiore di cotanta madre. E quindi, quando ha visto la macedonia con cui Stefania preannunciava il regalo di compleanno da lui tanto atteso, ripresami dalla commozione per l’alto valore artistico della stessa
ho pensato che non potevo certo rimanere indietro e non munire il modello base di almeno un accessorio fondamentale, a questa come ad ogni altra età. Confesso che è stata dura, eguagliare le altezze di tale armoniosa bellezza, ma alla fine, il mio porco contributo lo dò anch’io (e pure in versione piccante)
alle 17.00, con i 3o mm di dimensione artistica e alle 21.00 per la proclamazione del vincitore dell’emmetichallenge di settembre
ciao
ale

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