Home premi MTC n 10: RISI E BISI- I PREMI!

MTC n 10: RISI E BISI- I PREMI!

by Alessandra
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E’ stato un emmetichallenge un po’ anomalo, per la sottoscritta, costretta a stare lontana dal pc a causa di una brutta labirintite da stress. I pochi commenti che ho lasciato, erano un delirio di errori di battitura, senza contare le conseguenze legate al dovermi fissare troppo sulla tastiera. Ci ha pensato Daniela, a sobbarcarsi tutto il lavoro, ma anche se la sostanza non cambia, resta il dispiacere per non esserci stata. E così, provo a rifarmi con i premi, che sono un po’ diversi dal solito, perchè ci terrei a commentarvi tutti, almeno qui sopra, anche se a gara finita: quindi, i soliti “due tempi”, con una prima parte tutta dedicata ad una panoramica dei vostri piatti ed una seconda con i Premi speciali, quelli con le foto e gli “ale-te-possino” incorporati. Alle 17.00 i premi 30 mm (e non perdeteveli, perchè in questa tornata Giorgia è stata prodiga di encomi) e alle 21.00 il vincitore, in contemporanea da Annamaria e da noi. Quando si dice “giornata piena….”

 

Quelli che… son compulsivi

Tutta colpa dei Risi&Bisi- e del post di Annamaria, che ci ha letteralmente contagiato. Qualcuno più degli altri, a dire la verità, visto che sono stati in tanti a proporre più versioni. La palma va a Libera, che è arrivata a ben cinque proposte (tradizionale, tanto per riprendere un po’ di confidenza- e poi vai di crocchette, di piron, di tortino salato e, infine, pure di consolazione, che dopo tutto questo sforzo, ci voleva proprio un bel risi e bisi, per riprendersi un po’!). Poi c’è stata la Mapi, a cui i postumi per la rottura del fidanzamento con Paul A. Young hanno fatto produrre una versione consolatoria al cioccolato (e gorgonzola: provate voi a scoprire che l’uomo della vostra vita non è propriamente tale e a non avere neanche una punta di acido); prima però, si era scaldata i muscoli anche lei sulla versione doc, per poi lanciarsi con le cialde croccanti, con una dieta monotematica a base di riso e piselli che meno male che le nozze col Paul non son state celebrate, perchè pure  la “buona e la cattiva sorte” a cui ci si vincola per tutta la vita ha un limite- e una maratona di risi e bisi è oltre qualsiasi cosa. Tre ricette anche per Max, il nostro poeta del fornello, tutte a base di pesce e di prodotti a km zero, la prima col pesce san pietro e una vinaigrette di scalogno il cui profumo è arrivato fin qui, la seconda nelle zucchine e l’ultima, spettacolare, con gli scampi e i gamberi e il riso di Sibari, finiti dritti nei peperoni appena raccolti dall’orto dello zio. Tre anche per la nostra Stefania, a cui il contagio ha fatto tornare a mente i bei tempi della scuola- e vai di declinazioni di piselli, con tanto di sgranatura a mano compresa: anche qui, si parte dalla palestra della tradizione, per poi fare un salto in Oriente e poi di nuovo a casa, con un piatto di gnocchi molecolari che oltre al Latino fan venire in mente anche la chimica (e magari anche il più bello della classe, visto che all’epoca gli occhi dolci si facevano a soggetti in carne ed ossa e se mai ci avessero detto che ci saremmo ridotte a sbavare su un piatto dove i piselli eran ridotti a gnocchi non so cosa avremmo fatto, allora…). A quota due ci sono le vertiginose geometrie di Cristina- una piramide e dei dadi– le interpretazioni vegetariane di Elena, la raffinatezza di Daniela, che prima rende omaggio al sangue veneziano con la ricetta di casa e poi la arricchisce con l’aggiunta di capesante , la immensa creatività di Stefania, che destruttura, gelatinifica, crea e ricrea con una fantasia che sconfina nella genialità,  e i soliti, irrinunciabili viaggi in Oriente, con la doppia versione, dolce e salata, di Anna e le due tappe della carovana di Marco Polo più famosa della blogsfera, che mai come questa volta ci emoziona e ci commuove.
Dire che ci avete lasciato senza parole è riduttivo e soprattutto non rende l”idea dell’incredula emozione che ci prendeva, ad ogni nuova ricetta targata da questi “malati di mtc”: e, da oggi, quando parleremo di questa banda di pazzi che ci segue ogni mese, di sicuro penseremo a qualcuno in particolare. E lo stesso, ogni volta che, con la stessa incredulità, ci sentiremo orgogliose e felici per tutte le cose belle che questa avventura sul web ci ha regalato: è anche colpa vostra :-), mettetevelo bene in testa…

Quelli che… ci siamo emozionati 

Era la richiesta principale di Annamaria, oltre le regole e gli ingredienti – e anche se le avevamo assicurato che non sarebbe rimasta delusa, siete riusciti ancora una volta a sorprenderci. E’ stato l’emmetichallenge della memoria, dei ricordi di un recupero di gesti, abitudini, gusti e tradizioni che si sono rinnovate per tutti nel ripetere una ricetta antica e per ciascuno nel commemorare episodi della proria vita, visi, gesti, parole dal significato unico e speciale. Ce li avete regalati, in racconti densi di emozione, in un intreccio di storie di famiglia, sullo sfondo della storia dei popoli e dei potenti, tratteggiando il quadro di un’Italia appena dietro l’angolo eppure già dimenticata, dove si parlava il linguaggio della fierezza, dell’orgoglio per le proprie radici e dell’amore per la propria terra. E dove la fame, gli stenti, le ristrettezze, lungi dall’essere pretesto a  lamentele o pagnistei. diventavano spunto per stimolare il nostro ingegno, in una lezione di coraggio e di dignità che è il filo rosso che unisce Nord e Sud e che abbiamo rispolverato, grazie a Mamma Papera, a Gianni, a Ginestra, a Eleonora, a Paoletta, a Cristina, a Cleare e alle meravigliose storie che ci hanno regalato.
 
Quelli che… il trauma infantile

Diciamocelo: giocare la carta del piatto della memoria ha i suoi rischi. E stavolta li abbiamo corsi tutti: perchè accanto ai ricordi teneri e commossi, sono emersi anche episodi non proprio edificanti, che parlano di brodaglie maleodoranti con piselli simili a piombetti verdi che bisognava comunque mandar giù, pena castighi. Per queste amiche (Rosaria, Stella Ale only kitchen, Cle, Claudia il nostro apprezzamento è doppio perchè doppia è stata la fatica con cui hanno affrontato la sfida, aguzzando l’ingegno per ammortizzare le obiezioni del gusto: anzi, vista la qualità dei piatti proposti, ci vebberre quasi da augurarci altri moti di repulsione per le volte a venire….

Quelli che…W la Mamma
Qio sopra, occupano un posto speciale e guai se non fosse così: leggiamo le loro avventure con l’orgoglio e la tenerezza di zie virtuali e anche se non li abbiamo mai conosciuti, occupano lo stesso una parte del nostro cuore. Sono i bambini dell’emetichallenge, quelli che si improvvisano chef e fotografi, che ispirano corone (e chissenefrega, se il prinicpe non c’è), che diventano insostituibili aiutanti nella più tenera raccolta di piselli che si sia mai vista: in questo mtc che profuma di storia, loro sono il nostro sguardo verso il futuro, con l’amore per la cucina- e per tutto quello che essa coinvolge- a fare da tramite.
Quelli che… siamo celiaci
Sono il nostro valore aggiunto, il nostro fiore all’occhiello, qualcosa per cui ogni volta ci inteneriamo e qualche volta ci commuoviamo: perchè loro, non mollano mai. Abituati a destreggarsi ogni giorno in una quotidianità dove le regole le fa la maggioranza, affrontano questa sfida con una naturalezza che troppo spesso ci fa dimenticare quanta fatica e quanto lavoro ci siano, dietro tutte le loro proposte. Sono Stefania, Gaia, Elena, Simonetta e, per simpatia, anche Oxana, con la loro simpatia, la loro dittulità, la loro intelligenza che rendono la loro “diversità” un arricchimento per tutti.

Quelli che… famolo normale
Mai successo prima d’ora: un profluvio di ricette eseguite in modo tradizionale, tenendo a bada l’estro e la fantasia- e con una soddisfazione finale senza pari, è un fenomeno nuovo, per noi. Eppure, riscoprire la tradizione è uno degli obiettivi dell’mtc, sempre più definito a mano a mano che il numero dei partecipanti aumenta. Siamo tanti, siamo sparsi per tutta la Penisola e oltre, abbiamo una storia gastronomica basata più sulle differenze che sull’identità. D’altronde, la nostra storia di millenaria frammentazione e la nostra geografia che ci ha reso un ponte fra il Nord e il Sud del mondo trasudano diversità da tutti i pori ed è nell’ordine delle cose che piatti tipici di una regione non siano neppure conosciuti in un’altra. “Cultura”, forse, è una parola grossa: ma “conoscenza” ci sta, così come ci sta il rispetto con cui in così tanti avete affrontato questa ricetta. Il nostro grazie va a Maria Rosaria,Manuela , Giorgio&Valeria, Rosy, Laura, Paola, Eleonora, Libera, Mapi, Daniela, Ginestra, Tery, Cristina, Vitto, Stefania, Cristina, Gianni e Mirtilla– e pazienza se a qualcuno è scappato uno spruzzo col sifone o una spolverata di spezie: siamo pur sempre “quelli dell’MTC”, o no?
Quelli che … a briglia sciolta


Cosa dicevamo? Perchè va bene la tradizione, ma qui l’estro impera e i risi e bisi non fanno eccezione, tutt’altro…
Abbiamo visto risi che hanno cambiato colore, dal bianco al rosa al trasudeciucc
si son trasformati in succulenti supplì
che son diventati  tanti mini cake,
una quiche
che si doveva fare una quiche ma alla fine solo sei crostatine perchè ce lo siamo mangiato a cucchiaiate da quanto è buono
che son finiti nelle crepes,
nei lumaconi
addirittura nelle pagnotte
o trasformati in crema cipollina
e per fortuna che è scaduto il tempo, perchè chissà dove ci avreste portato….
Quelli che… la forma è tutto 

Saranno i postumi del Royal Wedding, ma le corone non mancano: ripiene di involtini di pollo, con gamberi, a scrigno con sorpresa, e pazienza se una è rimasta senza principe – e poi gli intrecci, i fascioni, le torrette, i cuori, a righe- che intanto i pois già ci sono-, gli aspic, i fiori di crepes, le piramidi e i cubi, i cilindri, i parallelepipedi, le sfere, i cerchi e i quadrati, in una specie di ripasso di tutte le figure della geometria, in una gara dove l’unico limite alla creatività delle forme è dato dal rispetto per le sostanze: chi ha coniato l’ideale del bello e del buono, aveva già in mente questi concorrenti…

quelli che… greetings from Japan
Inevitabile? Forse sì, visto che si parla di riso. Ma scontato, proprio no. Anzi, ancora una volta abbiamo avuto l’occasione per scoprire tradizioni ancora poco note, grazie a chi il Giappone ce lo racconta ogni giorno, in presa diretta, o a chi non ha saputo resistere alle tentazioni del Sol Levante, come Cle, Patty , Michela e  Flaminia: in tutti i casi, una ventata di novità, mista ad amore per un Paese che ci affascina e che mai come di questi tempi sentiamo di amare.
quelli che… greetings from Marte

Fabiana, ovviamente, ma stavolta è in buona compagnia, con Kika e Cristina, Annalu ed Eli, Manu e Stefania che si lanciano in una sfida all’ultima follia: nel loro pianeta i piselli si sgranano per il gusto di rimetterli dentro il bacello, per esempio, oppure per ricrearne di altri, in scala, neanche a dirlo tutti uguali, oppure per far da sostegno a due tronchi di piramide o, peggio ancora, per diventare i numeri di tre dadi. I fiori sono fatti di pastella per le crepes, le nuvole son di farina di riso, le case son fatte di mattonelle a righe e di comignoli a strati  Il tutto fatto con una perfezione che va oltre ogni umana capacità, tanto che stiamo pensando di tesserarle come straniere, per le prossime gare…

Quelli che…mare profumo di mare
Perchè va bene il piatto di terra e di territorio, ma a certe tentazioni tutte italiche non sappiamo resistere. E di fronte a questi peccati di gola- con calamaretti alla vaniglia , nel peperone congamberetti e seppioline, luxury, con l’astice, fasciati, con la cernia, affumicati con i totani, con le capesante, con la bottarganeppure proviamo rimorso.  chissà perchè…
Quelli che…. arriva l’estate
Potevano mancare, i risi e bisi in versione estiva? Certo che no, è la risposta- e di nuovo, un tripudio di forme di sapori, di fantasia, da chi ci mette il cous cous, chi lo fa in insalata , chi lo reinterpeta con i fiori di gelatina, dandoci un sacco di idee per la prossima stagione
Quelli che… il riso no

Il regolamento parlava chiaro: sul riso, si può  derogare. Il tempo di scriverlo ed ecco arrivare una sfilza di ricette con altri cereali- con il cous cous, con il farro, con l’orzo perlato, i fagioli e la pancetta, con il miglio, con la quinoa, in versione tortino e in versione polpetta e infine con i cereali misti:tante soluzioni per rivisitare i risi e bisi e renderli accessibili a tutti, in qualsiasi stagione e a qualsiasi latitudine. Non avremmo potuto chiedere di più…

Quelli che… riso amaro
Ovvero, non tutte le ciambelle riescono col buco. Qualcuna non è stata soddisfatta: lucia, perchè il tempo è sempre tiranno e qualche volta ancora di più, Monica, perchè è una perfezionista di suo- e quello che in casa mia mi proietterebbe dritta dritta nell’Olimpo delle Risottiere, a lei sembra un piatto poco creativo e deludente. Ciononostante, hanno partecipato lo stesso- e questo fa di loro due concorrenti speciali, che si mettono in gioco fino in fondo e che giocano per il gusto di giocare, di partecipare, di esserci. Vi sembra poco? a noi, proprio no…
Quelli che… riso dolce

L’avevo buttata lì- ma mi sembrava impossibile: una versione dolce dei risi e bisi, naaaaaaaahhhhh… e invece, non solo mi sbagliavo, ma pure di grosso, visti i capolavori che sono usciti dalle mani di chi ha raccolto il guanto della sfida, trasformando un risotto in tre creazioni che non sfigurerebbero nelle vetrine dei pasticceri:sono i dolci di  alessandro, anna, loredana a cui va il merito di averci assicurato un giro del mondo, dalle influenze francesi di una mousse di piselli alla dolcezza tutta nipponica dei mame goahn, passando per  un’ispirazione made in U.S.A. che ci hanno strabiliato, ancor prima che stupito.

Spero di aver menzionato tutti: ho controllato e ricontrollato- ma se avessi dovuto lasciare qualcuno da parte, non avete che da ricordarmelo e correrò ai ripari. Ci sentiamo a mezzogiorno, per i “premi” ad hoc

seconda parte
Libera: con 5 dicasi 5 interpretazioni di risi&bisi si aggiudica la palma di sfidante più compulsiva di tutte. Sulla scia di ricordi d’infanzia, declina risi e bisi in tutte le forme, da quelli tradizionali a quelli a modo suo, lasciandoci ogni volta senza fiato. Dove tragga benzina per la fantasia, non ci è dato saperlo. Di sicuro, però, dopo questa sfida, dovremo cambiarle nome: non più “Libera”, ma “Liberatela!!!!” – e questo premio, non glielo toglie nessuno!!
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Mapi: rassegnamoci: niente la può fermare. E’ dalla prima puntata dell’emmetichallenge che bissa le ricette e stavolta ha ragionato a multipli di due. Non solo: si è anche guadagnata sul campo l’ambito titolo di “signora dei Piselli”, conferitole coram populo dalla moglie del pusher. Il che, ci ha aperto nuovi orizzonti sulle qualità del Principe Azzurro della fanciulla, tornata single dopo la rottura della promessa fatta a Paul A.Young: che ci volessero questi signori, per renderla felice e contenta????
Il-Signore-dei-Piselli-La-Compagnia-del-Cazzo
Stefania: “ci si può entusiasmare così tanto per dei piselli?” si chiede la madre di tutti i Cardamomo’s, all’inizio di un post in cui questi legumi vengono declinati in tre versioni. Certo che sì, se prendono la forma dei suoi piatti. Che poi, con lei, ci si entusiasma per tutto, perchè è incontenibile, travolgente, coinvolgente come nessuna. Tanto che per trovare il premio adatto ci siamo dovute sobbarcare una fatica improba- ma diteci voi se possiamo lasciarle a qualcun altro…
Max: tre interepretazioni anche per lui- ed è pura poesia. Max cucina in un modo che rapisce, in un ripetersi di gesti consumati che trasformano quasi in un rituale i procedimenti più consueti. Il suo amore per le materie prime trapela dal rispetto con cui le tratta, dall’attenzione alle cotture, dalle tecniche del taglio, dalla precisione con cui descrive tutti i passaggi e il suo talento spicca negli abbinamenti- mai troppo spinti, ma mai banali o scontati. Queste sono le qualità che amiamo di più e che, almeno qui sopra, rendono la sua pagina internet una delle più luminose dell’intera blogsfera…
vip
Stefania  Immaginatevi la scena: Annamaria ha pubblicato la ricetta da pochi minuti e io son lì che ancora non ho capito se i “piselli mangiatutto” son le taccole o meno che parte immediata la mail di Stefania, con la seguente richiesta: “se destrutturo la farina di riso facendo delle nuvole impalpabili mettendola in una soluzione idrica e reinterpretando in chiave molecolare?” Il punto è che poi, oltre a pensarle, questa le fa. E le fa pure in doppia versione, una più esaltante dell’altra, col risultato che il mio povero neurone si confonde- e non si capacita di un sacco di cose: di quanto sia brava questa ragazza, di quanto sia bello il suo blog e soprattutto- soprattutto- di quanta fortuna abbia avuto io ad aver incontrato una persona così speciale come solo Stefania sa essere.

Acquaviva: qui sopra, basta la parola. What else?

 (Urge ricordare, a questo proposito, che le vere amiche di solito condividono quello che hanno e si riconoscono nel momento del bisogno e a buon intenditor poche parole… e comunque, io rinuncio volentieri al caffè ;-))


Daniela e Diocleziano: autrice di un blog raffinatissimo, Daniela ci delizia ogni volta con ricette di raro gusto, spiegate in tutti i dettagli con grande maestria. Non ha fatto eccezione neppure stavolta e accanto ai risi e bisi che le scorrono nel sangue veneziano, ha proposto una versione di gran classe, con le capesante, che non sfigurerebbe sulle tavole dei migliori chef. Quando si dice Chapeau…
Cristina: Dire che fa una piramide di risi e bisi non rende l’idea dell’impresa immane che ha portato a termine: non solo è riuscita ad incastrare perfettamente fra loro tutti i chicchi, ovali, ma li ha anche inframmezzati con una base di piselli- sferici- anche quelli tutti rigorosamente impilati l’uno sull’altro. Non aga di ciò, si è cimentata nei dadi, giungendo alla perversione di mettere pure i numerini- un, due, tre- alla faccia di noi altre povere mortali, che se mai ci riesce una frittata rotonda andiamo alla Guardia a piedi. Considerato il talento, però, è doveroso incentivarlo: ragion per cui, la prossima volta, qualsiasi sia la ricetta, la vogliamo così…

Cle: tocca a lei aprire la sfida, il giorno in cui blogger va in tilt. e lo fa con un post che è, anzitutto, una dimostrazione di stoicismo. Perchè a lei, riso e piselli, proprio, non va giù. La soccorre l’ingegno, che stavolta la porta in Giappone, con una versione tutta particolare degli onigiri, di cui ci svela un segreto: per dare una forma perfettamente triangolare ai nostri “bocconcini”, basta usare la vaschetta degli yogurt con mix. Da allora, i cervelli creativi della famosa marca di yogurt sono riuniti in assemblea, alla ricerca di una rima  ad effetto, perchè “fate l’amore con l’onigiri” proprio non va.  mentre gli economisti stanno coniando l’espressione Cle effect, per spiegare il misterioso ed improvviso fenomeno che si è verificato di fronte alla fabbrica delle vaschette….

Stella: altro trauma da risi e bisi, altro giro del mondo per superarlo: questa volta, andiamo niente meno che al mitico Pier 39, a San Francisco, a mangiarci una italianissima versione delle chowder bread bawls, le famose zuppe servite dentro piccole pagnotte. Commosse da cotanta bontà e intenerite da cotanto sforzo, non possiamo che premiare Stella con il pezzo forte della collezione reale,perchè vabbè che il pane è sempre buono, ma per certi capolavori, ci vuole qualcosa di più…

Gianni: qualsiasi cosa stiate facendo, vi prego, prendetevi cinque minuti per leggere il post con cui Gianni accompagna il suo piatto. E magari, munitevi anche di una scorta di kleenex, perchè le prime lacrime d commozione, in questa tornata, le abbiamo versate qui, sulla soglia di un’osteria del Lombardo – Veneto, nelli’ncrocio fra lo scambio di battute di un oste malizioso e della giovane protagonista della storia, in un’Italia che ancora non c’è e già si ama , di un amore profondo, totale, incondizionato.Insomma, un post da godere, dalla prima all’ultima riga… e già che ci siamo, mettiamoci comodi..

Premio : Celo- Manca

Va all‘Araba– e a chi, se no? Stavolta, comunque, ci tranquillizza tutti. Il pisello, quello celo. Surgelato e neozelandese, ma celo. Su che cosa si sia effettivamente procurata e su come abbia fatto, preferiamo non interrogarci, perchè intanto già si sa che con lei la realtà supera sempre la fantasia, e pure di un bel po’: ma se ci dicessero che ultimamente, all’idolo di Tara manca un pezzo, non ci stupiremmo per niente…
Diana: il km zero è la sua filosofia di vita- e da qualche tempo, siamo passati dalla teoria alla pratica. Ha un’anima “verde” che va di pari passo con la sua indole, diretta, immediata, pura e che non si smentisce mai, neppure in questa tornata di mtc…
Gaia: a proposito di anima verde,eccola qui, la signora delle acacie. Ha con loro rapporti talmente stretti che ultimamente sente pure le voci, con le acacie che la chiamano e le dicono di portarle con loro all’emmetichallenge. Rinnovando la nostra affettuosa vicinanza al di lei marito, non possiamo che farle un omaggio di altrettanta natura, scomodando per l’occasione il testimonial più glamour , per il fiore più intrigante che ci sia…
pisello odoroso
Vitto: cosa può bloccare la creatività di una delle cuoche più creative della blogsfera? Belin, ma il prezzo dei piselli, che qui a Genova fa più effetto che altrove. In più, ci si son messe le bucce, dure come il cuoio, a opporre resistenza al genovesissimo “nu se caccia via ninte”… tanto che il dubbio ci è venuto per davvero: non è che abbia sbagliato Cartier, ed abbia comprato questi piselli qui?

Sabrina

ha fatto più cose lei, in questo mese, che un esercito di donne indaffarate, in gara a chi ha l’agenda più piena. Epperò, ha trovato uno spazietto anche per l’emmetichallenge… quando si dice “dare un’opportunità”…

E l’ultimo premio, me lo dò da sola: perchè son due giorni che sto attaccata al pc e ho piselli che mi escono dalle orecchie, per stare su un’ardita metafora. Mi ci vuole un po’ di riposo, mi sa…
Quando si dice rest in peas….:-)

alle 17.00 con i Premi 30 mm (di dimensione artistica)

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