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Giornata di premi- e non fatevi sviare dalla data, che coincide col Pesce d’Aprile. Questi, sono tutti serissimi…:-)
(parentesi doverosa: qui ci sono i primi tredici, scelti in modalità random, scritti fra un salto mortale e l’altro, in questi giorni. Dopodichè, mi resta la pausa pranzo, per una seconda tornata, sempre random. Alle 17.00, i Premi della Giorgia – quelli, sono seri- e alle 21.00, in diretta internazionale, sia da noi che da Tery, la proclamazione del vincitore della sfida)
Dai, che si comincia….Mamma che cucina: tutti, glieli vorremmo dare, i nostri premi a questa mamma che cucina e che lotta e che affronta le salite della vita con le marce basse del coraggio, dell’abnegazione, della dignità, con una tenacia e una forza che ci toccano il cuore. Ora è furibonda e la capiamo e sappiamo anche che, in questi casi, il sorriso torna solo dopo aver azionato il grilletto del bazooka. Che non sempre aiuta, però, meno che mai considerando quanto ci si mette a ripulire, subito dopo. Meglio, molto meglio, i vecchi rimedi di una volta, col solito tocco fashion che con lei non guasta mai…
Saretta: partecipa ad un workshop a Zurigo, cucina per tre giorni e ci fa in diretta il reportage; poi arriva a casa, neanche disfa le valigie, e corre a scrivere per Cosmopolitan; in mezzo, non solo fa il Danubio, ma lo posta anche alle 00.01 del primo giorno valido per partecipare. Ultimamente, ne abbiam perso le tracce, anche se fonti sicure la vogliono impegnata a creare una nuova linea di biancheria per la casa, di cui vi diamo una veloce anteprima
Araba: … che poi, a dirla tutta, la Saretta è solo agli inizi. Perchè l’unica, inimitabbbbbile, vera portentosa dell’intera blogsfera ormai sappiamo benissimo chi è. E da quando partecipa all’MTChallenge lo hanno imparato pure tutti i macellai dell’Arabia Saudita, tutti i Cartier travestiti da Verdurai che si affacciano sul Mar Rosso e, buon ultimo, pure i Direttori dei Supermercati: anzi, pare che i più avveduti abbiano sostituito le tradizionali procedure di controllo con lo “sieve detector”, che è meglio affrontare una banda di terroristi armati di mitra piuttosto che vedersela di fronte col suo setaccino. Non abbiamo ancora idea di che cosa escogiterà la prossima volta, ma sappiamo per certo che è già pronta per la spesa…
Annalu e Fabio: dite “danubio” al resto del mondo e di sicuro, vi risponderà “blu”.E poi, di sicuro, ci sarà qualcuno che approfondirà l’argomento, parlandovi di grandi fiumi, di anse imponenti, di enormi traffici fluviali, fino allo sfarzo dei palazzi viennesi, sui maestosi walzer di Strauss. Loro, no. Loro, fanno le barchette. E si impegnano pure, fra l’altro, mettendo finalmente a frutto quello che hanno imparato nel primo ciclo di scuola. Le competenze acquisite fino alla laurea attendono un’altra occasione- e cioè, “il pranzo in aereo”, come ricetta di un’eventuale prossima sfida: dopodichè, li attende il Guggenheim di Bilbao, e per vederli dovremo pagare di nuovo il biglietto. Dopo la volta scorsa, intendo…
Sandra: Voci fondate la danno impegnata nelle cucine dell’harem del Sultano dell’Oman, ad insegnare alle reali mogli come fare un reale patè di foie gras. Pare però che la materia prima non sia del tutto d’accordo e le stia tentando tutte per dissuaderla…
Vitto: vi ricordate, quando dicevamo che all’emmetichallenge non si gioca per vincere, ma per “crescere”? Ecco, scordatevelo subito. Perchè la Vitto è regredita, del tutto. E pure in forme preoccupanti: prima fa un millepiedi– e passi. Poi, ci annuncia che a casa sua, quando eran piccole, il Danubio si chiamava amichevolmente “torta delle dita dei piedi“. E poi, però, invoca San Giuseppe: che di tutti i Santi, è quello più sbagliato. Perchè lui protegge i falegnami, i poveri, le ragazze da marito. Ma i piedi, proprio no. Per questo, ci vuole ben altra intercessione…
La Cucina Piccolina: fermateleeeeeeeeeee! ci verrebbe da dire, se non fossimo vergognosamente interessate a quantitativi industriali, per tutto quello che viene prodotto da Paoletta &C. Neanche a dirlo, parliamo per esperienza diretta, perchè ahinoi più volte ci è toccato di assaggiare le loro creazioni – e l'”ahinoi” lo dicono i fianchi e il girovita, sia chiaro. E proprio per questo, in considerazione del bene fatto alla comunità (delle vicine di casa) e di quello che sicuramente faranno, nei tempi a venire, abbiamo pensato che questa cucina “piccolina” ha bisogno di qualche modifica. E chi meglio di loro? (apro e chiudo: va da sè che anche le nostre cucine abbiano bisogno di una ritoccatina. Ma siccome è poca roba, ci accontentiamo del tipo di sinistra. A voi lasciamo tutta la troupe. E poi dite che non siamo vostre amiche, su….)
Greta’s Corner. Ok, ammettiamolo: il suo Danubio è davvero da manuale. Quello di Psichiatria, però. Perchè non si è mai visto un Danubio che ecciti i sensi della cuoca. Che, nella fattispecie, è bionda, magra, alta un metro e ottanza. E va in deliquio, ad ogni giro del Ken. E a ‘sto punto, l’interrogativo si insinua prepotente nelle nostre menti: ma non è che esiste per davvero? E magari, l’abbiam pure trovata????
Cranberry: a proposito di Psichiatria, eccone un altro, di Danubio sovraeccitante. Questo, ha il potere di inchiodare la Cranberry allo schermo del televisore, a vedere Casablanca e Via Col Vento Tutto in un Giorno, come lei stessa confessa, riconoscendo le sue debolezze. Consapevoli di non poter restare insensibili di fronte a contanta dolcezza, abbiamo programmato una serata film, con lei che porta il Danubio e noi il kit per la misurazione della glicemia- pennetta dell’insulina included- oltre alla compilescion qui sotto, da spararla via uno via l’altro, naturalmente…
Insalata Mista: ovvero, manuale di Psichiatria n. 3, alla voce sdoppiamento della personalità bloggettara: se non la conoscessimo, ci augureremmo , per il di lei marito, che i virtuosismi da “povera-ma-bella-e-buona” li tenesse per le uggiose giornate in ufficio e liberasse, nel tempo libero, l’insalata mista che è in lei. Conoscendola, invece, preferiamo soprassedere, pur estendendo i nostri compassionevoli sensi al sempre di lei marito. Epperò: la sua lettera al signor Scaturchio è stato uno dei momenti migliori di questo MTC- e il primo che dice “figuriamoci il resto” lo squalifichiamo a vita. Ma da allora, la conduzione di “C’è posta per te” trema e la De Filippi sta correndo ai ripari…
Gaia Celiaca, Glu.fri. e Beteavon: in qualsiasi modo vada (non abbiamo ancora deciso il vincitore), meritano tutte e tre una menzione speciale: perchè mentre gli altri hanno percosso, sbattuto, schiaffeggiato l’impasto, loro lo hanno convertito. Alle farine senza glutine le prime e alle prescrizioni della cucina ebraica l’ultima: sono venuti fuori tre Danubi (un Butcheln, nella versione di Gaia) perfetti nella lievitazione e nella cottura e quasi commoventi, se si pensa a tutto l’impegno che c’è dietro. Il sospetto che abbiano doti sovrumane ci è venuto: ma poi abbiamo visto il loro premio- e abbiamo capito a chi si ispirano…
a oggi pomeriggio
Ale