Stasera, alle 21.00, la proclamazione del vincitore.
La Cheese Cake ai Lamponi di Chicca: è suo il merito indiscusso di aver dato il “la” alla sfida, in una tonalità più alta del solito. Guardatevi la foto- la prima- e capirete il perchè. Il resto, è storia nota, con lei: tecnica, disinvoltura, sicurezza e abbinamenti di successo ed ecco che una torta “tanto strana e tanto buona” si trasforma in un dolce raffinato e di classe. E meno male che non averebbe voluto partecipare, questo mese…
Premio: sempre con noi 🙂
La Totta di Ginestra: avete letto bene, “totta”. Che non è nè un errore di stampa nè un omaggio a Er Pupone, ma il doveroso battesimo di una versione siciliana della Japaneese Cheese Cake, con crema di pistacchi e mandorle e un quid di cioccolato,su una base di yogurt greco, ad aprirci le porte del Paradiso. E a chiudercele subito in faccia, sia chiaro, perchè, per convincerci di quanto fosse buona questa versione, la signora Ginestra ci ha raccontato, nell’ordine, che il primo tortino lo ha dovuto mangiare lei, da tanto era buono e profumato- e se lo è fatto fuori pure caldo, perchè non riusciva a resistere; sul resto, ci si sono abuffati i figli, a cui ha riservato pure la spalmata di crema di pistacchi e granella, ad abundantiam. Infine, all’uomo del silenzio ha riservato la margherita, tutta speciale, con colata di cioccolato fuso, crema et granella…
Premio: e a noi, niente??????
La Cotton Cheese Cake a Chiare Lettere di Acquolina: ovvero, nel dubbio, mi faccio in quattro, anzi, ne faccio quattro: al lampone, al cioccolato, ai fichi, al caramello&noci. Cosi, d’amblèe., quattro colpi bene assestati, uno via l’altro. Come se non bastasse, a darci la mazzata finale arriva lo stampo, che vola subito al primo posto della classifica degli oggetti del desiderio- e, mazzata nella mazzata, aggiunge pure che lo ha preso con lo sconto….
Premio: bbbuona alla quarta
Il Dolce Sapore di Tunisi di Alem:
riuscirà un ramo intero di datteri a dare il sapore di Tunisi a questa torta giapponese? Laciamo la risposta ai posteri – ma neanche tanto, visto che qui fra poco si comincia con la frutta secca e resistere a questa variante non si può. Come non si può resistere ai post di questa mamma che cucina e che racconta, con un garbo e un’ironia davvero rari, le piccole e le grandi storie della sua vita. Dopo aver letto dell’asciugamano a forma di cigno, la nostra vita non sarà più la stessa, mi sa…
Premio: malati di crociera, consolatevi così
I Japa Ginger Muffins di Cristina:
nuntio vobis magnum gaudium- e cioè che la nostra amica Cristina, quella della compilescion di arie liriche sotto la doccia, ha aperto il suo blog, con il classico titolo che è tutto un programma (di Opera, naturalmente)- Vissi d’arte e di cucina. E quindi, da oggi partecipa all’MTChallenge in veste di food blogger e si cala così bene nella parte da lanciarsi in una fuscion di forme e di colori, fra muffins e riproduzioni di bandiere che aprono scenari sconvolgenti: vuoi vedere che in fondo in fondo, la bandiera del Giappone riproduce un uovo fritto????
Premio : la Kaori ti fa un baffo
Le Cheese Cake di Mapi:
Dos, signori, perchè l’incontenibbbbile forza creatrice della Mapi non conosce confini. In versione tenera, col cuore morbido, e in versione aggressive, fra Versace e Cavalli- che è così che la vogliamo, vai Mapi, facce sogna’. I due post, uniti ai commenti che lascia da sempre su queste pagine, non fanno altro che confermare quello che pensiamo da tempo: e cioè, che alla blogsfera manca qualcosa- ed è giunto il momento di correre ai ripari.
Premio: Vogliamo il Blogghe della Mapi
Il Japanese Cotton Burger di Saretta:
prima new entry del mese e blog che si annuncia interessante, a partire dal titolo – l’appetito vien leggendo- che per una come me che avrebbe dato qualsiasi cosa pur di poter leggere a tavola vale come una dichiarazione d’amore. E quando poi vediamo la ricetta, capiamo che non potremo più fare a meno di questa ragazza: non solo il cheeseburger, ma anche le patatine. Roba da convertirci al fast food, per sempre…
Premio: questo sì che è un Happy meal!
Il Cotton Cheese Cake al Lemon Curd, di Simonetta:
un’altra conferma: di quanto sia brava, di quanto sia modesta, di quanto sia simpatica, di quanto sia originale- e di quanto, insomma, questo MTChallenge non possa fare a meno di lei…
Premio: ho visto tre limoni….
I Little Soft Dreams di Elisa:
prendete la dolcezza fatta persona, aggiungeteci una manualità da paura e preparatevi a sognare, con queste meraviglie. A sentir lei, ha aperto il frigo- a sentir noi, lo ha minacciato e qualcuno ha anche ravvisato gli estremi di un nuovo reato, lo stalking da frigo. Ma se i risultati son questi, l’assolviamo su tutta la linea…
Premio: con le buone maniere si ottiene tutto
Il Cotton cheese cake al vino cotto di Lenny: seconda new entry- e questa è da batticuore. Perchè se mai ci sono ricette che ci emozionano, queste sono tutte nel blog di Lenny, dietro quella Finestra di fronte da cui ogni giorno escono capolavori di stile,e di eleganza, esempi di una cucina di alta classe che coinvolge, rapisce, commuove. Stavolta è il vino cotto, con la sua storia antica, di tradizione, di fatica, di pazienza a dare un tocco in più- ed è subito poesia.
Premio: tutti ebbri per Lenny
Il Japanese Cotton Xmas Tree di Diana: volevate stupirci con effetti speciali, facendo la japanese al pistacchio di bronte, o nelle forme dei muffins, o a mo’ di cheeseburger? Avete sottovalutato la Diana. Perchè qui non si fondono solo le forme della cucina, ma addirittura le usanze, le tradizioni, le festività- e che festività: un bell’albero di Natale, in Giappone, con tanto di palline rosse e di abete di montagna. La ricetta, al solito, è da paura- e la foto pure, ma ricordatevi: non sa fare neppure quelle…
Premio: come so’ fuscion io, non lo è nessuno….
la Cotton Soft Cheese Cake di Valeria:
altra new entry, altro “non potremo più farne a meno, qui all’MTChallenge”. Da sportiva qual è, schiaccia l’acceleratore della versatilità di questo dolce e lo reinterpreta nei toni più virili del muscovado e del caffè, con un esito finale di tutto rispetto. E poi, ci dice che lei non ama le competizioni, che nelle gare dietro di lei ci son solo i raccatta feriti e le ambulanze- e con questo, si conquista il primo posto fra i concorrenti che ci piacciono.
Premio: Laurea Honoris Causa in MTC
la CaZZata di Stefania: tutta presa com’è dalle strategie per la vittoria, inciampa nella trovata del secolo, definendo le ricette dei partecipanti da “maiala effigie”. A dispetto del nome di battesimo, la sua non è da meno, complice anche il valore aggiunto della ricotta fresca di pecora del suo pusher di fiducia. La cheese cake, a suo dire, le vien bassa, il che dimostra due cose: la prima, è che quando si è bravi come lei, non c’è incidente di percorso che tenga; la seconda, che esiste una giustizia sovrumana anche qui all’MTChallenge, per noi poveri mortali che quella ricotta lì neanche possiamo sognarcela di notte…
Premio: c’era una volta la porca figura…
La Whole Word Cotton Cheese Cake di Acquaviva:
ok, raga, abbiamo scherzato. Ci siamo divertite, abbiamo fantasticato di Giappone, Sol Levante, origami a forma di cigno e tutto quanto fa nipponico, ma adesso basta. Perchè quando c’è di mezzo il Giappone, con lei si fa sul serio, come sa bene chi, come noi, passerebbe ore e ore sui suoi post. E quindi, eccovi spiegata la storia di un dolce che di giapponese ha solo il nome, con una carrellata di stanze di vita quotidiana, affrescate come solo Acquaviva riesce a fare. E se la tradizione dolciaria nipponica è pressocchè nulla, ecco arrivare in aiuto la pasticceria del medioriente, a suggerire un ‘idea a chi dice di non essere a proprio agio con i dolci, ma sa guardare al mondo come pochi. Il risultato è un connubio di sapori , profumi e colori, con le rose ed il basilico a chiudere il cerchio di un giro del mondo, al solito, entusiasmante.
Premio: ma dove la mettiamo, Prà????
La Japanese Cotton Cheese Cake in una giostra di sapori di Manu:
“ma quando mai mi piacciono le cose facili?”, si dice la Manu, prima di lanciarsi nella sfida. E difatti, ci confeziona non una ma tre basi diverse- alla ricotta, al gorgonzola, alle castagne- lasciandoci oltre tutto la chiccha finale del “non vorrei essere nei panni della giuria”. Se si va avanti così, modificheremo il regolamento, inserendo la prova assaggio- sempre che non siano tutti come i commensali della Manu e qualcuno ci lasci qualcosa, sia chiaro….
Premio: quando il gioco si fa duro, mi faccio tre cheese cake
La Japa- minimal cake
della Roby. Ve lo dico? L’avete rischiata grossa. Ma grossa grossa grossa grossissima. E tutto per colpa della Roby che, in questa osmosi totale con la Japanese Cake, ha tirato fuori anche gli haiku, le poesie giapponesi di tre versi. E a me subito s’è accesa la scintilla e ho pensato che i premi, questa volta, ve li avrei scritti in rima, un haiku per ciascuno. Poi ho avuto pietà (di me, anzitutto) e ho lasciato perdere, ma non escludo nulla per le volte a venire. Però, in qualsiasi modo vada, non prendetevela con la Roby: perchè la sua versione minimal -zen è delicata, garbata, gentile, esattamente come lei e il suo bellissimo blog. E perchè se al suo posto ci fossi stata io, al primo intoppo avrei fatto volar tutto nella rumenta, altro che sfornare questa meraviglia qui…
Premio: meglio del Prozac
La Japanese Cotton Cheese Cake di Imma.
Se ci avessero detto, all’inizio della sfida, che la Regina delle Cheese Cake si sarebbe cimentata con noi, non ci avremmo creduto. E quindi vi lascio immaginare le nostre facce, quando abbiamo letto che anche Imma avrebbe partecipato- e quando abbiamo visto la sua versione e la sua foto. Sceglie il classico e la purezza, con una gelèe all’arancia che parla da sola, anche questa a suo modo “estrema”, senza spezie o altri aromi a distrarre dal filo conduttore del dolce, come solo chi ha sperimentato di tutto e di più può permettersi di fare.
Premio: ma quanto ci piace questa gelèe
Il Cotton Sushi di Annalu. La “montersinite” della fanciulla ha ormai preso una piega preoccupante- per il Montersino doc, ovviamente, visto che se fossimo in lui cominceremmo a guardarci le spalle. Ma siccome noi siamo noi, invece, accogliamo a braccia aperte l’ennesima new entry di questo MTChallenge, gli Assaggidiviaggio più appetitosi della blogsfera, con la Annalu che cucina e Fabio che fotografa e tutti e due che girano il mondo, alla scoperta dei sapori, dei colori e delle atmosfere più seducenti e variegati del globo. Se poi il loro biglietto da visita è questo, non possiamo che dir loro benvenuti….
Premio: vogliamo la pasticceria dell’Annalu
Japanese Cotton Cheese Cake. Rosso
– e se dite Rosso, qui sopra, dite Giulia. Che stavolta fonde la materia grigia, alla ricerca di una soluzione creativa e originale e, quando ormai dispera, si fa venire in mente questa versione alla fava tonka, con una salsa di lamponi a nappare il tutto e un pizzico di sale alla rosa, per lasciare il suo inconfondibile tocco di classe. E meno male che, quel giorno, non era in vena di cucinare…
Premio: al prossimo bad cooking day, siamo a cena da te
un altro nuovo ingresso, di un’altra che ha capito tutto. Qui sopra non si vince niente, ma si gioca sul serio. E lei sul serio lo fa, da subito, con tre-dicasi tre versioni, di cui una intrigantissima con la cottura nel vasetto, di quelle che ti dicono “provami subito”, per intenderci. In casa Pappa & Cicci la cheese cake non ha riscosso enormi successi, ma in casa MTC questo post è piaciuto, eccome.
Premio: Pappa e Cicci for Ever
La Scotton Shame di Mario
Il nome si aggiudica la Ola della Settimana, il che lenisce i segni della feroce lotta da accaprammento fichi, ingaggiata con la vecchietta al banco dell’ortolano. Se pensate che stiamo delirando, vi rammentiamo che dietro il nick name di Mario si nasconde il nostro amico Gambetto, ragion per cui tutto, anche le cose più assurde, diventa possibile, con lui. Anche trovare vicini di casa altrettanto poetici, che paragonano le mini cotton alle spugnette per lavare i piatti…
Premio: Mastro (O)Lindo
La Japanese CrOsTaTON, Cheese Cake della Stefy:
se lo merita eccome, il premio originalità per il nome- e pazienza se son qui che smoccolo, perchè mi incarto con maiuscole e minuscole sulla tastiera. Ma se lo merita anche l’originalità della trovata, visto che l’unica ad usare la cotton come base per una crostata di frutta è stata lei. Si candida anche per il premio pazienza, ignara com’è di aver scalfito il cuore della cattiva di MT (e qui vi voglio tutti con l’espressione dubbiosa, di chi si arrovella cone le domande di senso- ma chi sarà, quella cattiva????) con la scelta di quei colori
Premio: Forza Vecchio Cuore Rossoblu
Japanese Cotton Cheese cake- Ricetta e Storia di Rosy.
Stre-pi-to-so. Str-pi-to-so. Assolutamente strepitoso. Vi prego di ritagliarvi dieci minuti- ma di quelli “buoni”, telefono staccato e tazza di tè a portata di mano- per godervi uno dei post più completi che io abbia mai letto. Rosy ci racconta la storia della Japanese in tutti i dettagli -e lo fa in modo lieve, divertente ed istruttivo senza essere noioso. La sua cheese cake, poi, è un piccolo capolavoro, con le favette di Terracina e le foglie di cioccolato stampate sulle foglie di rosa del suo giardino: e davvero, noi dell’MTC non avremmo potuto desiderare di più.
Premio: te la dò io Wikipedia
LaCx4 di Gloria:
altra nuova amica dell’MTChallenge, altro ble blog, altro outing da “mettiamo subito le cose in chiaro, che io son tipa da caffè. E difatti, la sua Cotton è così “al caffè” da sconfinare anche nel nome, con una quarta C che completa un’interpretazione di tutto rispetto, tosta ed intrigante al punto giusto. La scena della divisione della bustina del lievito in polvere è da antologia.
Premio: la mia droga è un buon caffè
La Soft Indian Gorgocheesecake di Acquolina:
ci avete messo 25 cheese cake, prima di capire che lo zucchero non era un ingrediente obbligatorio. E che, quindi, la versione salata era ammessa. Anzi, vi confesso che, se non fossi stata in tutt’altre faccende affacendata, ne avevo in mente una con la robiola, farcita di spuma di prosciutto e marmellata di ananas al pepe rosa. Ci ha pensato Francesca, però, che ha bissato con il lato B della Cotton cheese, abbinandola ad un chutney di pere. Di nuovo, si è magnata tutti i prototipi- e quale migliore conferma, della riuscita dell’esperimento???
Premio: al contadino non far mai sapere…
L’Ide..O.. Grammato di Debora:
terz’ultima new entry, e anche questa ce la teniamo bella stretta: oltre che con la ricetta, ci ha conquistati con il finale del suo post, un incasinatissimo work in progress in cui ci siamo riviste, dalla prima all’ultima virgola, con le idee che vengono in corso d’opera e le ricette che prendono forme diverse, a mano a mano che le si fa. Ma se i risultati sono questi, un plauso all’inventiva!
Premio: la pianificazione è tutto..
La Lavanda Cotton Cake di Francesca: non partecipa ai contest perchè non si sente all’altezza, ma fa un’eccezione per l’MTC, perchè è una sfida amichevole, senza premi e cotilllons. E noi gliene siamo grati, perchè ci propone una torta che profuma di lavanda, semplice e delicata come tutte lecose che evoca il profumo di questa pianta. Le pere e le gocce di miele che la guarniscono completano una versione che ci piace, in un post che ci piace, con foto che ci piacciono- e ci piacerebbe tanto che giocasse con noi anche le prossime volte, vegetariana o no…
Premio: dai, su, gioca di nuovo 🙂
La Gaucho Japanese Cotton Cheese Cake di Glu. Fri.
Possiamo dirlo? L’aspettavamo. E’ una delle poche amiche che ancora mancavano all’appello dell’MTC e non vedevamo l’ora che partecipasse: perchè il suo blog è così bello che non potevamo farci scappare l’occasione di presentarvelo. Lei ci porta dall’altra parte del mondo, attraverso ricette per celiaci golose e goduriosissime e racconti che sprizzano simpatia da ogni virgola, come il Gaucho giapponese di questa versione, che unisce il mate allo spirito libero e chiude davvero questo giro del mond
Premio: dalla Pampa con furore
La Ma perchè Cotton Cheese Cake di Mollly:
lei si chiede perchè diavolo un dolce così soffice abbia un nome del genere, mentre noi ci chiediamo se Molly sia umana: perchè se il resto dei partecipanti ha dato prova di eccelsa bravura, cimentandosi in questa sfida, Molly ha fatto un passo avanti, facendosi pure il formaggio in casa. Capito? E poi, si scusa per la zona cesarini…
Premio: vogliamo toccare questa donna, diteci che è vera…
La Piedmontes Autumnal Ciofecas Cheese Cake di Licia
A chiamarla Piedmontes, ci voleva solo lei- e difatti fra la lettura del titolo e quella della ricetta è passato un buon quarto d’ora, interamente speso a ridere e a soffiarmi il naso. Sull’Autumnal, nulla da dire: il piatto è un’ode a questa stagione, con un che di caravaggesco nei colori, nei volumi, nei giochi di luci e di ombre. Ma si sa, lo scultore è contagioso. E’ sul Ciofecas, che avrei da discutere: perchè questa meraviglia qua, di ciofeca, non ha nulla, ma nulla, ma proprio nulla…
Premio: Sta’ a vedere che la Diana è contagiosa…