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QUICK + SLOW DI GREEN KITCHEN

by Vittoria Traversa

Non so a voi, ma a me il Covid ha cambiato un sacco di cose.
Tralasciando quelle importanti e quelle di cui ancora non mi sono resa conto, gli anni appena trascorsi hanno avuto un impatto decisivo sulla mia già scarsa propensione a spendere troppo tempo in cucina.
Cucinare mi piace sempre, ridurre ogni volta la cucina ad un campo di battaglia, invece, sempre meno.
Non mi pare che ne valga la pena, intendo dire, anche perché la vita a Londra mi permette di soddisfare ogni voglia, da Ottolenghi in giù, e sempre con la firma dell’originale.
Ma per tutto il resto, cerco sempre di piú ricette veloci, leggere, facili da preparare e che, al massimo, mi lascino con una lavastoviglie da riempire e uno straccio da passare.

Nulla di epico, insomma, ma sapete una cosa?

É grazie a loro se ogni tanto torno a cucinare come si deve: a cimentarmi in qualcosa di piú complicato, lungo, laborioso, “devastazioni” comprese.

Un libro che si intitola “Quick + Slow”, insomma, non poteva che fare al caso mio, a maggior ragione se firmato dalla coppia di Green Kitchen, David Frenkiel e Louise Vindahl che, dagli albori del loro blog, ci deliziano da anni con pubblicazioni sempre nuove e divertenti.

Questa dovrebbe appartenere alle ultime uscite (si intuisce il casino nei miei scaffali, sì?) e ci é sembrata perfetta per la stagione in arrivo, quella che concentra in soli tre mesi il mio mood annuale, ma che regala una abbondanza di ingredienti come nessun’altra mai.

Le idee per portarli in tavola non sono mai abbastanza, insomma: e per questo, le signore di Cook My Books ci hanno preparato una carrellata di bontà che ci aspettano, come sempre, da domani.


INSALATA DI ARANCE, DATTERI E AVOCADO

di Giuliana Fabris

Vivrei di insalate di arance, se non fosse che odio pelarle a vivo.

Da ragazzina, quando ancora l’amore per la cucina era guardata con dichiarato orrore, un ritorno alle origini della donna rinchiusa in casa e non la scelta libera di perseguire le proprie passioni, pelare le arance a vivo era roba da moderni amanuensi.

Nessuno ci aveva ancora insegnato i colpi di katana (van bene anche i coltelli dell’Ikea), quelli per cui l’arancio, a casa mia, da sferico diventa cubico, con tanto di fette quadrate e sguardi perplessi dei miei commensali, per cui bisognava mettersi lì con pazienza certosina e togliere le pellicine, spicchio dopo spicchio.

Un lavoro riservato ai bambini, se non fosse che nei dintorni non ce n’era nessuno e bon, basta, evito di annoiarvi oltre.

Ma era solo per dirvi che queste insalate mi piacciono da impazzire e le proverei in tutte le versioni, compresa questa: gli autori la definiscono autunnale, ma i datteri segnano anche la fine del Ramadan, per cui secondo me si potrebbe preparare anche in questa stagione.

Strepitosa la compagnia del pompelmo (il tocco di acido di cui parla chi sa scrivere di cibo), golosa quella delle nocciole (la croccantezza, vedi sopra), azzeccatissimo il condimento con la tahini.

Gli autori consigliano di servirla con Feta al forno e si raccomandano il pane per la puccetta, di rigore, questa volta.

E non si fatica a capire il perché.

📚 ORANGE DATE PLUS AVOCADO WINTER SALAD da GREEN KITCHEN – QUICK + SLOW, dagli scaffali di Cook My Books alla tavola di @giuliffa

RICETTA QUI

RICETTA di Manuela Valentini QUI


FLATBREAD ALLO YOGURT E AVENA

di Susy May

Come dite voi Flatbread?

Letteralmente è “pane piatto”, traduzione che rende l’idea ma la spoglia di tutta la sua poesia.

Nella loro assoluta semplicità, infatti, questi pani sono fragranti e morbidi, profumati e leggeri, pronti ad impregnarsi del condimento che accolgono senza diventare mollicci e bagnati, un supporto ideale a qualsiasi cibo, una alternativa simpatica e conviviale al più formale cestino del pane.

Prepararli è facilissimo: quello della ricetta contiene lo yogurt, come certi pani indiani, per dare ulteriore morbidezza e caratterizzarne il sapore.

Lo yogurt si trova anche nella farcitura, assieme a pomodori, za’atar e una intrigante salsa verde che ricorda il chimichurri argentino e che completa la portata (perfetta per un pranzo leggero o anche per una colazione, se non praticate l’ortodossia del cappuccino e cornetto).

L’avena è nel pane, naturalmente: ma nulla vi vieta di sostituirla con altre farine, se non la trovate o non la gradite.

📚 YOGURT AND OAT FLATBREAD da GREEN KITCHEN – QUICK + SLOW, dagli scaffali di Cook My Books alla tavola di @coscina_di_pollo

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ROTOLINI DI CREPES ALLE PATATE DOLCI E ALLO ZA’ ATAR

di Valeria Caracciolo

Sul come modernizzare un piatto geniale come le Crêpes, ingiustamente condannato ad essere una portata démodé, ci abbiamo scritto un libro bellissimo, la @maiesteve e io, qualche anno fa.

Ci avevamo lavorato come pazze, cercando crêpes in ogni angolo del pianeta, nella convinzione che un salto nelle cucine altrui fosse sufficiente a regalare quel tocco di modernità che invece mancava e, per quei tempi (il 2016: preistoria) si era rivelata una scelta che aveva fatto tutti contenti, editore e lettori.

Ma se fosse oggi, la via del rinnovamento passerebbe attraverso gli ingredienti.

Quello che, fino a pochi anni fa, suonava come sconosciuto e impossibile da reperire, oggi si trova in quasi tutti i supermercati e, quel che più conta, non suscita diffidenza o, peggio, chiusura.

Al contrario, abbiamo ampliato gli orizzonti delle spezie oltre il pepe e il peperoncino, trattiamo mango e avocado da vecchi amici e, ultimamente, impazziamo per lo za’atar, quella miscela di erbe e di spezie capace di esaltare tutti i piatti, senza sopraffarne il sapore con eccessiva piccantezza o sapidità.

L’abbinamento con le patate dolci, altro ingrediente con cui siamo diventati quasi intimi, è praticamente perfetto e il resto lo fanno proprio le nostre umili crêpes, qui in versione “rotolino”, pronte a reinventarsi ogni volta e ogni volta a sorprendere e a convincere.

📚 SWEET POTATO AND ZA’ATAR CREPE ROLLS da GREEN KITCHEN – QUICK + SLOW, dagli scaffali di Cook My Books alla tavola di @murzillosaporito

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PIZZA DI MELANZANE

di Elena Arrigoni

… e dove sta la novità? direte voi che, al pari di noi di #Cook_My_Books, che le melanzane le intingeremmo anche nel cappuccino e che spiamo l’arrivo dell’estate dai banchi del fruttivendolo.

Nella marinatura delle suddette, è la risposta, dopo che vengono arrostite in forno assieme al limone, tagliato a fette.

L’infusione è di quelle classiche, con olio, aglio, erbe e peperoncino, con l’aggiunta dell’aceto bianco a “spingere” un po’ sulla parte acidula; oltre che in sapore, ci guadagnano anche in morbidezza, reggendo bene alle temperature del forno.

Altro plus: potete prepararle in anticipo, visto che si conservano in frigorifero per una settimana (e il nostro consiglio, chissà come mai, è di farne in doppia dose).

Non preoccupatevi se risulteranno brunite, anzi: il tocco di affumicato regalerà ulteriore interesse al sapore di questa pizza che non ha nulla da invidiare alle più blasonate “cugine” gourmand.

📚 MELANZANE PIZZA da GREEN KITCHEN – QUICK + SLOW, dagli scaffali di Cook My Books alla tavola di @cominciamodaqua

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PULL APART BREAD ALL’ARANCIA E ZAFFERANO

di Ilaria Talimani

Dopo aver tentato per tre volte di spiegare con parole mie che cosa è un pull apart bread senza riuscirci, mi rassegno a chiedere l’aiuto di Google che lo definisce “un pane che si separa facilmente”.

Il che non rende l’idea né del tipo di impasto (un pan brioche), né della tipica formatura (a pezzi regolari, affiancati l’uno all’altro), né della sua bontà: perché, davvero, questa è la parte più indescrivibile di tutte, unita al preliminare della fetta che si stacca lievemente dal pane, senza bisogno di coltelli o di pressioni, ma semplicemente tirandola via con due dita.

E se poi volete raggiungere l’apice della golosità, ecco questa ricetta: un pull apart bread allo zafferano a cui viene aggiunta una pasta di arance e mandorle, come ripieno, per completare con una spennellata di sciroppo alla fine.

Una rielaborazione dei famosi panini svedesi allo zafferano, quelli che si preparano per la notte di Santa Lucia e profumano poi tutto il mese di Dicembre, a quelle latitudini, in una versione molto più ricca ed appagante, impossibile da descrivere ma non da preparare.

Provateci, dai!

📚 SAFFRON AND ORANGE PULL APART BREAD da GREEN KITCHEN – QUICK + SLOW, dagli scaffali di Cook My Books alla tavola di @sofficiblog

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CAVOLETTI DI BRUXELLES TOSTATI ALL’ARANCIA E MANDORLE

di Giuliana Fabris

I cavoletti di Bruxelles sono una verdura particolare, in genere non molto amata. In Italia ci limitiamo a portarli in tavola bolliti, passati in forno con il parmigiano o affogati nella besciamella. Invece sono un ortaggio che riserva delle belle sorprese se servito in modi più originali. Come qui, che sono marinati con succo di arancia, zenzero, soia e miele, che gli danno un sapore davvero speciale e poi arrostiti in forno che gli aggiunge una nota tostata e vagamente affumicata.

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Waffle tostati di pane e cacao con frutti di bosco freschi

di Francesca Geloso

Da qualche anno a questa parte, e più precisamente da quando a tutti gli occupanti della casa,compresi i più piccoli, sono cresciuti i denti la parola merenda ha iniziato ad assumere un significato del tutto nuovo. 

Merenda significa cura, amore, dedizione, attenzione e soddisfazione di bisogni fisiologici ed affettivi ma significa anche urgenza, richiesta, necessità di vedere esaudite le proprie richieste, amore e profumo di familiarità, bisogno di protezione.

Lasciando perdere però le connotazioni sentimentali e i ragionamento profondi sottesi al concetto stesso di merenda e di come questi mutino con il mutare delle nostre stesse vite, a seconda dell’età che si ha e del ruolo che si riveste merenda vuol dire principalmente e con forza una sola cosa: fame, dammi da mangiare qualcosa e muoviti!

Le merende, insomma, non sono mai abbastanza, ne servono tante, varie e possibilmente gustose e divertenti e quella di oggi, tratta dal libro Green Kitchen, Quick and slow,  incontrato sempre grazie al gruppo Cook my books e realizzata per il bellissimo progetto del Calendario del Cibo Italiano, soddisfa tutti questi requisiti ed è anche veloce e facilissima da fare.

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RIGATONI CON HARISSA POMODORINI E YOGURT AL LIMONE

di Susy May

C’è una cosa che adoro dell’estate, i lunedì del mese di Agosto, quando la mattina non c’è traffico, si trova facilmente parcheggio, c’è poca gente in giro e si respira una calma silenziosa che regala al mondo una dimensione no stress.
E mentre tutti o quasi sono in vacanza io continuo a lavorare e cucinare dai vecchi libri di @cook_my_books piatti facili ed incredibili che sanno dare grande soddisfazione.
Questo piatto di pasta, allegro, colorato e super buono è una ricetta tratta da “GREEN KITCHEN QUICK + SLOW” di David Frenkiel @gkstories e Louise Vindahl @luisegreenkitchenstories una pasta il cui segreto è il potente binomio harissa e pomodoro, che grazie allo yogurt al limone, produce un contrasto entusiasmante.
La ricetta prevede i pinoli che però io non avevo e l’ho sostituiti con della granella di pistacchio e devo dire che l’effetto “crunch” è da sballo, nel caso vanno bene anche delle mandorle in scaglie.
La pasta sono dei rigatoni ma va bene qualsiasi formato vi piaccia, unico diktat no spaghetti o linguine qui ci vuole la pasta grossa e rigata.
Questo è un piatto estivo che sa proprio d’estate.
Buon inizio settimana a lavoro, al mare in montagna, ovunque voi siate.

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CROISSANT SALATI CON UOVA STRAPAZZATE, LABNEH E VERDURE

di Vittoria Traversa

Una ricetta veloce e golosa, facile da fare e accattivante, economica e soddisfacente? Eccola qui! Da Green Kitchen Quick+Slow di David Frenkiel e Louise Vindahl, il libro scelto da @cook_my_books per questa settimana! Una ricetta davvero indovinata da questo libro pieno di sorprese. Ottimo per una colazione saziante o un brunch rilassato.

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