Parlando di tiramisù, fra i primi protagonisti a finire sotto la nostra lente d’ingrandimento ci sono loro, i savoiardi. Possiamo discutere fin che vogliamo, e sono pronta anche allo sciopero della fame (suvvia, non esageriamo, che ho già un certo languorino, e son solo le nove) per battermi su questo punto fondamentale della carta dei diritti dell’uomo: il tiramisù si fa coi savoiardi!! Quindi, data la sfida che ci vedrà impegnati questo mese, è d’obbligo imparare a farli in casa, anche perché nulla hanno a che vedere con quelli comprati.
Oggi possiamo considerare i savoiardi un patrimonio indiscutibilmente italiano, anche grazie al tiramisù, uno dei dolci più amati e trasversali della Penisola, ma è in realtà un prodotto di sicura origine piemontese, o meglio, di quella zona a cavallo fra Piemonte e Francia detta, appunto, Savoia.
Le sue origini non sono certe, ma secondo autorevoli fonti, come il Dictionnaire de cuisine et gastronomie edito da Larousse, i savoiardi furono realizzati per la prima volta dal cuoco di Amedeo VI di Savoia intorno alla metà del XIV secolo, in occasione di una visita del re di Francia, e poi successivamente adottati dalla Real Casa piemontese. La preparazione di questi biscotti appare già molto semplice nelle ricette dell’epoca: in un testo del XVI secolo, infatti, si trova scritto che «Si fanno con un poco di farina, albume d’uovi e zuccaro».
Nel Risorgimento i savoiardi erano uno degli accompagnamenti perfetti per la bevanda piemontese più nota dell’epoca, il bicerin, bevanda amatissima dal Conte di Cavour (ennesima riprova del suo buon gusto). A questa golosa bevanda composta di cioccolato, caffè e crema di latte, si accompagnavano perfettamente i savoiardi insieme a crocion, tortiglié, mandorlotti, briòss, pupe ëd monie, chifè, michette ëd sëmmola, forè, parisien, democratic e garibaldin (questi ultimi tre biscotti con chiari riferimenti alle differenti “fedi politiche”).
Oggi raramente consumiamo i savoiardi in purezza, per accompagnare un the pomeridiano o una tazza di latte a colazione, ma credo dipenda molto dal fatto che ci siamo assuefatti ai prodotti industriali. Se invece avrete voglia di provare quelli fatti in casa, sono certa che cambierete idea! Se poi vorrete unirli (e diciamo che voi VORRETE unirli) che so, a caffè, mascarpone, uova, zucchero e cacao.. diciamo che possono risultare ancora più interessanti al palato.
Voi dite che lo state facendo per l’MTChallenge, anche il dietologo vi perdonerà!
Savoiardi
Ingredienti (per circa 30 biscotti)
- 110 g farina 00
- 50 g fecola di patate
- 125 g zucchero
- 100 g albume d’uovo
- 80 g tuorlo d’uovo
- 25 g miele (di acacia o millefiori)
- i semi di 1/2 bacca di vaniglia
- zucchero a velo
Procedimento
- Separate gli albumi dai tuorli.
Montate gli albumi con le fruste elettriche; quando raddoppiano di volume aggiungete in due o tre volte lo zucchero, sempre montando ed aumentando la velocità. Dopo circa 10-12 minuti saranno montati a neve ferma. - Nel frattempo sbattete i tuorli con il miele, quindi unite questo composto alle chiare montate usando una spatola e con movimenti dal basso verso l’alto.
- Unite quindi la farina e la fecola setacciate e i semi della bacca di vaniglia, sempre con lo stesso movimento. Fate pochi movimenti, rapidi ma delicati.
- Pre-riscaldate il forno a 180°C.
Riempite una sac-à-poche con bocchetta liscia da 10-14 mm. Formate dei bastoncini lunghi circa 8 cm su una teglia coperta di carta forno e leggermente imburrata. - Spolverate con lo zucchero a velo, aspettate che sia assorbito e spolverate di nuovo (servirà a far venire la crosticina superficiale). Quando li infornate lo zucchero dovrà essere completamente assorbito.
- Cuocete in forno già caldo (e possibilmente statico) per i primi 3 minuti con lo sportello chiuso e poi per altri 4-5 minuti con lo sportello leggermente aperto (basterà incastrare il manico di un cucchiaio di legno nella porta per mantenerla socchiusa).
- Sfornate e fate raffreddare completamente prima di rimuoverli dalla teglia, poiché saranno molto morbidi.
42 comments
bella ricetta ! grazie proverò a farli ma scritto bene? i tuorli vanno messi nelle chiare? non si fa il contrario? grazie! ciao
fatti e usati e finiti e stupendi!
Grazieeee!
Se proprio devo usarli, me li faccio in casa. Almeno se il risultato non mi piace, la colpa sara’ mia!
(pero’ a me i savoiardi in purezza e specialmente inzuppati nel latte, mi piacciono e parecchio!).
Grazie cara giulia.
come, la carta dei diritti dell’uomo… non e’ gia’ scolpito sulle tavole delle legge, che il tiramisu’ si fa coi savoiardi?
a breve, la prova piu’ difficile- che e’ quella dell’inzuppo nell’umidita’ dell’equatore. Se la superano, altro che lady fingers… e qui mi fermo, che l’oldfashionite mi trattiene 🙂
Bravissima!
Ma grazie!!!! Io sono obbligata a farli in casa e senza glutine!!!pensatemi intensamente!!!
Ti penseremo moltissimo! MA poi vogliamo sapere la ricetta 🙂
eccezionali post e ricetta! da ora in poi ci saranno solo Savoiardi da urlooooo!
E tiramisù che tireranno su anche i palazzi 😀
Da annotare, ho ricordi di savoiardi intinti in zabaione e marsala … una delizia, ma non contiamo le calorie!
Sì, decisamente meglio non contarle 😉
Savoiardi tutta la vita!! ho fatto quelli di massari, ma ho già segnato anche i tuoi, per il prossimo tiramisu’ 😀 grazie mitica giulia!
Io invece voglio provare quelli di Massari.. devo cercare proprio la ricetta 🙂
Ma che meraviglia…Tutto sommato potrei anche provare a farlo, il tiramisù con questi biscotti. E anche aggiungere qualche goccia di cioccolato per farne biscotti da colazione stupendi 😀
Non so se le gocce di cioccolato si riescano a mettere in modo che stiano bene in mezzo al biscotto.. però se provi facci sapere!!
Grazie Giulia per la ricetta, li proverò sicuramente e poi aspetto anche quelli salati. 😉
Non temere, arrivano, più presto che mai!
Golosissimi e da provare sicuramente. da soli e anche con il tirami su… anche se non partecipo alla gara, questo mese lavorer0′ molto…! Grazie per la ricetta
Grazie a te, Silvana.. e facci sapere se i savoiardi ti soddisfano!
Come sai io non ho parteggiato per nessun dei due. Sono perÒ del partito ‘fan della giulietta’ e quindi li farÒ, nonostante il forno del piffero che mi ritrovo. Baciiii
Guarda, nel forno del piffero secondo me vengono bene.. questi non hanno bisogno di grandi tempi di cottura o di ventilati o strambe funzioni. Io poi, che sono gran professionista, come valvola aperta consiglio di infilare un cucchiaio di legno nella porta del forno, fai te 😀
Occhio però a non fare come me una volta che, presa dall’enfasi, misi il cucchiaio un po’ troppo in fondo.. e lo tirai su bruciato 😀
Giulia NON vedo l ora di provarli
Il post Bellissimo ed IMMAGINO il pasticcere quando li servi Al re
Chissà che Soddisfazione 🙂
Grazie mille, Veronica! Quando li provi poi facci sapere.. anche se ti sei sentita una regina 😉
e si faranno anche i savoiardi, che diamine! AVANTI SAVOIAAAAAAA 🙂
Io ieri sera rifinivo il post all’urlo di “avanti savoia”…
Ocio che poi arrivano anche quelli salati.. per dire 😉
Ottimo grazie Giulia!
Mi metto All’opera 😊
Grazie a te.. e facci poi sapere 🙂
Grazie Giulia per la ricetta
io sono una di quelle che la sera quando ho voglia di qualche cosa di dolce, prendo un bicchiere di latte leggermente tiepido e ci inzuppo lo savoiardo ……. li faccio con un’altra ricetta, ma sono curiosissima ed impaziente di provare questa e ci sarà la prova del latte
La prova del latte nel tuo caso è un po’ la prova del 9 .. fammi poi sapere se ti piacciono!!
li provo a fare sicuramente!
Grazie
Poi naturalmente fammi sapere 🙂
Una ricetta meravigliosa, accompagnata da un post splendido: grazie di cuore!! Mi metto subito all’opera 🙂 quanti giorni si conservano una volta fatti? e’ meglio tenerli nella classica scatola di latta, in un contenitore a chiusura ermetica o in un sacchetto?
Partiamo dal presupposto che qui non sopravvivono mai moltissimo, fra tiramisù e colazione, ma consiglio decisamente la scatola di latta (io per i biscotti utilizzo sempre quella)!
Grazie per i complimenti, Eleonora 🙂
Annche. Io adoro i savoiardi, ma devo ammettere che così, soli, come accompagnamento al tè nonbli ho mai pensati. Ecco un altro motivo (semmai ce ne fosse stato BISOGNo di uno ulteriore, ma anche solo di uno) per farli da me 🙂
Grazie 😀
Sarà che questi fatti in casa sanno di vaniglia buona, che hanno un’altra texture rispetto a quelli comprati, ma qui col the vanno alla grandissima! Il lui di casa ne va pazzo 🙂
WOW, grazie Giulia!!! 😀
Appartengo anch’io al “partito dei Savoiardi” per il tiramisù, più che altro perché i Pavesini non mi piacciono.
Imparare a farli in casa è un plus!
Secondo me a questa sfida tanti proveranno a farli in casa.. e si ricrederanno su tutti e due 😉
Grazie Giulia, cervavo proprio una buona ricetta per fare i savoiardi che adoro e quelli comprati sanno di vanillina, li farò subito 😉
Figurati, Tamara, dovere! Poi facci sapere se ti sono piaciuti.. questi di sicuro sanno solo di buona e sana vaniglia!
Io quando non ho la bacca in casa, riesco sempre a cavarmela con lo zucchero vanigliato che faccio sempre con le bacche “spolpate” e messe nello zucchero 🙂
Anch’io sono una che adora i savoiardi come accompagnamento al tea. Molto più che usarli nei dolci al cucchiaio che non faccio quasi mai. Io li amo proprio. E via!!!
Qui se li faccio per il tiramisù il mantra è: fanne di più, che me li pappo a colazione .. 😀
Non sai quanto ti ringrazio Giulia!!!
Sapessi cosa trovo qui, li chiamano “lady finger”… Ci hai salvato la vita, li faremo in casa con questa ricetta.
grazie!
Ma figurati, Eleonora, è un piacere! Io li ho fatti tanti volte (da quando ho imparato a farli al corso di pasticceria) e qui vanno alla grandissima anche nel the (e quelli comprati nel the si autodistruggono dopo 5 secondi, per dire)!
Sono completamente diversi da quelli che si trovano al super (figurarsi lì da te).. rimangono più bassi e, secondo me, il top per l’inzuppo!
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